dittatura dei pm. CI DANNO LEZIONI DI LEGALITÀ, MA SONO I PRIMI A NON RISPETTARE LA LEGGE

La storia della dannosa doppia chiusura di Linea Libera, quotidiano che era perfettamente nei limiti della legge ma che faceva comodo sostenere di no, ci mostra e dimostra che la procura di Pistoja deborda con grande facilità dagli argini suoi naturali. E se ne vanta pure…


E a noi, signori Genj-Padroni del Terzo Piano, chi ce li rende, ora, 7.755 like e 8.432 follower? Ce li riporta Claudio nel suo zainetto quando finisce di aprire la terra per il via libera ai clandestini? Eppure le norme europee parlano anche di rifusione di danni, sia materiali che immateriali… Perché non ragionate di testa anziché di pancia? Non di sola pancia vive la giustizia. Gli scout cattolici dell’Agesci dovrebbero saperlo bene

BARBARISI, SIAMO CERTI CHE I GIUDICI

NON DEBBANO RISPETTARE LE LEGGI?


Presidente Barbarisi, se le leggi non servono e non devono essere rispettate, mi spiega perché lo stato spende tanto per mantenere tutta l’amministrazione della giustizia? Le sembra logico? Anche Coletta parla e parla, ma poi lui fa come gli pare con i suoi amici Turchi. E non è particolarmente bello…

 

Quando il trio Coletta-Curreli-Contesini si è messo in testa di asfissiare Linea Libera con lo Zyklon B di Auschwitz (intendo: l’appoggio mefitico del Giuseppe Idi De Marzo, fatto piovere su un Alessandro Buzzegoli, che non tollera lezioni di diritto e fa male), si è sperticato a sostenere che il nostro organo telematico di informazione – nostra proprietà materiale di cooperativa a responsabilità limitata e immateriale di copyright, non era iscritto al registro di quel super-legalitario di Maurizio Barbarisi.

Costui, presidente di tribunale dei panaj pistojesi, io lo appello (cito Luca Gaspari) super-legalitario in quanto, ligissimo al proprio dovere, cancella a corsa Linea Libera (che dall’iscrizione è esentata per legge e tutti sanno bene perché) dal suo registro.

Tuttavia, nello stesso momento, pur conscio – e lo ha sottoscritto per ben due volte – del fatto che il Curreli sta a Pistoja con la moglie e non deve starci, siccome nessuno a Roma (Csm e Anm) e a Genova (procura) dice niente, allora decide che per il Divus Claudius le cose vanno bene così come sono. Vuol dire che sono diventate “pienamente legali” e… in culo a Linea Libera e all’articolo 21 della Costituzione.

Da parte loro, certi magistrati terzi, imparziali e indipendenti di Pistoja, inchinandosi a vicenda in segno di rispetto reciproco per l’indiscutibile loro potere, in vari momenti, da Coletta, in su e in giù, è stato fatto cenno perfino a varie violazioni – da parte dei “rei di dire la verità che rompe i corbelli” – della normativa sovranazionale-europea.

E, come al solito, tutti quanti questi militi dell’ANM+AB (associazione nazionale magistrati+Armata Brancaleone) se la sono cantata e suonata per sé/da sé, facendo finta di non sapere cosa prevede davvero la legislazione comunitaria in merito alle loro operazioni «da non discutere mai».

Qui, per dare una necessaria, dovuta e santa lezione di diritto (da povero paria come me, ma non stupido) all’insofferente-ruvido Buzzegoli che risponde male in aula, rammento la Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea (2000/C 364/01), pubblicata in 18.12.2000 IT, Gazzetta Ufficiale delle Comunità Europee C 364/1.

Claudio Curreli è assunto e pagato per fare il magistrato del sovrano popolo italiano o per facilitare gli ingressi dei clandestini irregolari a danno degli italiani? Per rispettare il suo stato giuridico o per negarlo lavorando gomito a gomito con la moglie Nicoletta Maria Caterina Curci, giudice delle esecuzioni? Dovete spiegarcelo chiaramente tutti voi, il 96% dell’Anm: perché altrimenti non vanno divise le carriere, va licenziato in tronco l’esercito dei magistrati che fa impunemente quello che vuole!

Parto dall’ultimo articolo (il 54, Divieto dell’abuso di diritto) in cui leggo (Buzzegoli e ANM/AB evidentemente no) queste chiare indicazioni: «Nessuna disposizione della presente Carta deve essere interpretata nel senso di comportare il diritto di esercitare un’attività o compiere un atto che miri alla distruzione dei diritti o delle libertà riconosciuti nella presente Carta o di imporre a tali diritti e libertà limitazioni più ampie di quelle previste dalla presente Carta».

Si sarà capito, a Pistoja, cos’è questa Carta?

A casa mia – cioè nell’umile rifugio di un normale figlio di falegname, che non lavora al nobilissimo importantissimo Terzo Piano del tribunale di Barbarisi e Coletta –, questo (considerato) misero demente non-giornalista &/o clandestino; che fa abuso di falso montanellissmo per una stampa eversiva (la verità lo è sempre…); che dà fastidio non a chi amministra la giustizia ma a chi, fingendo di farlo, di fatto impèra: queste parole hanno una cristallina e solare evidenza.

La quale, tradotta e riassunta in logica, porta a intendere che il tribunale di Pistoja è un pericolosissimo ambiente attossicato dal sostanziale abuso del diritto per fini tutt’altro che di trasparente legalità. E con un 23% di errori, dato esaltato da Coletta stesso, si può tranquillamente parlare o di ignoranza delle leggi o di volontaria ignoranza delle leggi. O, invero, di entrambe le cose associate e/o associabili.

Per non restare nel vago, da persona qual sono che non conta niente, ma che non è idiota né instupidita dal rispetto abnorme delle «autorità costituite» quand’esse, con solare evidenza, danno vita a indecenze concatenate come i pippi del rosario, qui sottolineo, a tutti gli uomini di buona volontà che vogliano rendersi conto del brodo in cui siamo sospesi a Pistoja, che Pm e sostituti, con alcuni giudici del tribunale penale (Gaspari e Martucci, per esempio), e il sommo vertice della Cassazione instradato da Giuseppe Idi De Marzo, sono tranquillamente passati a corsa, con gli scarponi chiodati, sul divieto d’abuso di diritto, violando – della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea – gli articoli qui di séguito indicati:

Europa. Il Curreli la rispetta o ne fa strame in tutti i sensi?

1 – Libertà di espressione e d’informazione

17 – Diritto di proprietà

41 – Diritto ad una buona amministrazione

43 – Mediatore

48 – Presunzione d’innocenza e diritti della difesa

49 – Principi della legalità e della proporzionalità dei reati e delle pene

52 – Portata dei diritti garantiti

e, naturalmente, l’impallinato art.

54 – Divieto dell’abuso di diritto

Consigliato vivamente a tutti scaricare il testo della legge europea da qui e andarsi a leggere, con attenzione, le bestialità indicate.

Specie dove si dice che beni e proprietà (il giornale, i diritti d’autore degli autori) non devono essere neppure sfiorati con il pensiero.

Che ribatte, senza fretta, l’ammirevole Coletta?

Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.info]
© LineaLibera Periodico di Area Metropolitana


Alzino la mano quelli che credono che in Italia sia garantito questo diritto!


Print Friendly, PDF & Email