decoro in città. UNO SCULACCIONE… OGNI TANTO

La Fontana in piazza S. Francesco
La fontana in piazza San Francesco

PISTOIA. Ospitiamo le considerazioni di un nostro assiduo lettore.

Non facciamo in tempo a scrivere dei cittadini incivili che lasciano rifiuti d’ogni genere accanto ai bidoni dell’immondizia (anziché trattenerli nelle proprie abitazioni, nel caso di rifiuti di carta, o di cercare un bidone che non sia stracolmo, nel caso di tutte le altre tipologie di rifiuti), che nelle vasche della nostra bella piazza San Francesco troviamo varie bottiglie e addirittura un ombrello.

E mentre veniva immortalato quest’osceno spettacolo, una madre, col figlio piccolo nel passeggino, lanciava accanto alla fermata dell’autobus un bambolotto di cui, chissà, il bambino si era stufato.

E tutto questo accade davanti agli occhi di decine di persone anche vicinissime, le quali continuano ad attendere con aria distaccata il proprio autobus.

Ci vorrebbe una sanzione esemplare per chi osa sfregiare le bellezze delle nostre città (e parlo al plurale perché, oltre ad essere cittadini pistoiesi, siamo cittadini italiani), che si tratti di uno scarabocchio sul fianco del Battistero in piazza del Duomo, o di un oggetto abbandonato con menefreghismo in mezzo ad una piazza o su un marciapiede.

Ma è anche impossibile pretendere che le autorità vigilino su decine di migliaia di cittadini sparsi per la città affinché questi ultimi si sentano controllati ed evitino quindi ogni vandalismo. Ed è impossibile, oltretutto, perché le forze dell’ordine e l’amministrazione comunale non hanno il compito di educare i cittadini.

Devono essere la mamma e il babbo a dare uno sculaccione al figlio che getta una bottiglia in una fontana pubblica, non certo quel soggetto chiamato Stato.

E un sindaco, con la sua giunta comunale, non viene certo eletto per insegnare ai propri cittadini come rispettare il luogo in cui vivono, che alla fine significa rispettare sé stessi e pure gli altri. La lotta al menefreghismo e allo sciattume, che sono perfettamente rappresentati in queste due foto, ma anche in tutte quelle raffiguranti la spazzatura fuori dai bidoni, deve avvenire dentro le mura domestiche e nella testa di ognuno di noi.

Dunque i cittadini pistoiesi devono essere sufficientemente sensibili ed educati per capire che i muri non sono fatti per essere riempiti di scritte e graffiti (se vi piacciono tanto, fatele sul muro della camera di vostra madre), che le zone limitrofe ai bidoni non sono delle discariche e che, soprattutto, far parte della solita comunità significa rispettare ciò che ti circonda, sia per te stesso che per gli altri.

L’amministrazione comunale potrebbe spargere per la città (nei punti più sensibili) delle telecamere, così da riprendere i vandali che imbrattano i muri o scaricano per strada la propria immondizia e sanzionarli per bene. Ma oltre a ciò, dovrebbe essere per prima la nostra coscienza a sanzionare severamente comportamenti di questo genere. Dispiace che ciò non accada.

[Lorenzo Zuppini]

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2 thoughts on “decoro in città. UNO SCULACCIONE… OGNI TANTO

  1. Le vedo anch’io queste cose, e ne vedo veramente tante ed in tanti luoghi. Ma, a questo punto, dopo anni e anni di menefreghismo, di lassismo modaiolo, di falsi psicopedagoghi che “strologano” sulle varie forme di “liberazione” dell’uomo e della donna da tutti i possibili tabù e repressioni del superio, da dove si può iniziare?
    L’episodio della giovane mamma che butta via il bambolotto tra l’indifferenza della gente dice tutto. Ad iniziare dal fatto che, in questo come in altri casi, ed anche con figli più grandi, sono i genitori che non tanto danno un cattivo esempio, ma, peggio, neppure sono coscienti di darlo, essendo sparito, in anni ed anni di colpevole acquiescienza, il senso del limite, del decoro, dell’educazione, e di chissà quante altre cose ancora.
    Provo ad immaginare cosa sarebbe accaduto se ci fossi stato io a quella fermata ed avessi reagito, al momento dell’episodio del bambolotto: si poteva andare dalla conferma della indifferenza di tutti nella migliore delle ipotesi, fino a: “ma che vuole questo (vecchio) bischero?”, o anche peggio.
    E non un cane che avrebbe perso un secondo a fare un minimo di riflessione; anche perché, magari, una bella percentuale dei presenti, immagino che avesse lo sguardo perso, fisso, inebetito ed instupidito, dentro al video del proprio cellulare a cercare non si sa bene cosa od a mandare messaggi non si sa a chi e perché.
    Piero

  2. E visto che sindaco + collaboratori, vigili e addetti alla pulizia e all’ordine non sono obbligati a cercare soluzioni, ma solo i cittadini brutti e cattivi che pagano diligentemente le tasse , ma che non devono pretendere il decoro e la decenza di una città vecchia e che fa veramente pena per il suo stato di degrado, la mattina non andiamo a portargli un bel pasticcino tanto sono buoni loro!!!!!!!!!!!!!

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