PISTOIA. La logica non ha e non risponde a nessuna ideologia; è logica e basta. Può piacere o non piacere, essere accettata oppure no, ma resta inamovibile, inattaccabile da qualsiasi filosofia. L’unica cosa rispetto a cui si trova vulnerabile è l’ipocrisia.
Si osservi quello che accade nelle città del Medio Oriente, dove tutto è rovina, dove quelli che erano centri ordinati, ricchi di industrie, di turismo, di cultura, di storia, sono ora in balìa di violenze e distruzioni inaudite.
Di ciò che erano non è rimasto nulla se non macerie, ruderi di edifici, di negozi, di attività e gente che spara di continuo tra fazioni e gruppi indecifrabili che non rispondono a nulla e nessuno. In più, da molti di questi Paesi ormai allo sbando totale, partono quei disperati che raggiungono solo e soltanto l’Italia dove sono destinati a rimanere, visto che l’Europa non intende e non intenderà accoglierli.
Seguendo la logica sarebbe evidente riconoscere che i regimi dei vecchi dittatori erano assai migliori di quanto la democrazia è riuscita a esportare. Mi pare che anche come numero di morti la bilancia sia favorevole ai satrapi.
Non mi si tacci di fascismo, totalitarismo e via cantando, non amo le dittature né le tirannie, subisco malvolentieri lo stesso Renzi, impostoci senza aver superato l’esame democratico dell’elettorato, quindi sarebbe ridicolo accusarmi in tal senso, si tratta solo di guardare obiettivamente la situazione e abbandonare per un attimo quei principi cui siamo tutti legati ma che, a ben vedere, non hanno portato nulla di buono.
Chi ha visitato quei Paesi qualche decennio fa se li ricorda bene e riguardarli ora, via cavo naturalmente, francamente qualche dubbio dovrebbe farlo sorgere anche a chi difende strenuamente i principi democratici.
Principi sacrosanti, senza dubbio da difendere a ogni costo ma che non possono essere imposti in quattro e quattr’otto da chicchessia.
Dovevano diventare il punto di arrivo di un percorso iniziato, condotto e terminato dalla gente di quegli stessi Paesi con un processo di volontà popolare lento e graduale. Pretendere di togliere di schianto il burka a chi lo porta da una vita non è nemmeno ipotizzabile a meno di ricorrere alla violenza.
Il ridicolo sta proprio nel fatto che questa valutazione sui satrapi mediorientali la pensano tutti così, ma nessuno ha il coraggio di ammetterlo, saltando appunto la logica e rifugiandosi nell’ipocrisia. Stesso discorso per i migranti accolti a 360 gradi.
Possibile che nessuno si chieda quanto questo tipo di dissennata accoglienza potrà ancora durare e quali conseguenze si dovranno affrontare?
Non siamo capaci di imporre all’Europa la ridistribuzione, si assiste alla costruzione di muri e recinzioni attorno ai nostri confini mentre città e paesi traboccano di gente baraccata alla meglio se non assiepata nei parchi, nelle stazioni, sulle coste etc., tra sporcizia di ogni genere e in condizioni igieniche pericolose per loro e per gli altri.
Silenzio assoluto salvo osannare, giustamente, i salvataggi e l’accoglienza, ma senza toccare l’aspetto logico, il meno facile da affrontare ossia cosa fare in concreto, nel prossimo futuro, visto che questo flusso, ormai concentrato esclusivamente verso l’Italia, è destinato a subire ulteriori incrementi.
Riempire un serbatoio senza mai attingere ad esso conduce ben presto alla sua tracimazione in base alla logica della fisica.
Introdurre gente in continuazione con l’aggravante, non secondaria, mostrata dalla nostra incapacità di controllare adeguatamente chi entra e disciplinarne i comportamenti, porterà a breve all’esplosione di una massa già critica.
Ma questa è logica, e la logica spesso spaventa: ignorarla può, alla fine, farci passare direttamente dalla paura al panico.
A quel punto la logica non ci interesserà più.
[*] – Lettore, ospite
Posso anche non concordare del tutto con lui, ma leggere Fiore di Monozzo è quasi sempre un piacere, sia per la logica (visto che è di quella che si parla), sia per l’acutezza di osservazione che dimostra.
Piero