“Se il sindaco davvero amasse questa città ne avrebbe cura come ognuno di noi fa con la propria casa”
QUARRATA. Quarrata, per il sindaco Mazzanti non c’è degrado urbano ma fondamentalmente viene offerto un buon servizio di igiene urbana da parte di Alia con cui l’amministrazione comunale ha stipulato un contratto (da circa 6 milioni di euro l’anno, ndr) anche se non mancano gesti da parte di taluni da condannare, privi di di senso civico e di rispetto.
Così, un po’ timidamente aveva risposto durante una delle sue dirette facebook ad un cittadino che chiedendo spiegazioni sul degrado auspicava, proprio in quel periodo di lockdown, l’utilizzo di dipendenti nella cura della città.
“Ad oggi – spiega Andrea Del Duca – dopo ben cinque mesi di distanza ci sono due certezze: il nostro sindaco non capisce e/o comprende; di sicuro io e lui abbiamo parametri diversi per misurare degrado e igiene”.
Basta percorrere il centro cittadino, fare alcune strade, soffermarsi su alcune piazze o angoli per constatare una chiara situazione di degrado urbano fatta di sanpietrini saltati, panchine divelte, sporcizia, erba non fatta, piste ciclabili a larghezza ridotta perché invase dalla vegetazione, senza considerare le strade e le rotonde invase dall’erba.
“Siamo prigionieri di Alia per almeno altri 15 anni – continua Del Duca – e secondo il sindaco non possiamo far fare questi lavori ai dipendenti comunali. Vorrei capire il perché. Siamo in uno stato di degrado, la nostra città sta morendo. Le attività del centro si trovano davanti tutto quello schifo e non credo che giovi tant’è che il nostro mercoledì sera per i negozi aperti è l’unico che fallisce. A Pistoia, a Pescia, a Uzzano è pieno; ovunque facciano le aperture straordinarie serali dei negozi c’è gente e movimento. Da noi, dopo la prima sera hanno tolto anche le transenne perché non aveva più senso chiudere la strada perché non c’è nessuno. E lui, il sindaco, non lo vede, non capisce e questo a me fa arrabbiare”.
“Ci sarebbe da parlare della villa Magia, della Fontana di Buren (chissà cosa ne pensa l’artista) e di mille altre situazioni periferiche. Ora, sarà forse che i nostri amministratori percorrono altre ed alternative vie oppure trattasi di semplice noncuranza ed incapacità di capire ed amministrare?”.
“Per chi conosce le mie idee politiche (che peraltro non ho mai nascosto) — aggiunge Del Duca — vorrei subito chiarire che non si tratta di una battaglia dal colore politico. Gli esempi della vicina Prato e di Empoli sono lì a dimostrare che le cose si fanno e si possono far bene indipendentemente dalla forza politica che amministra. Mi dispiace solo che alle prossime amministrative questo sindaco non sarà più candidabile avendo esaurito i due mandati consecutivi.
Sarebbe stato interessante ascoltare le fantasiose nuove promesse e magari chiedergli conto di un passato che inizia dalla posa della famigerata piscina di Vignole”.
“Se andrà come penso ed è sempre andata – continua Del Duca — sarà l’attuale vicesindaco a raccontarci altre belle e straordinarie novelle. Per ciò che concerne questa spirale al ribasso in cui stanno trascinando la nostra (fu) bella Quarrata chiedo a tutti di pensare e non cedere al solito zuccherino elettorale fatto di asfaltature, lampioni e manutenzioni varie che tra poco li vedranno paladini dell’efficienza.
Non ce lo meritiamo.
Non possiamo distruggere quel poco che resta del nostro tessuto economico/produttivo. Serve cambiare e serve farlo subito”.
“Se il sindaco davvero amasse questa città — conclude Andrea Del Duca — ne avrebbe cura come ognuno di noi fa con la propria casa. Se il sindaco avesse a cuore davvero il futuro della nostra città capirebbe e si dimetterebbe. Lo invito a farlo”.
Andrea Balli