RITORNO ALLA CASELLA di partenza per i Dirigenti Scolastici dell’ultimo concorso nazionale.
Il Consiglio di Stato si è pronunciato ed ha optato per la soluzione più drammatica: metà dei vincitori di concorso dovrà rifare le prove orali e l’altra metà dovrà sostenere sia gli scritti che gli orali poi si rifaranno le graduatorie e non è difficile immaginare la mole di ricorsi che ne potrà scaturire.
I Dirigenti già vincitori di quel concorso hanno, nel frattempo, assunto il loro incarico, dirigono una scuola prendono le decisioni e le iniziative relative, si assumono responsabilità verso l’utenza, ragazzi e genitori e non sanno se e come potranno portare avanti il loro lavoro. Ma quello che più inorridisce è l’abilità dello Stato nel fare pasticci!
La Commissione insediatasi per quel concorso ha lavorato per un certo periodo, poi il Presidente della commissione stessa si è dimesso e al suo posto è stato incaricato un membro della Commissione (diciamo che sia stato facilmente reperibile!). A lavori ultimati si scopre che il supplente del Presidente non ha le caratteristiche per ricoprire quel ruolo.
Tutto a carte quarantotto. Soldi spesi male, da spendere di nuovo, strascichi giudiziari, risentimenti e bocche amare per tutti. e chi ne risponderà?
A quando la nostra maturazione? Quando avverrà che i cittadini sentiranno di poter fare affidamento su un soggetto, lo Stato, frutto di un consenso ben riposto?
Quanta strada davanti e tutta in salita, questa volta è toccato ai Dirigenti Scolastici. Viva l’Italia!
COME NEL GIOCO DELL’OCA
PROPRIO come in quello che giocavamo da bambini con la nonna. Punto e da capo. E sempre in mezzo ai pasticci, ai casini, alle arrabbiature e – soprattutto – alle ingiustizie della politica.
Nel 68 i sessantottini dicevano, comunisticamente, che i Presidi, anche se non c’erano, era meglio, ché così non facevano danni: e studiavano l’introduzione del Preside elettivo. Forse perché quello “di carriera” con una semplice nota a fascicolo (un giudizio di sufficiente, si diceva allora) poteva troncare una vagabondaggine o una somaraggine accertata e pervicace. Certo, c’era il rischio di ritorsioni e vendette: ma oggi, pur in tanta democrazia e rispetto della legalità, non succede esattamente la stessa cosa se non di peggio? Eppure almeno l’85% dei Dirigenti Scolastici è di benedetta, blasonata sinistra…
Il fatto è che in questo Paese, purtroppo, la magistratura non ha mai funzionato. Mi si piglia male al solo vedere Luca Zingaretti in quel “Giudice meschino” che ci propinano nel biberon di Mamma Rai proprio in queste serate.
Quanta verità. Quanta amarezza per gli italiani. E quanta incapacità (o non volontà?) del Potere Legislativo di traghettare quest’Italia dal Medioevo alla vera modernità di quell’Europa in cui veniamo trascinati a forza ogni giorno: ma da servi della gleba, con il cappio al collo e in vesti da straccione per fare l’inchino alla Merkel!
Edoardo Bianchini