A parte pochissime eccezioni per andare da Firenze a Pistoia occorre ora scendere a Olmi e aspettare la coincidenza. Un gruppo di genitori scrive a Autolinee Toscane e alle amministrazioni comunali
PISTOIA — POGGIO. “Abbiamo pagato, e non poco, per gli abbonamenti dei nostri figli, studenti a Pistoia: dunque rivogliamo la linea 51, quella di trasporto pubblico su gomma che da Firenze conduceva a Pistoia senza cambi”.
Così un gruppo di genitori, padri e madri di studenti che da Poggio a Caiano e dintorni ogni mattina raggiungono Pistoia dove frequentano scuole superiori. Si rivolgono ad “Autolinee Toscane” e alle amministrazioni locali.
“Quella era una linea storica – proseguono – da sempre esistita e garantiva un buon collegamento diretto, senza cambi, lungo la regionale 66 tra Firenze e Pistoia. Ma oggi, di fatto, non esiste più.
A parte pochissime eccezioni orarie (la mattina prestissimo per andare verso Pistoia e intorno alle 14:15 da Pistoia per tornare verso Poggio a Caiano, cioè due linee scolastiche) tutti i cittadini che avranno bisogno di spostarsi lungo questa linea dovranno scendere agli Olmi, aspettare la coincidenza (l’autobus numero 13) per e da Pistoia. Un assai discutibile disincentivo a usare il mezzo pubblico che cozza contro tutti gli inviti a usare mezzi pubblici di trasporto”.
Lamentato “un disservizio non da poco che rende assai più complicato spostarsi con i mezzi pubblici” i genitori entrano nel vivo della condizione in cui vengono a trovarsi i loro figli. “Per i nostri figli, studenti, al danno si somma la beffa.
Infatti non solo dovranno perdere tempo aspettando una coincidenza agli Olmi (sperando che arrivi e spesso non arriva in tempo), ma dovranno farlo nonostante poche settimane fa le famiglie abbiano pagato salati abbonamenti annuali (più di 500 euro)”.
Il “non piccolo dettaglio” che ha fatto arrabbiare queste famiglie sta nel fatto che tutto è accaduto “da un giorno all’altro senza che nessuno avesse comunicato che di lì a poco quel servizio non sarebbe più stato disponibile: abbiamo pagato, e non poco, per un servizio che ci è stato tolto”.
Le famiglie chiedono alle istituzioni (Comuni e Province) di farsi carico di questo problema riguardante tutti i cittadini ma soprattutto gli studenti. “L’istruzione – ricordano – è un diritto; arrivare a scuola e tornare in tempi accettabili è un servizio pubblico, oltretutto pagato a caro prezzo, che deve essere garantito”.
Quella che per loro è una “ingiusta logica aziendale” i genitori la sintetizzano nel tentativo di “risparmiare tagliando le corse”.
E protestano a gran voce (“Non possono esserci cittadini di serie A e di serie B”) chiedendosi come sia possibile che tutto questo sia stato “predisposto senza chiedere il parere delle istituzioni pubbliche locali”. Sollecitano con forza “un urgente intervento di Comuni e Province per risolvere questo problema nell’unico modo possibile: ripristinare la linea 51 da Firenze a Pistoia senza cambi”.
[francesca banchini]