PISTOIA. Qui si marcia contro il razzismo, sebbene non ve ne sia, mentre i prodi immigrati clandestini che alloggiano nelle nostre canoniche spacciano droga ai giovani. E, paradosso dei paradossi, il nido di questi delinquenti ingrati sono le braccia protettive di chi dall’altare predica l’accoglienza indiscriminata e illimitata di chiunque si presenti illegalmente in Italia.
Un ventenne gambiano accolto da don Biancalani è stato arrestato nuovamente per spaccio. Già nel maggio 2017 era stato fermato per lo stesso motivo. I militari del Norm di Pistoia lo hanno fermato nel vicolo della Torre e gli hanno trovato nascoste nelle mutande sei dosi di droga.
Siccome non rientriamo nelle grazie del don più famoso d’Italia, rei d’esprimere liberamente la nostra opinione, sabato non abbiamo partecipato alla conferenza stampa indetta dal suddetto parrocco. Evento blindato e riservato ai fedelissimi.
Sorvoliamo sull’ipocrisia di chi, riempiendosi la bocca di stupidaggini sulla difesa della democrazia e sull’obbligo di accogliere questo cascame di umanità, si prodiga per zittire chi dissente etichettando le opinioni altrui come illegali. Stendiamo anche un velo pietoso su quei poveri ignoranti che a Firenze hanno marciato contro il razzismo a fianco della comunità senegalese (dopo che questi si erano sfogati devastando il centro città), per un evento che niente aveva a che fare col razzismo.
Ma quando l’inutile Assemblea permanente antifascista interviene sull’accaduto e parla di “conferma di una vera e propria escalation, se non persecuzione in atto da tempo nei confronti del Centro di accoglienza di Vicofaro”, è il caso di aspettare a stendere il velo pietoso, perché tacere significherebbe essere complici.
Non sappiamo chi diavolo siano questi buontemponi che passano le proprie giornate scrivendo cartelloni e striscioni del tipo “Nessuno è clandestino”, evidenziando per altro gravi tare. Non sappiamo neanche se qualcuno abbia espresso la necessità che a Pistoia venisse creata una associazione di questo tipo, dunque se quest’ultima risponda ad una “chiamata” o se sia frutto della noia di qualcuno.
Ciò che è certo è che è composta da dei facinorosi esaltati, despoti e arroganti, incapaci di confrontarsi con gli altri e convinti di essere, come dire, gli unti del Signore. Capitanati da un prete che ha riposto nell’armadio la tonaca per indossare la sciarpa rossa, anch’egli così convinto di avere sempre ragione da etichettare come “razzista” chiunque esprima un parere diverso dal suo.
La scorsa volta, quando venne arrestato un altro clandestino accolto da don Massimo, la suddetta Assemblea affermò che la colpa non era del ragazzo spacciatore ma nostra: sia perché non gli diamo sufficienti soldi per spassarsela e sia perché il Parlamento non ha depenalizzato lo spaccio di droghe leggere. Se non ci credete o non vi ricordate, su internet troverete quel comunicato stampa con queste esatte parole.
Adesso siamo addirittura al complottismo per cui uno spacciatore non è responsabile del reato
commesso, piuttosto egli è vittima di un complotto ordito dai soliti fascisti e razzisti che vogliono infangare il buon nome di Vicofaro e il sacro progetto d’invasione creato da questi invasati. Don Biancalani, se fosse una persona seria, prenderebbe le distanze da questo manipolo di sovversivi, ammettendo che le proprie forze e le proprie competenze non bastano per organizzare la vita di cento immigrati.
A questo punto è necessario l’intervento sia del sindaco e sia del Vescovo, perché è ormai evidente che le parrocchie di Vicofaro e Ramini, guidate da Massimo Biancalani, sfornino più che altro spacciatori. E, vista la mancanza di serietà da parte di chi sovrintende questo progetto d’accoglienza, è inevitabile che qualcuno subentri al loro posto.
La tutela dell’ordine pubblico e della pubblica sicurezza deve avere la prevalenza su qualsiasi altra cosa: se al prete non sta bene, che emigri altrove. Il nostro sindaco ha il dovere di tutelare, prima di tutto, i propri cittadini. È inoltre assurdo che un prete invischiato in tutto questo possa anche fare l’insegnante, predicando ai propri alunni la libera vendita della droga e la deresponsabilizzazione di chi commette un reato: il Vescovo ha a sua volta il dovere di intervenire.
P.s. All’inutile Assemblea permanente: ve lo diciamo noi che fine devono fare gli immigrati clandestini accolti a Vicofaro e Ramini: rimpatriati con la forza nei loro paesi, dove certamente troveranno persone più responsabili di voi che li educheranno al rispetto della legge e degli altri.
[Lorenzo Zuppini]