DE FRANCESCHI PACINOTTI, UN PROGETTO CONTRO IL BULLISMO, EMARGINAZIONE E ABBANDONO SCOLASTICO

Anche in tempo di pandemia prosegue la collaborazione con l’associazione Pozzo di Giacobbe e cooperativa Gemma di Quarrata. Il progetto si concretizza in interventi diretti nelle prime classi di tutti gli indirizzi dell’Istituto.

Istituto Pacinotti di Pistoia

PISTOIA. Dopo le collaborazioni con Fondazione Maic, Camelia, Ceis, Casa Sicura, Camposampiero, l’Istituto De Franceschi Pacinotti di Pistoia mette a segno un altro importante risultato per il contrasto di bullismo, emarginazione ed abbandono scolastico.

Il progetto di collaborazione con Pozzo di Giacobbe Onlus e Gemma è iniziato nello scorso anno scolastico e adesso, nonostante la pandemia finalmente si concretizza in interventi diretti nelle prime classi di tutti gli indirizzi dell’Istituto.

Alla stesura del progetto, che ha ricevuto fondi per la conquista di un bando, hanno collaborato fattivamente i docenti Nicola Strumenti, Anna Fiocchi, Maria Elena Gherardi, Riccardo Fagioli, Daniela Gori ed Enrica Mencarelli.

Il lavoro poi di coordinamento degli interventi ha visto l’indispensabile contributo delle referenti del sostegno del Pacinotti Manuela Comandini e Tiziana Felaco. Grazie a questo importante lavoro che è stato premiato da un bando della Chiesa Valdese l’Istituto presieduto dalla prof.ssa Concetta Saviello si pone all’avanguardia nel contrasto fattivo a marginalità, emarginazione ed abbandono scolastico.

Al centro la dirigente Concetta Saviello

L’attività in partenza nelle sedi di via Dalmazia e corso Gramsci è basata sul coaching. L’obiettivo principale della relazione di coaching è quello di promuovere l’autonomia dei giovani, attraverso lo sviluppo di una dimensione relazionale di fiducia con le figure educative di riferimento che porta ad accrescere il senso di appartenenza ed il senso di comunità, in un’ottica di corresponsabilità garantita dalla collaborazione tra attori diversi (tra i quali i giovani destinatari) e da processi decisionali condivisi (si pensi alla costruzione con i giovani del progetto individualizzato).

È usualmente un primo passo per poter guardare ad un possibile cambiamento, focalizzarsi sul problema e su cosa si vuole raggiungere, mettere in atto un miglioramento che punta alla realizzazione personale.

Il progetto punta molto, anche da un punto di vista di investimento delle risorse, a rafforzare quest’area di intervento così da rendere l’azione di coaching uno degli interventi centrali e, insieme, lo snodo metodologico attraverso il quale si intrecciano e si accompagnano tutte le attività previste e tutte le collaborazioni attivate sul territorio, siano esse tra progetti/interventi o tra soggetti organizzati: per chi è “quasi fuori dai giochi” (si pensi alla tipologia di destinatari accolti) è indispensabile trovare punti di riferimento educativi credibili e capaci di generare fiducia.

Il progetto, che resterà in essere anche per il prossimo anno, partirà in questo maggio con interventi su molte classi mentre nel prosieguo andrà a toccare anche piccoli gruppi e azioni individuali.

[de franceschi pacinotti]

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