dinanzi all’arte. NON C’È POLVERE CHE RESISTA

Lucio Battisti
Lucio Battisti

SCUSATEMI, ma mi manca “il tempo di morire”, come cantava il “nostro” Lucio Battisti.

Poiché mi manca il tempo, vorrei dire che stasera sulla televisione nazionale 1 è stato reso omaggio al più grande paroliere italiano, Mogol.

Conduceva quel “figlio del sistema” che si chiama Giletti che si è ben guardato dallo sconfinare dal politicamente corretto, ovvero da quel costume falso e ipocrita per il quale quando uno crepa diventa buono, intelligente e amante dell’Italia. Vedi Ciampi e, probabilmente presto, Napolitano.

Mogol è stato giustamente celebrato, ancora in vita, per le innumerevoli canzoni, belle, bellissime, che hanno accompagnato la nostra giovinezza e non solo la nostra, e che sono ancora di una attualità direi quasi disarmante dinanzi all’attuale produzione canora.

Mogol senza Battisti non sarebbe esistito e viceversa.

Mogol
Mogol

Poiché però Battisti non era un comunista e neppure un democristiano, si è tranquillamente sorvolato sul suo peccato originale, quello di essere, allora, un anticomunista e un confinante con il “nostro” mondo di allora. Troppo belle le sue canzoni e troppo avanguardiste per controbatterle!

Allora, fatemelo dire: noi vi lasciamo Benigni e “L’inno del corpo sciolto” e voi lasciateci “Emozioni”, “Pensieri e parole”, “Il mio canto libero” e tante altre.

Voi tenetevi le decine di cantanti impegnati (o impregnati di sinistra) e a noi lasciateci Battisti.

Nel 1979, al Congresso del Msi di Napoli, l’On. Giorgio Almirante, nell’ultima giornata, consentì l’uso della Fiamma Tricolore al Front National e a Le Pen, e sempre in quella circostanza presentò un giovane cantautore, aderente ai Volontari Nazionali di Brescia.

Si chiamava Lucio Battisti.

Battisti e Mogol insieme
Battisti e Mogol insieme

Propongo questa che può apparire una provocazione ma non lo è, ai tanti giovani e meno giovani che si sentono un po’ solitari in questo mondo omologato, fasullo, globalizzato, sinistro e “di sinistra”.

Ascoltate le canzoni di Lucio Battisti e ricordatevi che non c’è miglior ricordo che “il non poter essere dimenticati”: perché quando qualcosa o qualcuno vale, non c’è polvere che resista.

La bellezza e l’intensità delle canzoni di Battisti, che poi, in fondo, parlava di amore, quello che “move il sole e l’altre stelle” senza avventurarsi nel “gender” e nel troiaio che ne deriva, sono un inno alla semplicità della vita e al richiamo del bello.

Battisti. La collina dei ciliegi
Battisti. La collina dei ciliegi

Alla faccia di certi trogloditi con problemi di digestione, mèntori del Benigni e del suo corpo sciolto, che lasciamo tranquillamente alle femministe ultrasinistre (nei modi, nelle forme e nei risultati) e a quanti pensano ancora che si possa dirigere e uniformare tutto: anche la poesia che si fa musica e che prevale sulle categorie frutto di un pensiero debole che oggi ci vorrebbe condizionare e fare vivere secondo modelli non nostri.

La veste dei fantasmi del passato | cadendo lascia un velo immacolato…

Così è se vi pare, e se non vi pare, “un tuffo dove l’acqua è più blu” e… affogate!

[*] – Ha chiesto di essere considerato ospite

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2 thoughts on “dinanzi all’arte. NON C’È POLVERE CHE RESISTA

  1. Sagge parole. Artista immenso, come anche Mogol, da ricordare e celebrare sempre…però la veste di fantasmi del passato cadendo lascia il quadro immacolato (non il velo)…LE SO TUTTE☺

  2. Anche per me Lucio continua ad essere un mito, e di fronte al mito non voglio pensare neppure un attimo a tutte le stupide dietrologie, polemiche e masturbazioni mentali sulla destra e sulla sinistra….che non se ne può veramente più.
    La critica che faccio, invece, pesante al massimo livello, è che ieri sera, almeno fino alle 23 (poi mi sono stufato ed ho spento), cani e porci, con rispetto parlando (tra questi escludo Morandi e Ranieri, ma, alla grande ci includo Cocciante e la Pavone) hanno cantato Battisti, ma, mai una volta, neppure per un solo minuto, è comparso un filmato in cui cantava lui. Veramente stupido, irritante, insopportabile per noi che con Mogol-Battisti siamo cresciuti.
    A meno che salti fuori qualcuno che dica che alle 23.30, magari, lo hanno fatto vedere (e cantare).
    Ma è possibile far cantare “Pensieri e parole” a Cocciante?
    Piero

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