CUTIGLIANO. Riceviamo dalla Lista Civica “Cutigliano: è qui che voglio vivere”:
Giovedì 11 si è svolto a Cutigliano il Consiglio Comunale con all’ordine del giorno tre importanti temi: sanità e ospedale, frane di Rivoreta e la richiesta di attivazione della procedura di rientro finanziario atta a evitare il dissesto e il commissariamento del comune.
Tutti argomenti importanti, le cui ricadute negative incideranno nella vita di tutti i giorni degli abitanti della Montagna.
In queste righe vorrei fare alcune considerazioni sul tema della Sanità della Montagna. Argomento su cui si dibatte pubblicamente ormai da più di un anno e mezzo, tenuto vivo solo dall’impegno costante, competente e infaticabile dell’Associazione Zeno Colò, guidata da Emiliano Bracali suo storico presidente, dal gruppo delle “Pettorine” e dal C.R.E.S.T., il Comitato Regionale Emergenza Sanitaria Toscana (Rete dei Comitati e dei Movimenti Toscani in Difesa della Sanità Pubblica), a cui i due sodalizi montani aderiscono.
Il Consiglio è stato chiamato ad approvare il documento, riprodotto in allegato, sulla sanità della montagna Pistoiese, elaborato dalla lista Bene in Comune.
Con spirito propositivo e consapevoli che il diritto alla salute, come del resto tutti i diritti, non ha partito, abbiamo presentato due risoluzioni e cinque emendamenti.
Solo due emendamenti, peraltro marginali, sono stati accolti dalla maggioranza e il documento finale è stato approvato con il voto contrario della nostra lista e di quello della Consigliera Chiara Belli, della Lista “Il Paese che Vogliamo”.
Dispiace constatare che su una questione di così grande importanza non si sia trovato un punto convergente.
Quello però che è certo e che emerge, anche da quanto riportato nell’articolo del Tirreno del 13 settembre, dove si legge che la bocciatura degli emendamenti è “motivata con questioni di principio sul ripristino della chirurgia – richiesta che l’amministrazione Braccesi non ha mai fatto propria”, è che l’attuale maggioranza non vuole un ospedale con la sala operatoria, il reparto di chirurgia e l’ortopedia, come per altro era presente e funzionante – eccome se funzionava –, fino al 31 dicembre del 2012. Viene quindi avvallata in maniera implicita la condotta delle precedenti amministrazioni, che hanno permesso la trasformazione dell’Ospedale Pacini in Piot.
Il punto di partenza del documento presentato in Consiglio, vede, infatti, ancora un Ospedale Pacini “patrimonio della comunità da tutelare”, mentre è un patrimonio della Montagna da ripristinare. Questa non è una sottigliezza da poco e da sottacere.
La giustificazione adottata poi dalla maggioranza per respingere la modifica proposta, adducendo che “noi non c’eravamo”, sa tanto di partito di Pilato. Faccio presente che è il Pd che guida la Regione, la Provincia ed è capofila della Conferenza dei Sindaci della Provincia di Pistoia.
È questo partito che ha permesso, con direttive e protocolli firmati, la trasformazione dell’Ospedale Pacini in Piot. Quel Pd ora come allora è ed era maggioranza. L’attuale amministrazione di Cutigliano è consequenzialmente e politicamente responsabile, al pari delle precedenti, della sorte toccata all’Ospedale Pacini.
La sostanza del documento si concretizza nella richiesta di dotare la Montagna di un Pronto Soccorso. Su questo siamo tutti d’accordo. Il Pronto Soccorso è necessario perché si vive in una zona montana classificata e riconosciuta dalla stessa Regione come area disagiata, appesantita oltremodo da una viabilità non più adeguata. Difficoltà aggravate anche dalle condizioni meteo che non sempre permettono all’elisoccorso d’intervenire. Senza vie di comunicazioni rapide i tempi di percorrenza per l’emergenza urgenza vanno ben oltre la così detta “Golden Hour”.
Ma se si vuole il Pronto Soccorso e non una brutta fotocopia, è necessario che nell’Ospedale ci siano, oltre al reparto di medicina, anche quelli di chirurgia e di ortopedia, soppressi a marzo del 2013 dalla Asl 3 di Pistoia.
Quanto sopra lo stabilisce un Decreto del Presidente della Repubblica del 1992. Proprio su questo punto abbiamo basato l’emendamento sul Pronto Soccorso, che la maggioranza ha respinto, perché non ha avuto il tempo, così ha riferito, per documentarsi e approfondire la tematica. Se il problema era questo bastava sospendere la votazione finale e differirla, come da noi proposto, al successivo Consiglio Comunale che verrà indetto entro fine mese per la presentazione del bilancio preventivo. Non è stato così, e il documento è stato approvato senza i nostri voti.
Mi auguro che nel Consiglio dell’Unione dei Comuni, dove il documento verrà presentato a seguito della nostra richiesta, formulata con apposito emendamento approvato, possa essere corretto ed integrato per trovare quel consenso unanime in modo da portare avanti con forza una battaglia per il diritto alla salute uguale per tutti.
Marco Ferrari
Capogruppo Lista Civica “Cutigliano: è qui che voglio vivere”
Documenti scaricabili:
- Emendamento alla premessa_Respinto
- Emendamento punto 1 C_Respinto
- Emendamento punto 1 i
- Emendamento punto 2_Ritirato
- Emendamento punto 3 aggiunto_Approvato
- Organizzazione della Sanità in Montagna Pistoiese
- Progetto sanità Cutigliano_Documento in bozza su cui sono stati predisposti gli emendamenti
- Risoluzione per un nuovo percorso riorganizzativo della Sanità Montana_Respinta
Cari piddini scoloriti e smemorati, lo cantava anche il grande Faber nella “canzone del maggio”:
“…se la paura di guardare, vi ha fatto chinare il mento”. E oltre:
“anche se voi vi chiamate assolti, siete per sempre coinvolti”…..
Ma questa non e’ annata. Ne’ di funghi ne’ di pudore.