PISTOIA. Sono in totale 30 i testaletto emersi dal restauro delle pareti dell’antica corsia, quella di San Jacopo, dell’ospedale del Ceppo di Pistoia. Gli addetti ai lavori, ma in particolare il responsabile del procedimento relativo al “restauro dell’antico ospedale del Ceppo”, l’ingegnere Paolo Calastrini, insieme ai progettisti (ingegnere Fabrizio D’Arrigo, architetto Marco Talini, geometra Elisa Fallani, Sandro Niccolai) con l’alta vigilanza di tecnici della Soprintendenza dottoressa Maria Cristina Madea e l’architetto Valerio Tesi, non hanno potuto nascondere una punta di emozione quando sono apparse visibili sui muri le decorazioni, verdi e rosse, che segnalavano le postazioni dei letti di legno all’interno dei quali veniva appoggiata la paglia che faceva da giaciglio agli ammalati. I testaletto sono venuti alla luce durante i previsti lavori di restauro per ripristinare l’unitarietà della vecchi corsia ospedaliera che era destinata “ai contagiosi”: è stata infatti rimossa anche la parete che negli anni 30 fu posizionata per realizzare l’Accademia “Medica Filippo Pacini”, poi destinata all’esposizione dei ferri chirurgici.
Ora, dopo una serie di aggiunte e rifacimenti, che si sono susseguiti negli anni, anche per permettere lo svolgimento delle attività sanitarie rimaste operative fino all’anno scorso, il nucleo originario e l’impianto architettonico della prima corsia ospedaliera, denominata San Jacopo, sono visibili e comprensibili nella loro originaria funzione e pertanto rappresentano una testimonianza storica e medica di grande rilievo. Al termine dei lavori anche la corsia del XXVII secolo sarà quindi inclusa nel percorso di visita aperto al pubblico, che partirà da piazza Giovanni XXIII con il Fregio dei Della Robbia, proseguirà all’interno delle vecchie corsie, fino all’antico Teatro Anatomico, il più piccolo del mondo.
All’interno dell’antica corsia è previsto un allestimento museale dello strumentario chirurgico storico e degli elementi documentali dell’ospedale del Ceppo: la Asl3 è in possesso di una collezione collocabile tra il XVIII e primi XIX secolo di antichi ferri chirurgici (urologici, ortopedici, ostetrici, ecc.), libri, trattati di medicina e vario vasellame ed alambicchi.
Il progetto complessivo denominato “Restauro dell’antico Ospedale del Ceppo” si articola nei seguenti interventi: restauro delle facciate esterne e della parti ceramiche del fregio Robbiano, restauro e recupero della corsia San Jacopo e della Biblioteca Medica, realizzazione di un precorso museale e didattico interattivo sulla storia della medicina pistoiese: dalla fondazione dell’ospedale, nel 1277 ai giorni nostri.
Per quanto riguarda l’antico loggiato è in corso di realizzazione una sorta di passerella sospesa, con un ponteggio munito di scale a rampa tradizionali, che consentirà a tutti i cittadini e ai turisti di ammirare da vicino le formelle di ceramica invetriata robbiane durante i lavori di restauro. Tale iniziativa è frutto di una collaborazione tra Azienda sanitaria, Comune di Pistoia e Soprintendenza ai beni architettonici e sarà possibile attivarla appena conclusi i lavori alla parte superiore della facciata, durante i quali è necessario proteggere le formelle tenendole coperte con paratie di legno.
Tutto l’intervento è stato finanziato nell’ambito del Piuss (Piano Integrato di Sviluppo Urbano Sostenibile) del Comune di Pistoia attraverso fondi europei e statali erogati dalla Regione. L’importo complessivo dei lavori è pari a 4.820.000 dei quali 2.892.000 con fondi Fas (fondi aree sottoutilizzate) e 1.928.000 con fondi Ausl3.
[asl 3 pistoia – ponticelli]