PIAN DEGLI ONTANI-MONTAGNA. Le elezioni si avvicinano e i candidati iniziano a scalpitare presentando programmi e liste elettorali. C’è però chi, come Daniele Petrucci di Pian degli Ontani, ha già maturato un suo ben preciso indirizzo politico, mettendo in rima il proprio intendimento. Parole oltremodo pensate e meditate, messe in fine in rima baciata, nella più genuina tradizione popolare.
L’amarezza e lo sconforto che traspaiono, si tramutano in un distacco di autodifesa sottolineando la diversità da coloro che vanno a braccetto per riempire il loro sacchetto. Ma quello che più preoccupa Daniele è un deserto, non più quello dei luoghi che un tempo erano fiorenti giardini, da lui descritti in “Montagna, così tornerà il deserto di un tempo passato” e in “La montagna e la memoria”, ma quello ben peggiore e assai più arido dell’indifferenza della gente.
Ecco il componimento in rima:
Siamo giunti al giorno per votare
Un diritto acquisito
Dopo tanto sacrificio
Ma mi ritrovo in difficoltà
Per scegliere il partito per votà
Amministratori e politici
Tutto assieme vanno a braccetto
E riempiono di euro il loro sacchetto
E noi poveri creduloni
Stanno togliendoci anche i pantaloni
Senza lavoro senza mangiare
Rimane solo andare a rubare
Tutti ti promettono il benessere
Ma tutti fanno il suo interesse
Tutti ti promettono il bene stare
Ma poi tutti vanno per rubare
Che mi preoccupa nel presente
Tanta gente indifferente
Non si accorgano dell’andamento
Che precipitano in un tormento
Senza lavoro senza mangiare
Poveri noi come ci dovremo ritrovare
io per non aver rimorso di averti votato
A votare non ci sono andato!
Daniele Petrucci
da Pian degli Ontani