Se Agliana oggi può contare su questi tre nuovi vigili che vedete nel servizio del Tirreno, i due bimbini affidati all’adozione della segretaria Paola Aveta, reggente di fatto del Regno di Agrùmia, devono ringraziare solo Alfredo Fabrizio Nerozzi. Bilanci, controbilanci, variazioni di bilancio glieli ha votati tutti lui, il marito di quella comandante dei vigili – Lara Turelli – che i due meschini hanno sfruttato come negrieri per poi abbandonare in bocca al Cerbero della falsa giustizia nel tribunale di Pistoia, il condannificio istituzionale in cui si abbatte chi si vuole e si salva chi si crede, perché certi magistrati, non di rado, sono padroni assoluti e sanno di non dover rendere conto a nessuno. Ma se non è così, lo si dimostri
Va bene che Agliana è il paese delle pavone-Caramelli e delle pavoncelle-Signori, e che tutti si possono pavoneggiare, ma c’è anche un limite alla decenza!
COME SON BRAVI IL BENESPERI E IL CIOTTOLI
PURE SE SONO VILI E NANEROTTOLI!
Ci vuole coraggio, per un Benesperi e un Ciottoli, a presentarsi al pubblico e a parlare a vanvera con la spocchia dei disadatti che, quasi come le lucciole, lampeggiano con il loro sederino intermittente nel buio in cui hanno cacciato Agliana, la comunità che aveva dato loro fiducia dopo aver promesso agli elettori, oggi perculati, che avrebbero fatto pulizia del marciume prima contestato alla sinistra per almeno una 15ina di anni se non di più.
Lo stesso coraggio che hanno avuto le loro avvocate degne di citazione – la signora Elena Augustin, per il bimbominkia del Buono e della Vilucchi, e l’omologa, Cristina Meoni, per l’assessore aggressore dei giornalisti –, che non si sono fatte scrupolo di indicare ai loro squinternati clienti che dire il falso al giudice in aula e dichiarare di essere vittima di stalking da parte di chi li richiamava al loro dovere, non era il massimo della correttezza, della legalità e della moralità. Ma che ci aspettiamo da professionisti e ordini professionali (per la dirittura morale dei giuristi vedi le pronunce della Corte Costituzionale e ne avanza…), il cui unico scopo è vincere facilmente e non importa come?
Il medesimo coraggio lo hanno avuto il sostituto Claudio Curreli – incompatibile con Pistoia, ma tollerato da tutti in religiosa protezionistica omertà: colleghi e avvocati medesimi compresi – e il facente funzione Giuseppe Grieco che, dichiarando falsamente in aula (è in atti) di aver ascoltato e letto tutto quello che c’era sul mio cellulare sequestrato dalla rabbia preconcetta di Curreli – il colpevolista degli altri, ma l’assolutore di se stesso –, ha fatto chiaramente vedere che del “processo politico” con cui Luca Gaspari ci ha condannato, ne sapeva molto meno di un povero ginnasiale al primo anno, a cui un professore imbecille dà da tradurre 45 righe di Platone del Fedro in un’ora e 45 di compito in classe.
Sto commentando e sto esprimendo opinioni ex art. 21 della Costituzione. Premesso questo, che è il plinto su cui sviluppare il ragionamento, aver visto che lo stesso Luca Gaspari, informato pienamente di tutto lo scibile doveroso per emettere un giudizio a modo e inoppugnabile, ha preferito assolvere dalla vergogna – è questo il mio parere – i suoi discutibili colleghi, tifando per loro contro un’Himalaya di verità soffocate.
Se fra tutti – parti cosiddette lese (ma forse, meglio, cerebro-lese…) e magistrati distratti, superficiali, raffazzonatori e pronti a perseguitare la realtà storica – avessero avuto un minimo, non dico tanto, di rispetto per il lavoro a cui dicono e sostengono di dedicarsi «con disciplina ed onore» (art. 54 Cost.), avrebbero accuratamente accertato:
- che il Perrozzi ragionier non-dottor Romolo è e resta un privilegiato del corrotto Comune di Quarrata;
- che il mai-comandante Andrea Alessandro Nesti (e gentile signora sempre intervenuta a gamba tesa), caro alla procura per amor di patria e di toga, ne ha combinate d’ogni colore e fior rossi e vermigli, usando persino certificazioni mediche farlocche per farsi gli affari propri;
- che il sindaco Benesperi, da tutti appellato cacaiola (si dia pace e se ne faccia una ragione il sostituto Grieco, così finemente moralista), non ha iniziato ad avere scariche di diarrea come un papero, a causa di Linea Libera, pur se lo ha calunniosamente sostenuto infinocchiando i sostituti e il monocrate giudicante: ma ha sofferto, fin da bimbetto, di problemi psichiatrici di tal genere.
Bastava accertarlo, gentile giudice Gaspari. Il fatto è che, se veniva fuori che ogni due giorni per tre Pedrito era a Careggi sotto osservazione già da molto prima che noi lo bullizzassimo, come avrebbe potuto lei, giudice monocratico e dominus dei delitti e delle pene, stroncarne due, di giornalisti, per educarne mille? Era una ragione di stato… - che lo sconfinferato neo-fascistello Maurizio Ciottoli in aula prese platealmente in giro il giudice Gaspari che non si rese conto (o non volle?) vedere e considerare la verità fattuale.
Ciò detto e sottolineato, il problema resta, ovviamente, non per noi di Linea Libera, ma per tutti coloro che hanno contribuito a mettere in piedi il falso giudizio currèlico ispirato ad una guerra alle streghe.
E ogni colpa spetta, per forza, a chi si è mosso in quest’area di falsità istituzionale, con la stessa levità di una elefantessa incinta in tutù rosa che danza in una bottega di Swarovski seguendo la musica del Lago dei cigni di Pyotr Ilyich Tchaikovsky. E sono più di uno.
Con riferimento al giudice Gaspari, va detto che, per la sua voglia di mostrarsi ineccepibile, terzo e imparziale, ordinò che dal mio cellulare sequestrato – io penso – a spregio da Claudio Curreli & C., fosse estratta una copia forense.
Ora quella copia forense di cui nessuno ha diritto di poter dubitare, sarà ritirata in ballo ed esposta alla luce del giorno a prescindere. E allora si vedrà incontestabilmente:
- che il ragionier non-dottor Romolo Perrozzi non ha mai ricevuto, da me, neppure una (dico una) molestia persecutoria nemmen per errore.
Onde tutta la manfrina posta in essere per mostrare un mio stalking da avvocati quali Paolo Landoni, Diletta Lastraioli, Giovanna Madera, Elena Giunti, se ne andrà a farsi beatamente fottere come pura invenzione calunniosa.
Come a farsi fottere se ne andranno i suoi diritti vantati di poter tenere sotto sequestro parti e strade pubbliche vicinali-interpoderali chiuse grazie alla condiscendenza insana del Comune di Quarrata; - che il Nesti e gentile signora quando parlano sanno solo spargere tonnellate di concime e per giunta velenosamente falsificato;
- che il Benesperi è un epigastràlgico, sì: ma del Menga. E un calunniatore perfino guidato e instradato dalla sua MentorA Augustin;
- che il Ciottoli è un cialtrònico falso testimone in aula perché a Gaspari, giudice distratto anche nel compilare la sua sentenza, piuttosto variegata di errori, ha narrato e fatto credere che l’Agnellone è stato una povera vittima di complotti e macchinazioni.
Restano ancora da chiarire varie cosette, ma ne accenno solo alcune. Domande inquietanti:
- che rapporti c’erano e ci sono tra Ciottoli e il luogotenente Salvatore Maricchiolo?
- che rapporti c’erano tra Claudio Curreli e il ragionier non-dottor Romolo Perrozzi, diretti o per interposta persona di famiglia?
- per quale motivo il sostituto Giuseppe Grieco ha portato in aula (e lo stesso ha fatto la scorrettissima avvocata Elena Giunti) notizie irrilevanti rispetto ai temi in esame; tutte cose riferite a miei familiari (figlia e nipote)?
Questo processo “sporco” contro Linea Libera, seguìto dagli arresti della comandante Lara Turelli e della vigilA Claudia Vilucchi, sono convinto che potrà avere esiti esiziali per tutti tranne che per noi, giornalisti non montanelliani, ma indubbiamente seri e informati (qualità non tipica degli uomini della procura).
Certo contraccolpi almeno da magnitudo 7,5 della Scala Richter per una realtà giudiziaria pistoiese che definire normale farebbe semplicemente venire le ruminazioni a Zeus, dio della famosa Dike-Giustizia, sulla vetta dell’Olimpo.
Buon Natale, allora: epigastràlgici, falsi testimoni e calunniatori di tutta la Piana!
Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]
PER LA PROCURA
Il titolo è semplicemente un commento alla levatura politico-amministrativa dei due agrùmici. Non vorrete, si spera, intervenire ancora con condanne tappa-bocca per reati d’opinione, vero?
Da questo punto di vista avete già dato anche troppo…