SERRAVALLE-CASALGUIDI. Dopo il timido successo della lista Tsipras, a sinistra siamo alle solite, interessi di fazioni costituite da persone che poco hanno a che fare con la militanza vera e molto con l’aria fritta e con il parere favorevole del leader greco, vorrebbero far cambiare idea a Barbara Spinelli. Proponendole di non rinunciare al seggio europeo.
La sua mancata rinuncia produrrebbe una nuova insanabile frattura, tra i due maggiori partiti della sinistra alternativa, Sel e Rifondazione Comunista. Nel primo caso, l’area che propende per la federazione o fusione con il Pd, prenderebbe forza, mettendo in seria difficoltà la fazione del coordinatore di Sel Nicola Fratoianni. Mentre per Rifondazione sarebbe la tomba politica. Il tutto lo deciderà l’assemblea nazionale della lista del 14 giugno.
Come sempre succede, raggiunto lo scopo, le promesse fatte alle migliaia di militanti (me compreso) diventano nulle, per scopi che a ben vedere nulla hanno a che fare con l’unità della sinistra, ma molto con l’esclusione di forze politiche, che una volta sfruttata la loro organizzazione sui territori tendono a farle tornare nell’isolamento a vantaggio di altre, che non hanno alcuna rappresentanza sui territori e poco seguito tra la gente comune, molta nei salotti.
Il dispiacere di molti militanti e mio personale è di esserci impegnati a fondo in un progetto che rischia di dissolversi, come è avvenuto per l’Arcobaleno e Rivoluzione Civile.
I dirigenti dei due principali partiti (Sel – Rifondazione) devono capire che l’unità a sinistra si fa nei territori, con le persone (quelle che ci stanno) e non con estemporanee liste elettorali, magari benedette da un leader straniero, che se pur importante, poco ha a che fare con la realtà italiana, altrimenti è bene che andiamo tutti al mare e subiamo quello che ci viene dato da altri.
Roberto Daghini Prc Serravalle
Consigliere Comunale