Sull’abuso di mezzi coercitivi dei vigili andiamoci cauti, per favore. Che dire, poi, delle raffiche di arresti che partono dalla “procura delle nebbie” della città di Cino e di Vanni? E delle inchieste che corrono per denunce di corna e di rivalsa amorosa o di una “chiavA arrubbata”, mentre i problemi seri della salute pubblica si arrestano dopo due passi e stanno a galleggiare per 5 anni come l’inceneritore di Montale e alla fine la sostituta Linda Gambassi chiede che finiscano nella raccolta della carta straccia?
La giustizia pistoiese deve decidersi e scegliere da che parte stare una buona volta
NELLA TANA DI FUCCI PIÙ CHE ALTROVE
NESSUNO PUÒ MAI DIR: «EPPUR SI MUOVE!»
Sembrava che tutto potesse cambiare. Ma lo stesso era accaduto con l’arrivo di Paolo Canessa, che disse molte cose e poi sparì.
Il suo predecessore, l’uomo dei bassi profili e dei funghi alla Dynamo con il commendator Gualtierotti, Renzo Dell’Anno, lo avevano fatto sparire: perse l’appoggio del Csm e gli fu detto, gentilmente, che non era in grado di svolgere le funzioni di Pm.
C’è da chiedersi, però, in quanti lo siano, per questo delicatissimo compito che stravolge le vite delle persone e che, per giunta, è militesente; cioè non paga mai neppure se le circostanze sono di una evidenza sconciamente inoppugnabile.
Da quando Tommaso Coletta è arrivato a Pistoia, hai voglia se di processi mediatici se ne sono visti e celebrati! Come – per essere più chiari – tutti quelli che avrebbero meritato più cura e attenzione, in quanto legati al diritto della salute e della legalità, sembrano insabbiati come il relitto di un galeone spagnolo nelle rade delle isole felici in uno di quei romanzi di avventure che piacciono tanto all’ex-sindaco burrachista di Quarrata, il Mazzanti – oggi, peraltro – sindaco di fatto alle spalle di quelli di diritto!
Cito semplicemente tre temi:
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l’inceneritore di via Tobagi, nel regno di don Ferdinando di Montale (il sindaco del Carbonizzo di Fognano salvato da Leonardo De Gaudio).La sostituta Linda Gambassi sui danni di quell’ecomostro si è gingillata, a mio parere, per 5 anni: ora si può chiedere l’archiviazione e aspettare fiduciosamente lo scoccare dell’ultima ora;
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il cloruro di vinile nei pozzi di Casale (su questo la procura è cecata), l’inquinamento che non interessa a nessuno;
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l’assoluta assoluzione per le pie opere di don Massimo Biancalani che, per me, può pensarla e farla come vuole: la responsabilità del libero arbitrio è tutta sua.Ma che a reggergli il moccolo sia proprio lo staff della procura che non vuole vedere che i clandestini sono irregolari e corpi stessi del reato di ingresso in casa nostra senza autorizzazione, è un vero e proprio sconcio giuridico-giudiziario.
Invece – sto semplicemente scrivendo quello che ho visto e vissuto in prima persona –, Thomaso Coletta regnante, èccoti Claudio Curreli, anche lui in odor di incompatibilità con la moglie e non solo, che, con l’aiuto di Giuseppe Grieco e della Gip Patrizia Martucci, arresta giornalisti inventandosi un reato: quello di stalking giornalistico.
Mentre Luca Gaspari, ignorando (per qual mai motivo?) leggi e documenti inoppugnabili, gli va dietro liscio-liscio, magari aiutato anche da indagini o non fatte o fatte a vera e propria capocchia quando non anche in insofferibili incompatibilità, come quella della polizia giudiziaria dei carabinieri che tutela un suo ex-superiore, il fu comandante dei vigili di Agliana, Andrea Alessandro Nesti.
Costui fu spudoratamente favorito sia dal Pd aglianese che dalla procura stessa allorquando, scoperto come autore anonimo di una denuncia contro la Turelli, fu – pensate un po’ il potere dello studio Niccolai, se non erro – perdonato perché l’esercizio dell’anonimato fu ritenuto una levis culpa!
Eppure lo sanno tutti, ad Agliana, che Nesti era ben noto alla procura in quanto per ben tre anni era stato viceprocuratore onorario in aula e con la velleità di svolgere il compito di giustiziere, anche se non della notte. Vi sembra giustizia affidabile questa di Sarcofago City? Fate quel che volete: ma le cose stanno esattamente come ve le narro. E restano tali a prescindere – lo ricordo all’incensurato geometra Corrado Artioli – anche se dovessero rinchiudermi a Montecristo.
A Pistoia arresti a raffica – di giornalisti, accusati di diffamare e perseguitare i maggiorenti locali –; di commercialisti, ritenuti infedeli e braccialettati alla caviglia; e, dulcis in fundo, decimazione delle polizie locali, dei vigili, che è vero che stanno sulle scatole, ma non tutti: solo quelli sgraditi.
Tanto per fare un esempio, la falce fienaia del duo De Gaudio-Serranti si è abbattuta, in questi tempi tristissimi, sulla comandante di Agliana (Lara Turelli e altra vigilA) e su quello di Montecatini (Domenico Gatto con altri), ma – per esempio: e di questo Coletta è indubitabilmente responsabile, a mio parere – non su quel genio di Marco Bai, comandante infedele e falsario di Quarrata; plurisegnalatogli per una plurimità di cazzate non meno gravi di quelle contestate alla Turelli o al Gatto.
Per chiarire e fare una battutaccia che sicuramente non piacerà alla procura – non di rado incapace di capire la stessa lingua italiana e, quindi l’ironia, la satira e il sarcasmo –, i vigili arrestati sarebbero colpevoli di un milione di reati, eccetto il procurato aborto.
Sono chiamati, ad esempio, a rendere conto della violazione del segreto d’ufficio, anche. Ma io chiedo pubblicamente: e le talpe, i corvi, le gazze ladre, i passerotti, i fringuelli della procura che hanno rivelato a Massimo Donati alcuni particolari non pubblici che mi riguardavano personalmente?
Tutta questa fauna che fa? Vive sicura in Puglia a… Martina Franca? Eppure certe situazioni sono state puntualmente segnalate e provate! Allora come la mettiamo? I Pm e i sostituti si comportano a seconda dei casi e delle persone attuali come il barroccino famoso del Lavarini di altri tempi?
Insomma: parliamoci chiaro e tondo. La giustizia, a mio parere, non è affatto né terza né imparziale. Specie a Pistoia, cari estimatori di un santo che rappresenta a pippo di cocco la mentalità locale.
Buon Sant’Jacopo a tutti e buoni mappazzoni di jacopine con la mortadella. Poi se questa gestione personalizzata dei reati vi sta bene, è bene, cari pistoiesi dal braccino corto come il cocchino di Gesù.
Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]
Sindaco Baroncini, fossi in te ci andrei cauto con la fiducia nelle indagini…