diritto di critica. SAN[T]ITÀ PESCIA, OSPEDALE PRESTO “POTENZIATO”?

Paolo Morello Marchese
Paolo Morello Marchese, direttore generale Asl Toscana Centro

PESCIA. La sanità toscana non trova pace ed è dal 2012 che viene costantemente riorganizzata (leggi: presa ad asciate).

Si iniziò nel dicembre del 2012 con la delibera della Giunta Regionale 1235 a firma di Luigi Marroni, all’epoca assessore alla sanità toscana.

L’anno seguente, il 2013, fu l’anno della stipula dei patti territoriali, strumenti concertativi con cui Asl e le amministrazioni comunali attuarono le direttive previste nella delibera dell’anno prima.

Fu un grande rito collettivo con cui i Sindaci, costretti al tavolo della trattativa dalle Asl, fecero più o meno consapevolmente karakiri permettendo, come avvenuto sulla Montagna Pistoiese, lo smantellamento di interi reparti ospedalieri. A danno della gente, ovviamente.

Ora con la nuova legge 84 del 2015 a distanza di tre anni, si effettua un’ulteriore riorganizzazione del sistema sanitario regionale e i patti territoriali, semplici dichiarazioni di buoni propositi che già all’epoca non davano garanzie di sorta, sono sorpassati dalla nuova disciplina e diventeranno, con l’approvazione del nuovo assetto organizzativo delle Usl, solo semplice carta straccia. E definitivamente.

Le Usl, come è noto, dall’inizio dell’anno sono sono state accorpate in tre maxi-raggruppamenti: Toscana Centro, Toscana Nord-Ovest e Toscana Sud-Est. Così hanno previsto la Saccardi (aspirante alò trono granducale) e quel neosocialista di Rossi.

Ospedale Pescia
Ospedale Pescia: sarà presto potenziato

Con la nomina dei direttori generali avvenuta a fine febbraio (Paolo Morello Marchese, Maria Teresa De Lauretis e Enrico Desideri), la riorganizzazione prevista dalla legge 84 è entrata nel vivo, e i direttori stanno ridefinendo, a colpi di delibere-rasoio, il nuovo assetto organizzativo con cui si articolerà la sanità regionale.

Una babele di strutture, organizzata in direzioni, dipartimenti, aree dipartimentali, strutture operative complesse e strutture operative semplici.

A marzo di quest’anno nell’Usl Toscana Centro il direttore generale Paolo Morello Marchese ha nominato i tre direttori con cui si articola la nuova direziona aziendale:

  • il dott. Enrico Volpe per la parte amministrativa (un nome un programma?)
  • il dott. Emanuele Gori per la parte sanitaria
  • la dottoressa Rossella Boldrini per la direzione dei servizi sociali (miglior cognome non poteva esserci…)

È seguita poi ad aprile la nomina del dott. Luca Nardi per la direzione della Rete Ospedaliera, il mesentere che tiene attaccate le budella più o meno del nulla.

A maggio si scendeva un gradino del complesso organigramma aziendale e veniva definito il nuovo assetto dipartimentale con relativa nomina dei direttori:

  • Ing. Valerio Mari, direzione dello Staff Direzione Generale
  • Dott. Giancarlo Landini, direzione del Dipartimento delle Specialistiche Mediche
  • Dott. Stefano Michelagnoli, direzione del Dipartimento delle Specialistiche Chirurgiche
  • Dott. Simone Magazzini, direzione del Dipartimento di Emergenza e Area Critica
  • Dott. Giansenio Spinelli, direzione del Dipartimento Materno Infantile
  • Dottoressa Luisa Fioretto, direzione del Dipartimento Oncologico
  • Dott. Franco Giuntoli, direzione del Dipartimento di Riabilitazione
  • Dottoressa Patrizia Casprini, direzione del Dipartimento Medicina di Laboratorio
  • Dott. Sandro Santini, direzione del Dipartimento Diagnostica per Immagini
  • Dottoressa Teresa Brocca, direzione del Dipartimento del Farmaco
  • Dott. Paolo Zoppi, direzione del Dipartimento Assistenza Infermieristica ed Ostetrica
  • Dott. Giuseppe Nottoli, direzione del Dipartimento dei Servizi Tecnico Sanitari
  • Dott. Nedo Mennuti, direzione del Dipartimento Rete Sanitaria Territoriale
  • Dott. Giuliano Casu, direzione del Dipartimento Salute Mentale e Dipendenze
  • Dottoressa Arianna Tognini, direzione del Dipartimento Risorse Umane
  • Ing. Manuele Dell’Olmo, direzione del Dipartimento Area Tecnica
  • Dottoressa Valeria Favata, direzione del Dipartimento Amministrazione, pianificazione e controllo di gestione
  • Dottoressa Susanna Tamburini, direzione del Dipartimento del Decentramento
  • Dottoressa Rossella Boldrini, direzione del Dipartimento dei Servizi Sociali
I nuovi salvatori
I nuovi salvatori della sanità toscana

Una riorganizzazione rimasta però fino ad ora silente sulla carta e concentrata solo sulle posizioni di vertice.

Tutto sommato le cose continuavano a svolgersi come prima e i sonni degli amministratori locali, cullati dai rappresentanti regionali e dal silenzio dei sindacati, erano beatamente soavi.

Piazzati i vertici tocca però ora al territorio e alle sue strutture: quelle che interessano le persone, quelle che vivono o che muoiono a seconda delle risorse e dei tagli.

La Montagna e l’Ospedale Pacini di San Marcello, “potenziati” ormai da tempo, non hanno niente da temere, anche perché in vista delle prossime elezioni amministrative del maggio 2017, a seguito dell’istituzione per fusione dei nuovi Comuni di Abetone-Cutigliano e di Piteglio-San Marcello, è certo che niente verrà cambiato nel breve periodo e quanto meno fino a giugno del prossimo anno al pronto soccorso (o quello che è), non mancheranno certo i camici bianchi dei dottori: ce li mandano – a quanto sappiamo – perfino “per forza”… Poi “fatta la grazia, gabbato lo santo”, vedremo.

Lo sgombero del Pacini dopo il 'potenziamento'
Lo sgombero del Pacini dopo il potenziamento

Diversa, anche se simile per molti aspetti alla vicenda del potenziamento del Pacini di San Marcello, si prospetta la situazione dell’Ospedale Ss Cosma e Damiano di Pescia, su cui si stanno concentrando le incestuose attenzioni della Uslona.

Si fanno filtrare le prime indiscrezioni su quello che sarà senza però ufficializzare niente; si aspettano le reazioni per poi smentire le voci prive di fondamento e zittirle, eventualmente, accusandole di rozzo allarmismo: ma è sempre stata la tecnica della sinistra, tanto una velia che scriva cazzate la si trova sempre – magari garantendole una “posizione organizzativa” per qualche dollaro in più.

È tutto a posto non preoccupatevi: l’ospedale di Pescia non sarà depotenziato, era il titolo cubitale su La Nazione in cronaca della Valdinievole a fine agosto.

Il gioco si fa duro? E i duri entrano in gioco, in questo caso però a giochi bell’e che fatti: in scena entrano i sindaci, c’est-à-dire le massime autorità sanitarie locali, e lo fanno in maniera plateale, cascando, come di consueto e come anime candide, dal pero della politica.

Come i mariti traditi fingono stupore per essere, loro che sono i primi cittadini, gli ultimi ad aver saputo della notizia.

Oreste Giurlani, Sindaco di Pescia
Oreste Giurlani, Sindaco di Pescia

Uno strano ménage a trois tra Asl, amministrazioni comunali e cittadini: ma quelli che escono cornuti e mazziati sono come sempre questi ultimi.

Oreste Giurlani, Sindaco di Pescia, il 24 settembre, uditi i rumors di un possibile declassamento del suo Ospedale, così esternava: “La cosa mi ha allarmato e preoccupato. Ho scritto subito alla Regione chiedendo un incontro urgente, perché qui c’è un problema di metodo, perché non è giusto che queste robe (riferito al piano organizzativo – n.d.r.) circolino senza che i Sindaci non ne sappiano nulla come nel caso mio”.

La riorganizzazione di Pescia è alle porte e come quella avvenuta in Montagna per l’Ospedale Pacini passa dal coinvolgimento in prima istanza dei sindacati, a cui è già stata illustrata la nuova organizzazione.

L’ospedale di Pescia rimarrà come è rimasto l’Ospedale Pacini e come questo non verrà, sulla carta, declassato, anzi verrà potenziato.

Fatto sta che le unità operative complesse (Uoc), fino ad ora presenti nell’organigramma della ex-Asl 3 Pistoia, lasceranno il posto a delle strutture operative semplici (Sos) e saranno subordinate ad altrettante strutture operative complesse collocate probabilmente e per lo più al San Jacopo di Pistoia.

Diventeranno quindi Sos e si aspettano le nuove nomine:

  • Uoc Ostetricia e Ginecologia del dott. Pasquale Florio
  • Uoc Radiologia del dott. Leonardo Moreschi
  • Uoc Anestesia e Rianimazione del dott. Luca Russo
  • Uoc Cardiologia del dott. William Vergoni
  • Uoc Ortopedia del dott. Giuseppe Maffei
  • Uoc Chirurgia Generale del dott. Enzo Buccianelli
Giurlani e il Crest. Il Tirreno 14 agosto 2014
Giurlani e il Crest. Il Tirreno 14 agosto 2014

L’unica Uoc che non verrà declassata a Sos è quella della Medicina generale guidata dalla dottoressa Grazia Panigada che diventa, nel contempo, anche responsabile sia dell’Area medicina interna che dell’Area medicina altre specialità del Dipartimento delle Specialistiche mediche della Usl Toscana Centro.

Bella, immortal, benefica Fede ai trionfi avvezza…!

Il decreto è pronto, manca solo la firma del direttore generale Paolo Morello Marchese e la pubblicazione sull’Albo Pretorio.

Ma prima si dovrà assistere ancora al balbettio della politica, soprattutto quella fatta dai rappresentanti zonali regionali.

Che troiaio, questa sanità dei poveri per mantenere i ricchi!

[Marco Ferrari]


FRA BUGIARDI E SPERPERATORI

 

Rossi e Saccardi
Rossi e Saccardi

IL COMITATO GAVINANA di Firenze ha sempre sostenuto che il Granduca Rossi ha fatto una sanità che toglieva ai poveri per dare ai ricchi: e – a nostro giudizio – non ha mai sbagliato.

La riprova la stiamo vivendo e la vivranno tutti i toscani: anche quelli che votano il Rossi e i suoi troiai. E gli effetti peggiori stanno per arrivare.

È stato un processo – come spiega Marco Ferrari qui sopra – lungo e tortuoso, sinuoso come l’incedere del serpente: ma non senza una grande sapienza politica che farà ingozzare tutto a tutti e tutti contenti. Anche quei bauloppi che continueranno a votare il neosocialismo di Rossi e l’avvicendamento al vertice della Saccardi, nobile epigona della balena bianca da cui trae origine (se non sbagliamo) e sostentamento, concreto e di idee.

L’essenziale è – come dice il Comitato Gavinana – togliere ai poveri per dare ai ricchi. E questa operazione è avvenuta con la scienza luciferina del serpente da albero delle mele.

Sanità.-Troika-di-Rossi - banda bassottiSe volete i passi, eccoli:

  1. prima si sono “messi a posto” i fedeli servitori del sistema sanitario con la semina di posizioni organizzative a iosa di cui già si sapevano – almeno su Pescia e Pistoia – i nomi ancor prima degli esametti-farsa fatti ad hoc (e non rompeteci i cabbasisi perché, se ci porterete dinanzi a un giudice, tireremo fuori carte che cantano e documenti certi e di data certa in merito, signori Sindacati al rimorchio dei padroni di partito!)
  2. poi, una volta dato il cibo ai cani da muta e da traino, si è passati, lenti lenti, come l’anaconda delle Amazzoni, a preparare la strada dei veri Signori: quella massa di fedeli, ma di sangue blu, che stazionano e galleggiano sui tagli delle risorse effettuate ai danni del popolo che deve morire e che va solo munto e smunto

La rivoluzione francese non è servita a nulla; quella bolscevica men che mai. Hanno creato la prima un imperatore che portò la Francia alla Beresina, e la seconda un’Italia in mano ai mangioni alla cui testa fu posto apposta l’uomo di Budapest, autore autoritario di tre governi non eletti da nessuno – con l’ultimo che ci sta letteralmente massacrando per la sua stupidità politica.

Uno strumento caro al potere: il tromboviolino o violinofono
Uno strumento caro al potere: il tromboviolino o violinofono. Serve a irretire e addormentare il popolo bue

Noi di Linee Future, figli di un non-dio minore, la vera laica ragione, e non lacchè del potere come i microcefali modaioli, ma pienamente liberi, anche stavolta diamo ai lettori-gattini della Toscana (tutti ciechi e sordi), un bell’esempio di riorganizzazione in anteprima: i documenti che mostrano come si manda al patibolo un popolo.

A suonare le tromboviolinate al potere penseranno gli addetti stampa dell’Asl gratificati da posizioni auto-organizzative: noi, contenti del poco, ci gloriamo e godiamo di essere stati censurati da una commissione di disciplina anch’essa sottomessa al potere e incapace di svolgere il proprio mestiere, come si deve, in perfetta libertà di coscienza.

Del resto sono quelli che prendono le mazzate che di solito hanno ragione: perché il potere le mazzate le dà per conservarsi il culo al caldo!

E ora tornate a votare Rossi e Saccardi, ma preparatevi a morire se non avete abbastanza quattrini da pagarvi una sanità privata.

Edoardo Bianchini

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Occhio! Rammentate che le leggi europee, a cui l’Italia è soggetta, riconoscono assoluta libertà di critica e uso della satira come insindacabile…


PRIMIZIE D’AUTUNNO

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7 thoughts on “diritto di critica. SAN[T]ITÀ PESCIA, OSPEDALE PRESTO “POTENZIATO”?

  1. Prima di tutto, complimenti alla coppia d’attacco Ferrari-Bianchini, ognuno bravissimo e chiarissimo nel proprio ruolo.
    Poi, due domande:
    1) Quella lunghissima serie di direttori dipartimentali, e, secondariamente, di responsabili di U.O.C, da quali esperienze professionali proviene, e come mai proprio loro e non altri? Siamo in presenza di situazioni in cui, sugli eventuali meriti professionali prevalgono quelli di appartenenza politico-sindacale? (Domanda, temo, retorica).
    2) (E questa, in particolare, è per Edoardo e per quanto afferma al suo punto 1).
    Non ci tenere sulle spine! Trova il modo di tirare davvero fuori le carte e di farle cantare a tono (magari sull’aria di un’opera di Verdi o Puccini, o, andando sul leggero, sull’aria di una delle stupende canzoni di Mogol-Battisti; che so, “Emozioni”, “I Giardini di marzo”, “Mi ritorni in mente”, ecc). Che qui, si sarebbe in tanti ad aspettare davvero un po’ di sano casino purificatore.
    Piero.

    1. Caro Piero,
      sano casino…?
      La magistratura sa già tutto da più di un anno. Ti risulta che stia succedendo qualcosa…?
      Magari rinviano me a giudizio perché qualcuno si sente offeso da quello che Giuliano Sichi mi ha detto riguardo alla Comunità Montana e un Pm non si ricorda che in Italia – ancora per poco con i costituzionalisti che abbiamo, ma ancora per un po’ – la responsabilità penale è personale (art. 27 Cost.).
      Don Milani ha dato la stura al Pci e alla sinistra: di quelli di dopo nessuno sa più né leggere, né scrivere, né fare di conto. Ce ne saranno un 3%.
      Ma son tutti LAVREATI (con la V di Vaffuckoff).
      La resistenza non è quella dei partigiani, Piero. E nemmeno quella della stufa elettrica.
      I veri resistenti, oggi, siamo noi: quei 4 o 5 che rappresentiamo la Ventotene del 2000!
      Buona giornata. Anche agli asini!
      Edoardo

  2. Caro Edoardo,
    non entro nei dettagli, ma una cosa è certa. A leggere la tua risposta, se avevo iniziato la giornata in maniera gioiosa e con molta voglia di fare, mi sono già sgonfiato.
    Ti auguro, se possibile, di essere un pochino più ottimista, o, se proprio vogliamo, meno “disperante”. E, soprattutto, sarebbe ora che tanta gente si svegliasse dal torpore. Perché a rimanere in quattro o cinque e tutti gli altri alla finestra, non si va troppo lontano.
    Buona giornata anche a te (Naturalmente, mi ritengo sicuro, con un po’ di presunzione, di non essere stato ricompreso nella categoria “asino”).
    Piero

    1. Tranquillo: gli asini stanno nelle istituzioni. Altrimenti andremmo così male…?
      Quanto all’essere ottimista, ti ricordo che il Machiavelli ci ha parlato della realtà effettuale.
      Perché smentire un grande dell’umanità rischiando di fare la figura dei Calandrini…?
      Ce n’è già abbastanza nella nostra Pubblica [dis]Amministrazione…
      Ed

  3. All’epoca di quell’abate dell’Abati solo per Pistoia e provincia si spendevano 9 milioni di € (mi sembra e salvo errori e omissioni) di stipendi ai dirigenti: 18 miliardi l’anno.
    Ora a quanto andremo? E quanti dovranno riuniciare a pagare ticket costosi o ad aspettare 17 mesi per una ecografia?
    Dunque: Dio non c’è. O altrimenti non ci sarebbero i politici e gli amministratori pubblici…

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