Caro Direttore,
stamane voglio sottoporti una questione che per me, è fondamentale per una nazione priva di materie prime come l’Italia e comunque per una nazione che voglia formare persone e non pigne.
Ieri abbiamo appreso che la ministra dell’istruzione senza laurea targata Cgil (ma quanti danni deve fare ancora questo schifo di sindacato? Questa casta da Re Sole?) ha definitivamente fatto il botto: infatti dopo aver vanificato una delle pochissime cose buone della riforma Giannini, decidendo che no, gli insegnanti del sud che sono una marea e se ne vogliono stare a casa loro dove non ci sono cattedre da occupare, non sono più tenuti a restare nel freddo e arido nord, dove le cattedre mancano, ma possono subito chiedere il trasferimento e tornare a casina loro a far nulla a spese nostre… dopo tutto questo si apprende che dal 2018 gli studenti italiani per essere ammessi alla maturità, non avranno più bisogno di avere almeno il sei in tutte le materie, ma basterà la media del sei complessiva, compresa la condotta.
Dunque accadrà, che uno studente del classico potrà avere 4 in latino e greco, ma se ci sarà un 8 in condotta e in inglese, basterà per affrontare l’esame di maturità.
Una cosa che nemmeno nei sogni più rosei dei sessantottini falliti, una roba fuori dal tempo, fuori dalla storia e soprattutto fuori da ogni logica, con l’ennesimo spernacchiamento a chi dietro i banchi e dietro la cattedra ancora ci lavora e ci crede.
Ma davvero ai genitori sta bene così? Ma davvero vogliono solo una balia che accompagni alla dolce morte i loro figli riempiendoli di caramelle e coccole fino alla lobotomia totale? Ma davvero desiderano allevare un monte di decerebrati incapaci di impegnarsi in altro che non sia il cazzeggio sui social?
Non pensano che sia giunto il momento di ribellarsi a questo andazzo? O forse, non avendo alcuna fiducia nei propri figli, perché non ne hanno in se stessi come genitori, vogliono solo che tutto vada via liscio come l’olio?
Liscio sì, fino a che si troveranno chiusi in una cassa da morto senza aver vissuto mai, senza aver appreso mai, senza mai avere provato a se stessi il piacere di farcela davvero, da soli, senza babbi, senza mamme, senza il 6 (anzi, a questo punto sarebbe bene dire anche il 5 e il 4) politico.
Ci sarebbe da riempire le piazze, ma vogliamo scommettere che nel Paese della lotteria degli scontrini, questa flaccida generazione di babbi e mamme se ne starà al calduccio in casa… a guardare Sanscemo? Sì, perché quest’anno c’è anche la dama di corte De Filippi e vedrà, direttore, che gli ascolti saranno da record.
Massimo Scalas
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UN FICO NON PUÒ FARE UVA
Caro Scalas,
si dedichi – bene come ha sempre fatto finora – all’economia, che nessuno legge perché, come la matematica, è ritenuta noiosa. Basta e avanza.
Lasci stare i professori, ai quali interessa solo una cosa: non aver grane e beghe dai genitori. Ai quali interessa una sola cosa: non aver beghe dai professori.
Lei sa che quando le convergenze sono parallele (se le ricorda quelle di Moro?) alla fine si fanno i pateracchi: tutti somari e tutti pari. torna anche in rima. Con disdoro e disonore da parte dei ragazzi (pochi) bravi, che vorrebbero davvero sapere e amano – mi creda – quei pochi veri professori che sanno la materia che insegnano.
Da una incolta che dice di essere una laureata e fa la ministra (o minestra?) dell’istruzione, che mai si aspetta? Raglio d’asino non giunge agli dèi. E da un popolo di stracchini di Nonno Nanni che pretende, che pretendano serietà vera?
Due o tre volte alla settimana lei ci presenta l’Italia in economia/numeri. Che altro dire di un Paese che è ostaggio di un Pd che fa quel che vuole e continua a fare debito pubblico?
Guardi anche lei Sanscemo e goda: è… La grande bellezza. È l’Italia.
e.b.