DENTRO ALL’IMPRESA… A PISA, AD AMMIRARE IL REAL AGLIANESE

Real 2013-2014
Real 2013-2014

PISTOIA. Dentro al successo. Non è trascorsa nemmeno una settimana dall’impresa, dalla vittoria colta a Pisa che ha significato promozione in serie B, che la dirigenza del Real Aglianese, con in testa il direttore sportivo Claudio Di Ninni, ha riproposto con forza il progetto del Real Piana, ovvero il tentativo di far sì che il Real Aglianese diventi la squadra femminile dell’area metropolitana Firenze (parte ovest), Prato e Pistoia. Un modo per porre l’attenzione sul calcio donne, che sempre più pare l’unico pallone che rotoli, senza i Genny ’a carogna di turno.

E noi per “Linee Future” siamo entrati dentro al progetto-Real, giovedì 1° maggio scorso, il gran giorno. Siamo andati al seguito della squadra, impegnata a Putignano Pisano per incrociare il Pisa, ma soprattutto per conquistare la prima storica promozione in B. Armando Esposito, tecnico/factotum d’origine catanzarese di gentilezza più unica che rara, senza chiederci niente, a nostra insaputa (per un attimo ci sentiti alla stregua di uno Scajola, di uno che conta), ci ha inserito nella distinta da consegnare all’arbitro. Come dire, un giornalista in panchina, a vivere tutte le fasi di una giornata particolare.

Non neghiamo un po’ d’emozione, perché se è vero che fuori ci saranno stati sì o no un centinaio di spettatori, in prevalenza aglianesi, è altrettanto vero che un conto è vedere una partita seduti in tribuna, un altro osservarla dal campo, a contatto con i protagonisti. E tosto ci siamo lasciati prendere. Certo, l’aplomb era quello di un Nils Liedholm (calma apparente), ma dentro e fuori era tutto un ribollire, di sensazioni e di caldo (in panchina, nelle giornate di sole, si cuoce!). E allora in piedi come fossimo novelli Mourinho (no, no, no, preferiamo Ancelotti, la stazza perlomeno è simile), a seguire le alterne vicende di una partita. Vera.

È stato entusiasmante veder volare il talentino Cristina Mariani, una giocatrice di classe, rapida e ricca di volontà, o ammirare le progressioni sulle fasce di Martina Maddaloni e Natasha Carrozzo. Così come, tra un’imprecazione e l’altra di Esposito (il campo non è luogo da educanda), c’era nell’aria sentore d’impresa: le panchinare, che panchinare non sono, palpitavano (ed è stato dolce che Veronica Lamparelli sia corsa ad abbracciarci al gol, su rigore, di Mariani, come se facessimo ormai parte della squadra), il difensore Ester Mannucci, schierata da portiere, ha evitato, con uno spettacolare colpo di reni, una rete già fatta da parte delle nerazzurre di casa.

Tante schegge nei nostri occhi: Clarissa Buracchi versione-Franco Baresi, capace di chiudere e ripartire, impostando l’azione, Linda Gavagni e Chiara Bini a danzare sul pallone, leggiadre, come étoile della Scala, la trance agonistica di Aliaj Boralda e l’impeto di Samantha Orlandi, l’entusiasmo giovanile di Alice Bonacchi e Giada Secchi, subentrata a Bini, sino alle giocate d’esperienza e intelligenza di Claudia Puopolo. Per finire ai sorrisi della festa, a quelli più belli, di Giulia Cusimano, Susanna Mosi, Marta Bugiani, Virginia Ania e Lamparelli, rimaste in panchina, ma partecipi, con il cuore l’anima e la voce, del trionfo.

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