dimenticanze. L’ITALIA PALLONARA DEL NON-RICORDO

Paolo Borsellino
Paolo Borsellino

PISTOIA. “Mi uccideranno, ma non sarà una vendetta della mafia, la mafia non si vendica. Forse saranno mafiosi quelli che materialmente mi uccideranno, ma quelli che avranno voluto la mia morte saranno altri”.

Ci permettiamo di ricordare che il 19 luglio del 1992 il Giudice (maiuscolo) Paolo Borsellino venne assassinato con la sua scorta.

Ricordiamo ai giovani di oggi quali noi eravamo allora in quegli anni in cui Uomini di questo spessore dettero la vita pensando che si potesse creare un’Italia migliore e più pulita.

Assieme a lui morirono altri cinque agenti, uomini e donne votati già alla loro sorte e che il Giudice più volte aveva invitato a rinunciare alla sua protezione.

Antonino Caponnetto, che subito dopo la strage aveva detto, sconfortato, “Tutto è finito…”, intervistato anni dopo da Gianni Minà ricordò che “Paolo aveva chiesto alla questura – già venti giorni prima dell’attentato – di disporre la rimozione dei veicoli nella zona antistante l’abitazione della madre. Ma la domanda era rimasta inevasa. Ancora oggi aspetto di sapere chi fosse il funzionario responsabile della sicurezza di Paolo, se si sia proceduto disciplinarmente nei suoi confronti e con quali conseguenze”.

Perché sapeva che lo avrebbero assassinato, come poi accadde.

Non ci risulta che la Regione, il Comune, l’Anpi, il Centro Donati, e tutto il vario pacciame che annualmente percepisce contributi pubblici, abbiano ricordato l’evento.

Forse perché, in questo caso, si trattava di ricordare un Uomo.

O forse perché il peccato originale di quest’Uomo era stato quello di essere stato, ai tempi dell’Università, un rappresentante del Fuan?

O forse perché questi capi mandria, con i giorni contati e con il sorrisino erotico pro-negritudine, niente sanno di storia contemporanea o si vergognano di dover raccontare di essere “ignoranti e cafoni”.

O forse perché il 19 luglio 1966 l’Italia pallonara che piange adesso quella milionaria dei Barzagli e dei Buffon che nel 2016 è stata sbattuta fuori dai campionati pallonari europei, venne estromessa dai campionati mondiali dalla Corea del Nord è “fatto” più importante?

Fate voi: questa è l’Italia della dimenticanza, del non-ricordo, delle verità mai divenute tali e del bomba-Renzi con coorte di sante, ruffiani e simili.

Anche voi, compagni-preti: almeno un pater, ave e gloria a questi esempi di Uomini. Se una volta tanto volete fare politica, nunc et semper, almeno un ricordino.

Poi penso: ma che ne sanno questi cretini?

[Felice De Matteis]

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One thought on “dimenticanze. L’ITALIA PALLONARA DEL NON-RICORDO

  1. E qui, a parte alcune puntate un po’ superficialmente polemiche, non ho alcun problema, in linea di massima, a dare abbastanza ragione a Felice. Come si vede, non sono poi così fazioso ed al limite del disonesto come si potrebbe credere. E, di converso, vergogna per chi ha dimenticato ed omesso…
    Piero

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