MONTECATINI. Nell’ansia di restare immortali, se non diventarlo perché impossibile, gli uomini hanno sempre fatto passi notevoli: in primo luogo come D’Annunzio, circondandosi di cose.
Un poeta tedesco ormai ignoto alla scuola post-sessantottarda e neofedeliana, Novalis, a questo proposito scriveva «Wir suchen überall das Unbedingte und finden nur Dinge», cerchiamo dappertutto l’Assoluto e troviamo soltanto Cose.
Pensiamo un istante al Vittoriale e capiremo bene: anche D’Annunzio trovò solo cose. Restano loro, noi spariamo (da sparire… anche se delle volte dovremmo sparare).
Come del resto sembra sia accaduto a Montecatini Terme dove, nella frana del Pd che ha visto cadere come birilli tutti gli uomini di Bellandi e quelli, schierati in quadrato, del Rucco che s’appressava al potere, il Sindaco uscente – così ci suggeriscono dal Comune-Purgatorio –, nel lasciare il palazzo, sembra si sia portato via un ricordo del bel tempo che fu.
Voci carbonar-comunali sussurrano che Giuseppe Bellandi, dando il proprio addìo al mondo crudele, avrebbe svitato anche la targhetta “Sindaco”…
Sarà vero oppure no? Lo scozzese lo raccontò. Ma le vocine carbonare ci hanno giurato che l’economato è dovuto intervenire a corsa per accogliere Luca Baroncini, nuovo Sindaco, in maniera degna e appropriata. Con una targa nuova fiammante.
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Uccio Tett
[redazione@linealibera.it]