Perché, tutto sommato, alla locale masson-opusdeistica-mafieria-’ndrangheto-camorroide pistojese è più che sufficiente far finta di non vedere quello che non deve essere messo in discussione: l’oppressione istituzionalizzata dello status quo. Deus vult e chi parla è stult!
« SON QUISQUILIE, NON È NULLA »
E IL PIÈMME SI TRASTULLA…
Dopo il nostro commento di ieri sulle vicende-Vicofaro-Tar Toscana, mi hanno spedito la pizzata esposta su Fb da don Biancalani.
I commenti a supporto sono stati questi: «… il 24 c.m. ci dovrebbe essere la sentenza del tribunale di Pistoia per la denuncia Asl dove il Pm chiede l’assoluzione per leggerezza fatti. Io stasera struscerei il viso di quel pm vicino al mio cancello per rinfrescarlo con il piscio degli ospiti del prete».
Seguiva il post+foto di Biancalani e sotto: «Dove li vedi i migranti? La nostra chiesa diventata pizzeria!». Alla mia domanda «Si sa chi è il pm in aula?», la risposta «Sappiamo solo che il giudice è Buzzegoli» e poi «Speriamo che non sia fra la sua cerchia di amici!».
Il messaggio WhatsApp terminava così: «Dopo una sentenza del Tar praticamente per gli stessi motivi, questa volta è Asl, voglio vedere cosa fa!». S’intendeva il Buzzegoli.
Io credo di poter affermare, senza tema di smentita, che nel tribunale penale di Pistoia – ma non meno in quello [in]civile – può succedere di tutto.
E succede di tutto perché, dal dopoguerra ad oggi, i pm e i loro sostituti, se non terzi e imparziali (e sono stati davvero pochi: a Pistoia quasi zero), hanno arraffato così tanto potere da potersi permettere perfino di adoperare le loro (a Pistoia spesso indecenti e fasulle) indagini, portate avanti in violazione dell’art. 358 cpp, non come piede di partenza per il processo, ma come un vero e proprio martello di Thor, atto a far pressione e minaccia sui giudici.
Motivo bastante a far dividere le carriere. E, detto fra noi ma pubblicamente, più che separazione occorrerebbe un vero e proprio smembramento delle stesse: all’amerikana, con i pm che vengono eletti dal popolo e che, se fanno dei porcai, all’elezione successiva vanno a casa non con le pensioni d’oro che ora tìrano (= riscuotono), ma con una copiosa messe di calci (educativi) nel sedere, altro che «io non intercetto la Lucia Turco»! Chiaro?
Con questa premessa è difficile prevedere se Buzzegoli, che da me non tollera (e me lo ha detto in maniera sgarbata, con la sua usuale educazione) “lezioni di diritto”, sarà più prudentemente estimatore dei suoi colleghi del Tar e delle loro motivate opinioni.
Fàtemene dubitare, vicofarini. Perché Buzzegoli (che pure io so che il diritto lo sa e bene, anche se lo applica secondo le «prossimità sociali» che gli raccomandano le sentenze, come quella di sequestro di Linea Libera); perché Buzzegoli, dicevo, che non tollera lezioni di diritto, è pronto e molto portato, invece, a darle. Pur se con qualche evidente dissintonia (o dissenteria…?).
Potrà svolgere il suo magistero con terzietà, imparzialità, indipendenza, onestà intellettuale e prudenza di diritto come richiesto?
Io credo (art. 21 Cost., illustre sconosciuto a molti magistrati pistoiesi) che il tutto dipenderà molto dal pm/sostituto di cui Buzzegoli sentirà il fiato sul collo.
Non ci sarà Tir o Tar che tengano: ma solo un bel Mjöllnir o, per terminare il gioco di parole, il Martello di Thor.
Dipende tutto da Thor. E da Coletta, che minimizza le sue «prossimità sociali», ma che è il primo a dire, irritato, a Daniele Cappelli: «Ma allora non lo vuoi capire che io la sorella del mio “prossimo” Luca Turco non la intercetto!».
Rendiamo grazie al Signore nostro Dio. È cosa buona e giusta!
Edoardo Bianchini
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