cutigliano. «IL BICCHIERE» DI DANIELA CORSINI

La copertina

BICCHIERE. Nuovo anno, nuovo libro e paese antico da riscoprire.

Il paese o meglio i paesi, perché sono due in uno, piccoli e caratteristici, sono adagiati e arroccati tra le pagine, pensa un po’, proprio di un “Libro” quello “Aperto”, inteso geograficamente come monte.

I due paesi sono quelli del “Bicchiere” e non, sbrigativamente, quello di sotto perché più in basso e quello di sopra perché più in alto, ma bensì, quello di “Fondo” e quello di “Cima”.

Il libro, inteso come opera letteraria, è quello di Daniela Corsini del Melo.

Belli, particolari e poetici questi nomi che neanche nei libri delle favole si trovano, ma che sono intorno a noi sull’Appennino incantato-Pistoiese.

Merita rileggerli: Libro Aperto, Bicchiere di Fondo e Bicchiere di Cima, Il Melo e ce ne sono tantissimi altri.

Ma per vederli e accorgersi della loro presenza, bisogna avere gli occhi di Daniela.

Occhi che sanno coglier il bello di ciò che ci circonda, perché visto sempre in maniera diversa e sorprendente, occhi, lo possiamo dire, che può avere solo una persona follemente innamorata della propria terra.

Daniela Corsini con questa sua ultima “fatica” ha consegnato alla sua montagna quella che possiamo considerare come “opera omnia” del Bicchiere e il bicchiere, in questo caso, è tutto pieno.

Locandina-invito

Altri autori avevano nel passato scritto di questa località, autori come il Repetti, l’Alexander, il Bortolotti e il locale e giornalista Paolo Bellucci – a tal fine si consulti la biografia riportata in calce al volume di Daniela Corsini – ma tutti collocati in opere più generali.

Mancava quindi, un qualcosa di specifico per e solo del “Bicchiere” e solo Daniela Corsini poteva riempire e colmare questa lacuna.

Lo ha fatto come sa farlo lei, con la meticolosità e il rispetto dei cercatori, quelli veri quelli genuini che vanno per i boschi a far funghi: raccolgono, ma sono attenti e scrupolosi a preservare il terreno e il suo humus.

E lo scopo di Daniela e proprio quello di preservare questo humus, sociale, storico, culturale, preziosissimo per l’identità di una comunità, in modo che rimanga, quantomeno scritto sui libri e si preservi come preziosa testimonianza, per offrire, a chi verrà dopo di noi, la possibilità di sapere e abbia con essa lo stimolo per interrogarsi e indagare nuovamente sul passato.

Nel libro, di quasi di 200 pagine, tanto, tantissimo materiale, organizzato come un’enciclopedia e suddiviso in voci: la scuola, le strade, la fonte solo per citare alcuni luoghi fisici e poi le famiglie, i ricordi, il tempo di guerra e lettere dei soldati e ovviamente lui, il personaggio simbolo del luogo: Luigi Ferrari conosciuto e riscoperto grazie al gruppo folkloristico omonimo, come “Gigetto del Bicchiere”.

I bambini della scuola elementare della Secchia, 1950. (Prop. Giampaolo Ferrari)

Ricca, come sempre e come ci ha abituato, la parte iconografica, con fotografie che pur essendo i bianco e nero, si tratta di materiale della prima metà del secolo scorso, emanano un calore particolare, quello di una società vitale che fra mille difficoltà cresceva e guardava con fiducia al futuro.

Particolarmente bella e significativa è la foto della scolaresca di pagina 73 che ritrae i bambini, si pensi al luogo dove si trovava – della scuola elementare della Secchia, ritratti in mezzo ad un prato fiorito con dietro i monti.

Il libro edito dal Consiglio della Regione Toscana, con prefazione del Presidente Eugenio Giani, sarà presentato oggi pomeriggio 12 agosto alle ore 16, al Bicchiere.

Ha il patrocinio del Comune di Abetone-Cutigliano, Associazione del Museo della Gente dell’Appennino Pistoiese, Gruppo Folkloristico Gigetto del Bicchiere. La presentazione è a cura di Pietro Breschi.

Seguiranno canti e balli tradizionali curati dal gruppo folkloristico de “Il Gigetto del Bicchiere”.

A questo link è possibile scaricare gratuitamente la versione digitale.

Da conservare e leggere nelle fredde serate invernali accanto al caminetto o usare come guida per scoprire i luoghi descritti.

[Marco Ferrari]

GUIDO BUGELLI POETA, DETTO “DA GALLINA”

DANIELA CORSINI E «LE MEMORIE DI GUIDO BUGELLI “DA GALLINA”»

«IL PAESE DEL MELO»

Print Friendly, PDF & Email