SERRAVALLE PISTOIESE. Lega e Fratelli d’Italia intervengono unitariamente sulla questione della discarica del Cassero accusando la giunta serravallina di sudditanza verso Pistoiambiente e individuano le azioni da intraprendere.
L’atteggiamento tenuto dall’amministrazione comunale dopo l’incendio alla discarica del Cassero – l’assenza di chiarezza con il susseguirsi di ordinanze contraddittorie, il silenzio non ancora interrotto dell’assessore all’Ambiente, la volontà di minimizzare fin dall’inizio la portata dell’evento, il non costituirsi come parte civile contro Pistoiambiente per il risarcimento dei danni al territorio e ai cittadini, l’avallare l’ipotesi del dolo avanzata dalla società come causa più probabile dell’incendio mentre sono ancora in corso le indagini della magistratura – non fanno che confermare il comportamento ambiguo manifestato in tutti questi anni dall’attuale Giunta e da quelle precedenti nei confronti dell’impianto e del suo gestore privato: nei fatti maggiore preoccupazione per l’attività e il fatturato dell’azienda piuttosto che concreta e credibile azione a tutela dell’ambiente, della salute pubblica e degli interessi della cittadinanza.
“Vanno in questo senso l’istituzione di un Comitato di Controllo – dichiara Elena Bardelli, consigliere comunale di FdI-An – che si è rivelato tale solo sulla carta, in quanto privo dell’effettivo potere di intervento in situazioni di irregolarità presunta e segnalata nella gestione della discarica; la scelta, diventata abitudine, di far dipendere in gran parte il bilancio comunale dai proventi dell’impianto al fine di annoverare Serravalle tra i comuni più virtuosi; l’appoggio accordato a Pistoiambiente nella sua richiesta di deroga regionale dei parametri Toc e Doc per poter stoccare e smaltire rifiuti ancora più nocivi; il riserbo mantenuto intorno al fatto che la discarica del Cassero, pur essendo destinata alla raccolta di materiali non pericolosi, di fatto è abilitata ad accogliere anche materiali pericolosi; il silenzio mantenuto nelle indagini del 2008-2010 per un giro di rifiuti pericolosi che portarono al suo sequestro e all’arresto del direttore tecnico; l’intenzione rivelata dall’ultimo verbale del Comitato di Controllo – ma non ancora palesata pubblicamente – di cofinanziare un evento musicale per festeggiare il ventennale del polo di smaltimento nel territorio”.
“Appena avuto notizia dell’incendio, ho avvisato immediatamente il consigliere regionale Vescovi, che si è attivato subito e a nome del gruppo consigliare della Lega ha proceduto a depositare un’ interrogazione sulle problematiche della discarica – sottolinea Giancarlo Noci, vice segretario Lega Provinciale Pistoia – per quanto mi riguarda si deve procedere ad ulteriori controlli sul territorio per le ricadute delle sostanze tossiche che possono avere contaminato, a mio avviso, almeno 2 km circostanti la discarica. Oltre i controlli di Arpat si deve mobilitare Usl di competenza attivando il nucleo dei carabinieri Noe. Così i cittadini avrebbero la certezza di essere tutelati per la loro salute”.
“La nostra maggiore preoccupazione è per il futuro dell’impianto – sottolinea Patrizio La Pietra, ex consigliere a Serravalle e attuale portavoce provinciale di FdI-An – e non nel senso della continuità produttiva auspicata dall’amministrazione ma nel senso della sua bonifica. Da sempre ho chiesto maggiori garanzie e spiegazioni e azioni per garantire i fondi post mortem, come per altro previsti dalla legge. Ma anche in questo caso l’amministrazione continua a ignorare la situazione. Pistoiambiente nel 2007/2008 ha trasformato contabilmente il fondo di garanzia, costituito da soldi veri, che noi chiedevamo di affidare all’amministrazione come garante, in un debito futuro. Ma come tutte le aziende private soggette all’andamento del mercato e ai flussi finanziari, nessuno potrà garantire, in caso di chiusura, i fondi per la bonifica, in quanto debito. I costi ricadranno inevitabilmente sulla collettività, e stiamo parlando di una cifra dai 10 ai 15 milioni di euro. Soldi necessari, perché nessuno dice che dopo la chiusura la gestione della bonifica dovrà durare ancora 30 anni, lasciando un’eredità pesante alla prossima generazione”.
L’ambivalenza e la mancanza di azioni forti a difesa dell’ambiente e della popolazione da parte di questa amministrazione, unite alla mancanza di richiesta di garanzie sufficienti di controllo e sicurezza da parte dell’azienda per preservare il territorio da danno e contaminazione, ci inducono con forza a chiedere maggiori e più approfonditi controlli, costituzione del Comune in parte civile, chiusura progressiva dell’impianto, inizio immediato della bonifica dei lotti chiusi e garanzie sui fondi per la gestione post mortem della discarica.
[lega nord – fdi-an serravalle pistoiese]