CUTIGLIANO. Anche se argomento non strettamente amministrativo, ho colto “l’ordine del giorno” di appoggio al referendum abrogativo della legge regionale 28/2015 come una possibile occasione per discutere ancora una volta, in Consiglio Comunale, sulla organizzazione della sanità in Toscana e in montagna. Confidavo dunque in un dibattito propositivo, che affrontasse nel merito la nuova normativa, senza pregiudizi. Invece non è andata così: troppo evidente, in chi spergiura di voler rappresentare “i cittadini”, la voglia di mettere bandierine e di strumentalizzare vicende. Una occasione, dunque, purtroppo perduta.
La legge di riordino del servizio sanitario toscano è stata indicata, a priori, come un atto che agisce in una logica di tagli determinando così un significativo peggioramento dei servizi. Si è addirittura tentato di far credere che l’impoverimento dei servizi in montagna degli ultimi anni dipendesse da una norma varata nel … 2015!
Il gruppo consiliare “Cutigliano Bene in Comune” ritiene che questa norma – attraverso un intervento forte e importante sul territorio, quale è la riduzione da 12 a 3 delle Asl con il conseguente dimagrimento del sistema/apparato (meno costi di burocrazia, meno “poltrone” dirigenziali) – possa essere capace di garantire l’attuale livello qualitativo delle cure, pure nel difficile quadro dell’attuale finanza pubblica.
Questo processo di riordino della “macchina amministrativa”, in passato a volte apparsa autoreferenziale, si rende necessario per assicurare la sostenibilità, il carattere pubblico, la universalità del sistema sanitario.
Riorganizzare, coniugare qualità con razionalizzazione della spesa e lotta agli sprechi, è certo impresa difficile e dolorosa, ma allo stesso tempo è l’unico modo per salvaguardare la nostra sanità toscana per i prossimi anni. Capisco che chi sta all’opposizione, e non ha dunque dirette responsabilità di governo, possa sparare demagogie e solleticare ogni qualunquismo, ma ho fiducia nella maturità dei cittadini.
Venendo alla organizzazione dei servizi socio-sanitari sulla montagna pistoiese, da forza istituzionale non certo abituata al consenso acritico, ribadisco che il loro livello di erogazione deve essere adeguato a soddisfare i bisogni di salute della comunità stessa: vivere in montagna non può significare avere meno diritti. Ed è per questo che l’amministrazione guidata dal Sindaco Braccesi ha chiesto, fin dal suo insediamento, di cambiare verso e di ridiscutere il piano di riorganizzazione sanitaria approvato nel giugno 2013 dalla “Conferenza dei Sindaci dei Comuni della Provincia di Pistoia”: un piano, va detto con la massima chiarezza, che ha duramente colpito la montagna pistoiese.
Il nostro sindaco ha più volte ribadito la sua contrarietà a tale piano (in difformità – bisogna pure riconoscerlo – con la precedente amministrazione che, invece, lo approvò) ed ha più volte accusato i vertici dell’Asl3 di non occuparsi in modo adeguato dei bisogni sanitari dei cittadini della montagna. Basta avere la voglia di rileggersi le carte.
È giusto allora che i cittadini sappiamo una cosa: se approvato, il referendum abrogativo non ci restituirebbe i servizi sanitari tolti negli ultimi anni (ahimè – ripeto – con la passiva condivisione locale), ma finirebbe per restituire la “ricca poltrona” proprio ai dirigenti responsabili della situazione che osteggiamo e cerchiamo di migliorare.
Un doppio appello il mio: ai cittadini perché riflettano su questa conseguenza paradossale e ai colleghi dell’opposizione perché si rendano conto che strumentalizzare porta davvero poco lontano.
Gruppo consiliare “Cutigliano Bene in Comune”
Il capogruppo
Giuseppe Daniele
E così è stata tirata fuori(in puro stile Conte Mascetti)un altra supercazzola Braccesi e la sua giunta parlano ancora di dirigenti che vanno via con la riforma sanitaria di Rossi senza dire che però in realtà rimangono praticamente tutti,alcuni senza che venga cambiato nulla,altri con altro incarico.Non dice nulla sugli svantaggi che avranno i cittadini e che con la riforma i 3 mega direttori(galattici)renderanno conto solo a Rossi rendendo inutile l’assessore alla sanità che rimarrà in carica per prendere lo stipendio.Deliberando contro il referendum la maggioranza a Cutigliano sapeva che si sarebbe fatta nemica una buona parte della popolazione montana,ma non poteva fare a meno per obbedire al partito.
Questo comunicato è una nuova forma del più abusato modo di dire del PD “facciamo la lotta nelle sedi adatte”ma la domanda vera è:”ma chi ci crede più?”.
Un consiglio smettete di dire che gli altri strumentalizzano le vostre decisioni,signori miei della giunta di Cutigliano(ve la dico alla Matteo così capite meglio),vi è capitato l’unica vera”opposizione”della montagna,fatevene una ragione
Ho l’impressione che il consigliere non abbia letto la Legge 28/2015, un obbrobrio approvato di corsa a fine legislatura. Se approvato, il Referendum ci restituirebbe un confronto serio sulla Sanità e, ci auguriamo, sulla tutela delle zone periferiche e disagiate. La legge 28 non combatte sprechi, non taglia poltrone. Taglia personale e accentra il potere nelle mani di 4 persone: presidente Rossi e 3 direttori di programmazione di area vasta. La conferenza dei sindaci conterà sempre meno. Avremo cittadini di serie A B e C. Lei a quale categoria crede di appartenere?
Mi stupisco che si possa avallare una tale riorganizzazione soprattutto da parte di chi è stato tanto penalizzato dalle scorse “razionalizzazioni”. Chiedetevi se quando avete bisogno di sanità pubblica la risposta è efficiente. Il resto viene da sé.
Eva Giuliani – Crest
Alcune domande: 1° chi è vero autore di codesto articolo? Troppo scritto in politichese per essere Suo: 2° e’ una falsità che se vincesse il referendum abrogativo le cose resterebbero così come sono.3° E’ vero il contrario: sarebbero riviste tutte le nefandezze perpetrate in Montagna e si potrebbe dare luogo a quanto prevsito dalla Legge sulle zone montane disagiate.Lei fa controinformazione pilotata; dovrebe provare un poco di vergogna. Le uguro di non beccarsi una pertitonite…………….Auguri e si arruoti la lingua; ne ha già consumata un bel pezzo.
Egregio Signore, si comprende leggendo dal sito del Comune di Cutigliano, che lei è parte in causa e sta anche facendo carriera al PIOT. Vorremmo sapere cosa coordina. Sopratutto desidereremmo che Lei ci informasse se l’oculista è sempre presente, se l’ortopedico pure e cosa sta fecendo la società della salute sul territorio, per non parlare del PPS. Numeri e cifre, per cortesia. Il resto sono chiacchiere e Braccesi e soci hanno perso la grande occasione per dimostrare di essere, prima, persone libere e dopo tesserati di partito.
Altrimenti vuol dire che la gente di Montagna è tutta stupida e gli intelligenti siete solo voi.
Egregio Capogruppo del Gruppo consiliare “Cutigliano Bene in Comune”, se Confidava in un dibattito propositivo, che affrontasse nel merito la nuova normativa, senza pregiudizi , vista la situazione precaria in cui versa la montagna pistoiese dal punto di vista sanitario era “suo dovere”, anzichè aspettare che lo facesse qualcun altro più sensibile di lei, e per rispetto dei cittadini che rappresenta, presentasse lei la mozione per discutere la legge 28, le sue applicazioni e le ricadute sulla montagna Pistoiese.
Stare in cattedra, non fare niente se non qualche articolo sulla stampa ossequioso al regime, con qualche riga di: “non siamo d’ accordo con, noi ci siamo opposti, non vorremmo che, chiediamo che, ecc. ecc. senza opporre nessuna resistenza o fare azioni oppositive forti coinvolgendo i cittadini è sin troppo comodo ed è un film ormai vecchio, riusato e nauseante per chi deve sopportare il carico dei disservizi creati da certa politica,
Se ha fatto quest’ uscita politica per spiegarci che i disservizi e la distruzione dell’ Ospedale Pacini non derivano dalla legge regionale toscana N° 28 poteva stare nel silenzio com’ è stato fino ad oggi nessuno sentiva questa necessità. Chi segue passo passo la progressiva privatizzazione degli Ospedali e dei servizi da qiualche anno a questa parte sa benissimno che il tutto ha un Padre padrone unico ed indiscusso, il feudatario che da circa 15 anni è al timone della Sanità Toscana.
Il progressivo impoverimento dei servizi, il taglio di unità operative, di Ospedali è incominciato ben prima della delibera 1235 partorita dall’ Assessore alla sanità Marroni e proseguita speditamente sotto la sua direzione in conformità con quanto il Governatore Toscano e la sua giunta gli chiedevano.
Se la legge 28/2015 è così bella e risolvitrice di problemi come vorrebbe farci intendere con le sue frasi che riporto, >>>
(“Il gruppo consiliare “Cutigliano Bene in Comune” ritiene che questa norma – attraverso un intervento forte e importante sul territorio, quale è la riduzione da 12 a 3 delle Asl con il conseguente dimagrimento del sistema/apparato (meno costi di burocrazia, meno “poltrone” dirigenziali) – possa essere capace di garantire l’attuale livello qualitativo delle cure, pure nel difficile quadro dell’attuale finanza pubblica.”)
perchè è stata fatta di corsa, imposta, non condivisa con gl’ operatori Sanitari, Cittadini ed istituzioni?
Perchè, non si sono fatti tavoli aperti di discussione con tutti gl’ attori che meritava? Perchè non sono state fatte simulazioni di applicazione di tali contenuti della legge per vedere le ricadute sui servizi e sulla gente?
Come mai questa legge la contestano tutti a partire dagl’ operatori sanitari attraverso i loro sindacati, vedi, intersindacale medica, Anaao Cobas ed altri a cui si vorrebbe chiudere bocca tramite pressioni e velate minacce?
Una legge; che non dimunuisce affatto l’ apparato Burocratico dei dirigenti come lei afferma nelle sue frasi, ma l’ esatto contrario, dato che tutti rimangono in sella Direttori generali, riciclati, direttori sanitari idem direttori di zone o Presidi idem e dirigenti vari pure, può dare una miglior risposta nelle zone decentrate da cui vengono allontanati coloro che decidono concentrandoli verso le sedi delle tre aree vaste e per inciso verso le Università?
Si calcola che quando si riunirà l’ organismo al completo di ogni singola super area od area vasta come si vuol chiamare siano circa 100 persone se consideriamo anche le conferenze zonali dei Sindaci.
Può una simile armata snellire la burocrazia e tenere in debito conto le aree più periferiche e marginali?
Una legge che nei prossimi due o tre anni manderà a casa……. chiamati esuberi circa 2000 2500 operatori sanitari tra medici Infermieri, tecnici ed Oss con l’ attuale situazione di disagio che vivono i nostri Ospedali Toscani ed i servizi già carenti di personale da qualche anno può; non dico migliorare, ma mantenere già sarebbe tanto lo status quò?
Un Governatore Toscano che si esprime con queste frasi, Oss al posto del’ Infermieri, (http://www.infermieristicamente.it/articolo/5104/oss-al-posto-degli-infermieri-enrico-rossi-incendia-la-discussione-con-la-sua-proposta-choc/ ) denigrando e dequalificando il lavoro dei professionisti sanitari a ruolo di silenti sudditi tranquillizzare i cittadini?
Cosa s’ aspettava si potesse parlare nel suo comune? Se invece d’ aspettare che nel suo comune si parli di sanità e dell’ applicazione della legge sanitaria N° 28 vorrà invitarci lei in un consiglio comunale aperto, presentando una mozione, saremmo ben lieti di partecipare. Vorremmo spiegare, ma non non solo a lei, che è una legge profondamente ingiusta per i cittadini a cui toglie risorse, servizi e risposte in favore di un mantenimento incancrenito di privilegi e sprechi di denaro come il Financin Projet, “4 Ospedali”, e di buchi di bilancio e sprechi più volte letti ma mai ascoltati. La toscana è affetta da sordità e cecità cronica verso gli sprechi generati da certi partiti, ( Forse manca qualche Otorino ed Oculista di primo livello che riduca sordità e cecità ) così come la Giustizia sembra……distratta,. Potremmo anche spiegarle ma chjissà…….se servisse veramente che per fare una buona sanità, equa per tutti, dovremmo andare in direzione opposta a quella attuale e incominciare a mandare a casa chi per troppi anni s’ è impadronito di poltrone che non merita.
Mi son dimenticato d’ aggiungere, perchè se è così bella la Giunta Toscana invece di andare al referendum spiegandone la bontà dei contenuti teme invece il referendum e tenta di invalidarlo facendo una nuova legge o modificando l’ attuale? La domanda è: per farne una ancora migliore?!?
Forse chi, costretto a firmare questo documento come gruppo consiliare del comune di Cutigliano, scritto da qualche addetto stampa in pensione, o dal solito burocrate della contraerea del politburo/regime, non ha avuto neppure l’accortezza di leggere il contenuto così, come hanno fatto le migliaia di persone che hanno firmato, delle locandine che poteva trovare ovunque che spiegano con chiarezza, quello per il quale i cittadini, se lo vogliono, possono firmare, senza nessun inganno. Altri sono quelli che stanno ingannando.
Purtroppo questa volta la vostra bandierina l’ha portata via il vento, o l’hanno strappata di proposito tutti quelli che fanno la fila per firmare l’abrogazione della legge 28/2015.