DANNI AL BATTISTERO: ERANO IN CINQUE, MINORI DI 16 ANNI, DI CUI DUE RAGAZZE. DUE LE DENUNCE

danni battistero
La dottoressa Annalisa Giunti, il Questore Maurizio Manzo e il dottor Luigi Larotonda

PISTOIA. «I genitori… gli ultimi…». Queste le parole a nostro avviso più significative pronunciate dal Questore, dottor Manzo, poco fa in Questura alla conferenza-stampa che ha dato l’annuncio dell’individuazione dei responsabili del danneggiamento al Battistero: grandi scritte rosse, con bomboletta; e aggiunta di tracce e segni con pennarello blu.

I ragazzi tutti minorenni e al di sotto dei 16 anni. Due di loro denunciati per danneggiamenti: fra loro due ragazze. Ubriachi, poco lucidi e poco padroni di sé ma con in dosso una sola impellente necessità: quella di far vedere che esistono e che (secondo il loro errato punto di vista) sono più bravi e più ganzi degli altri. Lo hanno fatto per questo.

Errori di prospettiva per precedenti errori di educazione: elementi sostanzialmente fragili – come è stato sottolineato anche dal dottor Larotonda, che ha fatto il quadro della situazione e ha tracciato il profilo del gruppo – con scarsi risultati scolastici, amanti della vita notturna in cui trovare una via di fuga a quella che è, purtroppo, la nostra civiltà di oggi, quella di una non-gratificazione e di una generalizzata insoddisfazione che finisce per rendere tutti tristi e ripiegati su se stessi. Ma anche socialmente pericolosi, alla fine.

Il Tribunale dei Minori avrà da lavorare con questo gruppetto dei 5. La Digos, è stato detto, ha passato a tappeto i frequentatori abituali del centro storico. E anche se gli autori dello sfregio al Battistero erano incappucciati e quindi non riconoscibili, con un lavoro costante e di grande pazienza, ascoltando e chiedendo e ponendo domande, alla fine la verità è venuta a galla e i nomi sono saltati fuori. Anche perché – e tutti erano convinti, dal Questore in giù, che altro non si sia trattato che di una nuda e cruda bravata finita male  – i ragazzi hanno di per sé un brutto vizio: se compiono qualcosa di eclatante, non sono contenti se non lo fanno sapere, più o meno larvatamente, più o meno esplicitamente.

manzo e larotonda
Il Questore Maurizio Manzo e il dottor Luigi Larotonda, dirigente della Digos di Pistoia

Gli uomini della Digos, alla fine, con il supporto della polizia municipale, sono arrivati al punto, alla lista dei nomi. E i genitori sono stati gli ultimi a saperlo, tanto per tornare a quello che dicevamo all’inizio: i genitori che – come ha sottolineato il dottor Larotonda – a volte avrebbero bisogno, pure loro, di essere rieducati per fare quel difficilissimo mestiere che sono chiamati a svolgere.

Ora lo scenario che si apre sul futuro di questi studenti-danneggiatori è di due ordini: da un lato dovranno rispondere sotto il profilo penale (e non solo sul versante del danno, ma anche su quello dell’ubriachezza) e dall’altro si troveranno dinanzi un Comune molto probabilmente intenzionato a costituirsi parte civile per gli sfregi, che ancora non sono stati quantificati con la Soprintendenza, ma che non saranno di poco conto e da pochi euro.

Danneggiamento e ubriachezza i capi d’imputazione. Ma meglio ancora sarebbe poter risalire a chi ha comprato e fornito, a questi ragazzi della notte, l’alcool che ha mandato loro il cervello in tilt…

direttore@linealibera.it

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