da teatro a parcheggio. IL DESTINO DI DUE STORICI EDIFICI DELLA MONTAGNA PISTOIESE. IL FERRUCCI DI GAVINANA

Inaugurato il 16 novembre del 1913 è stato per generazioni il centro pulsante del paese, luogo di ritrovo dei giovani del luogo e dei villeggianti

Il Teatro Ferrucci di Gavinana divenuto Casa del Fascio

GAVINANA. Lo sviluppo raggiunto dalla Montagna Pistoiese durante il XX secolo è testimoniato dal numero considerevole di edifici costruiti e destinati all’intrattenimento, segno evidente di un diffuso benessere economico e sociale.

Ben otto erano i teatri: quattro nell’ex-Comune di San Marcello, due in quello di Piteglio e uno in quello di Cutigliano e rappresentavano oltre il 20% di quelli presenti in tutta la Provincia di Pistoia, che in totale ne contava 52.

Due di questi sono stati demoliti negli ultimi anni. Si tratta del Teatro Francesco Ferrucci di Gavinana, abbattuto nel 2015 e del Teatro Cinema Teso di Maresca, abbattuto nel 2020. Entrambi, almeno per il momento, condividono lo stesso destino, con le aree in cui sorgevano destinate a parcheggio.

IL TEATRO FRANCESCO FERRUCCI

Lo storico teatro dedicato al condottiero fiorentino del ‘500 Francesco Ferrucci, per generazioni luogo di ritrovo dei giovani del paese e dei villeggianti, venne inaugurato il 16 novembre del 1913 dalla Società Operaia di Mutuo Soccorso anch’essa intitolata a Francesco Ferrucci.

“Fu una bella cerimonia – si legge nel libro di Piero Chelucci Palmerini, Gavinana storie e memorie di un antico castello della montagna pistoiese del 1968 – a cui presero parte varie personalità che si chiuse con uno spettacolo musicale a cui partecipò la Società Corale di Prato, il baritono Banci, il tenore Innocenti con l’orchestra diretta dal Maestro Castagnoli.”

Con la costruzione del nuovo teatro fu abbandonato il vecchio “teatrino”, il locale adattato dall’Achilli quasi un secolo prima nell’omonimo palazzo.

Gavinana ebbe così il più moderno e vasto locale per spettacoli di tutta la montagna in cui si dettero balli e rappresentazioni, anche con primarie compagnie di prosa.

Il teatro aveva pianta rettangolare, con una platea larga 11 metri e lunga 14. Era sormontata da una balconata ad “U” sorretta da dieci colonne. Il palcoscenico misurava 10,30 metri di larghezza e 7,40 di profondità. Ben 280 erano i posti a sedere.

Teatro di Gavinana, interno. Tratta da “I Teatri storici della Toscana” Marsilio Editore 1995

Nel 1940 la proprietà passa dalla Società Operaia di Mutuo Soccorso Francesco Ferrucci alla Casa del Fascio e diviene sede del Dopolavoro. Viene comunque mantenuta viva l’attività teatrale.

Scoppia la Seconda guerra mondiale e, a conflitto avanzato, nei locali del teatro si installa la sede del Comitato di liberazione. Successivamente agli eventi bellici la proprietà passa all’Intendenza di Finanza dello Stato.

Durante il boom economico, a metà anni ‘50, lo stabile viene acquistato, dal Centro Italiano di Solidarietà Sociale (Ciss) presieduto dall’onorevole Nicola Cariglia.

Ciss Colonia A De Petri di Gavinana

Al 1960 risalgono i primi importanti lavori di manutenzione. È Rino Franceschi, presidente della Pro Loco a farsene carico. Ottenuto un prestito di 5 milioni di lire dalla Cassa di Risparmio di Pistoia rimoderna il teatro.

Viene rifatto l’impianto elettrico e l’imbiancatura, vengono acquistate delle poltroncine per la platea, un nuovo proiettore e un nuovo schermo per il cinema.

Sono anni spensierati in cui il locale, soprattutto nel periodo estivo, è il centro pulsante del paese a cui si affianca la vicina pista di pattinaggio degli “Abeti”.

La pista degli Abeti di Gavinana

Inizia però il declino e tra il 1982 e il 1983 il tetto risulta in precarie condizioni e rischia dei crollare. L’incombenza di rifarlo viene assunta dalla Società Sciovia Pratorsi.

Ancora alcuni anni di attività, poi nel 85 la chiusura del teatro, cui seguirà nel ‘89 anche quella dell’antistante bar. È la fine e i locali non saranno più riaperti.

Seguono anni di abbandono e decadenza fino ad arrivare all’abbattimento dello storico edificio nel 2015 ormai pericolane.

 

Lo stato di abbandono del teatro nel 2013, con uno striscione di protesta per la chiusura dell’Ospedale Pacini di San Marcello

Al suo posto, la Fondazione Turati proprietaria dell’area ha in progetto la costruzione di appartamenti per anziani autosufficienti.

In attesa dell’inizio dei lavori, la superficie è concessa, dal 2017, in comodato gratuito al Comune di San Marcello Piteglio, con destinazione temporanea di parcheggio, comodato recentemente rinnovato fino alla fine del 2021.

Fonti:

Elvira Garbero Zorzi, Luigi Zangheri, I Teatri Storici della Toscana, Pistoia e Provincia, Marsilio, Venezia, 1995

Marco Ferrari
[
marcoferrari@linealibera.it]

La demolizione del Teatro del 2015

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