«DI FRONTE AL FRONTE», ATTIMI DI VITA ITALIANA

Di fronte al fronteAGLIANA. Venerdì 18 dicembre alle 21:30 una nuova proposta di teatro, nello spirito dell’ospitalità a nuovi progetti di ricerca teatrale che contraddistingue il Teatro Moderno di Agliana.

“Di fronte al fronte” è uno spettacolo che fotografa attimi di vita italiana compresi nel triennio della prima guerra mondiale (1915/1918).

Un lavoro in cui l’attore Francesco Dendi, si misura con i temi di una generazione che ‘va alla guerra’, che non può scegliere, che deve sistemare in un cassetto la propria vita sperando di poter tornare, un giorno, a viverla. Una messa in scena contemporanea, così come restano contemporanee le vicende legate ad ogni guerra ancor oggi in corso.

Si tratta di definire la distanza emotiva e la lucidità per reagire, in questi cento anni sembra che gli scenari geografici siano cambiati, ma la guerra, quella dove si muore è sempre la stessa.

Terzo piano teatro, compagnia pratese fondata nel 2009, si misura con i linguaggi del contemporaneo, sempre attenta ai temi che sono al centro della vita di ogni individuo, in ogni tempo.

Di fronte al fronte una produzione ‘Terzo Piano Teatro’ scritto da Andrea Capecchi, Alessandro Magni con Francesco Dendi. Regia Francesco Dendi, assistente alla regia Tommaso Carovani, con il contributo Fondazione Conservatorio San Giovanni Battista di Pistoia. In collaborazione con Amici di Groppoli, Aps la Gualchiera di Montemurlo.

Francesco Dendi
Francesco Dendi

“Il 24 maggio 1915 l’Italia entra in guerra a fianco dell’Intesa (Inghilterra e Francia) in quello che sarà il primo grande conflitto armato su scala mondiale. La discesa in guerra da parte dell’Italia fu fortemente voluta dagli alti gradi militari e dalle forze conservatrici, nazionaliste e monarchiche un anno dopo l’inizio effettivo del conflitto.

“L’elemento scatenate della così detta Grande Guerra fu l’attentato di matrice estremista avvenuto il 28 giugno 1914 a Sarajevo, dove persero la vita Francesco Ferdinando, erede al trono di Austria, e la sua consorte. L’Austria decise unilateralmente di considerare la Serbia responsabile dell’attentato, nel quadro della complessa situazione geopolitica presente nei Balcani, innescando così una – reazione a catena – da parte delle potenze europee, che consideravano lo scoppio di una nuova guerra su scala continentale come un evento quasi ineludibile”.

[teatro moderno]

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