digitus infamis. E COSÌ DINANZI AGLI OSPITI ILLUSTRI IL SINDACO BENESPERI SPARISCE DALLA VISTA LÈSTO COME UNA LEPRE IN FUGA

La giustizia che non funziona al centro del discorso. Ma evidentemente il primo cittadino di Agliana non avrebbe tollerato una narrazione a lui nota attraverso le menzogne e le calunnie male organizzate con la sua avvocata Elena Augustin…


Quando la filologia dà lezioni di costume e di vita…


ALLA POLITICA FA COMODO

UNA GIUSTIZIA DA QUARTO MONDO


 

Giacomo Bini, Piero Tony e la «lepre» sulle zampe posteriori  pronta a spiccare il salto della fuga…

 

Bisognerà dividere questa nota in due parti: una seria e una tragica. La seria andrà dedicata alle persone serie che si sono presentate ad Agliana, ieri, 5 luglio 2023, al foyer del Teatro Moderno di Agliana per parlare di cose serie come la giustizia e le sue disfunzioni congenite.

L’altra, la tragica, andrà particolarmente dedicata alla figura in-famis (in-degna di buona fama – e lo dico per la procura della repubblica di Pistoia, poi capirete perché…) di un sindaco falso testimone, calunniatore, ma esaltato – appunto – dal malconsiglio del suo avvocato e dall’arroganza di magistrati (Coletta, Curreli, Grieco e non solo) che saranno ricordati con una medaglia al valore per la loro continua sopravvalutazione di se stessi quali deità al di sopra di qualsiasi art. 358 del codice di procedura penale.

L’avvertimento per la procura è legato a un fatto specifico. L’ex procuratore Piero Tony ha fatto un’osservazione, estranea alla tecnicità dell’argomento, legata a una realtà cara a chi scrive: la diffusa ignoranza di Pm e sostituti – ovviamente non tutti, ma ammalati, spesso, di quella che io chiamo «sindrome di Jaweh», il dio dell’Antico Testamento che si poneva la missione di castigare la colpevolissima umanità.

Perfino Mosè, a un certo punto, gli disse, durante i 40 anni di deserto: «Ma, Signore… falla finita! Perché altrimenti, se continui a farmeli fuori, non mi resterà neppure un ebreo da portare nella terra promessa!».

Sia Piero Tony, che ci parlava della “cultura” dei Pm, sia l’avvocato Gaetano Berni, che si sono alternati nelle loro osservazioni, guidati con amabile chiarezza da Giacomo Bini, moderatore, hanno tracciato un quadro a dir poco angosciante della in-fame giustizia italiana: una zona grigia che (siamo stati tutti d’accordo, alla fine) neppure Nordio – a detta di Tony coltissimo – potrà mutare.

Per un paese medievista come l’Italia, ammalato di guelfismo e ghibellinismo (così l’avvocato Berni), la giustizia va bene com’è, anche perché, così com’è, è un’immagine da caleidoscopio, sempre bella, avvincente e colorata da qualsiasi parte la si guardi.

Attenzione! Lepre in fuga a testa bassa

Insomma: l’Italia non ha speranza. Tony e Berni hanno riposto qualche aspettativa nell’Europa: ma secondo il mio personale punto di vista non è credibile che un caos di popoli che parlano trenta lingue diverse, possa trovare in sé una comune linea d’intesa.

Chi ci rimette, ovviamente, è sempre il popolo sovrano, che in Italia è, più plausibilmente e credibilmente, sottano.

Onore ai relatori, invitati da Alfredo Fabrizio Nerozzi, lo stecchino da denti che tiene in piedi la maggioranza della giunta benesperica di Nonno Nanni. Onore e apprezzamento per la sincerità con cui hanno parlato.

Ma pollice verso (se non addirittura forche caudine) per un sindaco (?) falso epigastràlgico e calunniatore come bimbominkia, così caro alla procura pistoiese, ma così indifendibile non solo per la sua scadente preparazione amministrativa, quanto soprattutto per la scarsa sensibilità umana da vero primo cittadino. Ché se il primo cittadino di Agliana è così, chissà che altri bei campioni s’incontrano per la via!

Dinanzi a un incontro di alto livello come quello con Tony, magistrato criticissimo sulla tragedia-magistratura e giustizia, bimbominkia non ha avuto neppure la cortesia di annunciare, su quella specie di molino da farine di grilli e cavallette del suo Facebook, dove esalta perfino i girini del Parco Pertini, la presenza di personaggi di spicco come quelli citati.

Benesperi, evidentemente, fra un vomito e una diarrea, ritiene più importante – ad esempio – la gelateria del suo parente di San Niccolò, che non una manifestazione come quella organizzata dal consigliere Nerozzi, l’unica gamba buona del tavolo traballante della sua cosiddetta “maggioranza”. E basta questo per capire di che razza di sindachino sia.

Direi, però, che lo sgarbo maggiore che potesse fare, è stata la freddezza che bimbominkia di Agliana ha riservato ai relatori e ai presenti.

E tanto per far satira…

Non parlo di me e di Alessandro Romiti, vittime sia di lui in primis che della sua avvocata in secundis: in nostra presenza non ha mai alzato lo sguardo da terra. E bene ha fatto perché i suoi ormai quattro anni di sindachismo sono un’antologia di fatti in-fami ed è giusto che provasse vergogna.

Ma non gli è parsa l’ora di scappar via come una lepre dinanzi a Tony e Berni. Aveva – ha detto secco secco – altri impegni.

Chissà che non dovesse andare a Prato, con le sue solite compagnie dell’anello di totano, a pizza – anche se quel cibo dovrebbe aggravargli le epigastralgìe e le ruminazioni.

A pizza a passare un’interessante serata di minchiate a refe nero, mentre qualche ladro gli rompe il vetro della macchina e gli frega il portafoglio lasciato incustodito in auto…

Buona vita a bimbominkia e al suo superbioso A.S., «assessor segatura»!

Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]


Per essere diffamatorio, questo intervento dovrebbe descrivere una realtà maleficamente inventata.

Purtroppo, però, è tutto talmente vero, che se la procura di Coletta si degnasse di ascoltare – come del resto dovrebbe fare con diligenza e cura – tutte le telefonate registrate sul mio cellulare sequestrato da Curreli, raccolte nella inconfutabile copia forense voluta dal distrsatto giudice Gaspari, il cadavere della calunnia benesperiana assumerebbe non il volume di una mongolfiera, ma quello di un super Zeppelin!


Per bimbominkia ascolta qui


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