PISTOIA. È in fase di predisposizione l’iter procedurale del Progetto integrato di distretto (Pid) “Vivaismo per un futuro sostenibile” coordinato dall’Associazione Vivaisti Italiani, soggetto referente del Distretto rurale vivaistico ornamentale di Pistoia.
E ai 112 partecipanti, fra cui in testa i 39 vivaisti che investiranno di tasca propria, manca solo l’ultimo atto formale della firma del contratto di distretto, che prevede un totale di investimenti di 11.664.142,12 €, con una richiesta di contributo regionale di 4.525.096,85 € (il tetto dei contributi a fondo perduto della Regione Toscana previsto nel bando è pari al 40% del totale).
Si tratta della prima applicazione concreta del protocollo d’intesa con la Regione Toscana del 6 novembre scorso per un vivaismo più ecosostenibile, con buone pratiche e meno uso di prodotti fitosanitari.
Il 65% degli investimenti andrà in tecnologie per l’innovazione di processo, la riduzione del consumo energetico e dell’impatto ambientale, il restante 35% in sistemi eco-sostenibili di ammodernamento fondiario e per il miglioramento dei rapporti di filiera e della commercializzazione.
Il Pid era aperto a tutte e sole le aziende vivaistiche che hanno vivai in uno dei 5 Comuni del Distretto vivaistico ornamentale di Pistoia (Agliana, Montale, Pistoia, Quarrata, Serravalle Pistoiese), ma con il coinvolgimento di imprese di altri segmenti della filiera del verde e soggetti pubblici portatori d’interesse.
Alla fine hanno aderito 39 produttori di piante disposti a fare investimenti propri nel progetto, più 43 partecipanti indiretti (aziende vivaistiche o dell’indotto che non investono ma partecipano agli scambi di filiera) e altri 30 soggetti portatori di interesse prevalentemente pubblici. Una rappresentanza molto eterogenea e completa della filiera distrettuale pistoiese.
«Le aziende coinvolte nel Pid —spiega il presidente dell’Associazione Vivaisti Italiani Luca Magazzini – rappresentano circa il 40% del prodotto lordo venduto del vivaismo pistoiese. E l’accordo di distretto prevede uno scambio di piante tra i produttori per un minimo 1 milione di piante all’anno per almeno 5 anni, con un controvalore annuo stimato in circa 4 milioni di euro.
Gli ettari interessati dal progetto sono 1075 e 762 sono gli addetti diretti (delle aziende che partecipano con investimenti). L’investimento medio del singolo produttore partecipante è intorno a 300 mila euro, da un minimo di 110 mila a un massimo di 2 milioni».
«Abbiamo promosso il Pid a tutto il vivaismo pistoiese – sottolinea infine Luca Magazzini – lo dimostra il fatto che non sono soci di Avi diversi dei partecipanti, che però hanno ugualmente apprezzato e condiviso il progetto.
Dopo ben 2 proroghe della scadenza del bando regionale, non vediamo l’ora di partire».
[sandiford — associazione vivaisti italiani]