dittatura dei pm. IN-GIUSTIZIA A PISTOJA: ANCORA UN FASCICOLO SMARRITO DALLA PROCURA?

Dopo la denuncia dell’ottobre 2021 nessuna notizia sul procedimento penale a carico di un imputato anche pubblico amministratore. Sarà che le parti civili erano Romiti e Bianchini, per la seconda volta vittime di “disguidi o smarrimenti” al Terzo Piano?


La pagina di frontespizio del fascicolo: smarrito o archiviato?

SE HAI PIÙ COLPE DI ME, CARA PROCURA,

PERCHÉ CONTRO DI ME SEI TANTO DURA?

SE IL MEDICO È AMMALATO, È SEMPRE AMMESSO

GRIDARGLI: «DOTTOR MIO, CURA TE STESSO!»


Aveva promesso: «Lavorerò per la gente comune»… Il procuratore capo della repubblica Tommaso Coletta valorizza la trasparenza negando la pubblicazione delle sue circolari. Un caso da manuale?

 

PISTOIA. A pensar male si sbaglia, ma qualche volta ci s’azzecca diceva Giulio Andreotti. E questa è la seconda volta che chi scrive è vittima di uno smarrimento di fascicolo, scaturito da una denuncia fatta nell’ottobre del 2021 a carico di un paio di discutibili personaggi. A due anni e mezzo di distanza, il sostituto Boccia, Pm titolare del fascicolo, non comunica la sorte (o la morte?) cui sono andati incontro gli atti.

La querela premetteva che, in ipotesi di archiviazione del procedimento, si provvedesse a dare comunicazione ai querelanti (ex articolo 408 c.p.p.), ma nessuna comunicazione è pervenuta: eppure il fascicolo è depositato con tanto di timbro dal 25 novembre 2021.

Quindi delle due l’una: o l’hanno archiviato, evitando di darne notizia; o non l’hanno archiviato e dunque, il fascicolo si trova in qualche scaffale, dimenticato; a galleggiare nel nulla.

In entrambi i casi siamo di fronte a un disservizio che diventa doppio, visto il precedente del quale vi abbiamo spiegato in questo articolo.

Abbiamo dunque inviato alla responsabile della segreteria generale della procura, Enrica Ferilli, una Pec con richiesta di “ricerca” del fascicolo, che vede un amministratore indagato per il reato di cui all’articolo 610 c.p. (il reato di violenza privata), e ancora dopo 12 giorni, nessuna notizia è pervenuta.

Ci staranno lavorando? Chissà cosa è successo nel palazzo dalle finestre che ridono in piazza Duomo.

Il Ministro Carlo Nordio è al corrente del “Caso Pistoja”?

Lo scorso anno avevamo infatti denunciato un altro disservizio, relativo al fascicolo numero 927/2022 con imputato l’assessore Maurizio Ciottoli: un personaggio noto anche alla polizia giudiziaria del tribunale, ovvero ai sostituti, anch’esso finito tra i fascicoli già provvisti di sentenza, mentre era ancora da dibattere. Che strani eventi, non vi pare?

Sarà, questa, un’ulteriore dimostrazione di una procura che soffre di diversi disservizi organizzativi o si muove sotto l’effetto di un trattamento ad personam, riservato ai giornalisti garibaldini di Linea Libera, quelli già sottoposti ad arresti domiciliari illegittimi e sequestri di testata, incostituzionali ex articolo 21, e illegittimi ove non anche illegali?

Carlo Nordio ha recentemente disposto un’ispezione al Tribunale di Firenze per un grave episodio di malagiustizia, e allora cosa mai aspetta a fare passare gli ispettori anche dalla piccola-grande Pistoja il cui Pm capo si rifiuta di intercettare la sorella del procuratore aggiunto di Firenze, Luca Turco?

A.R.
[alessandroromiti@linealibera.info]

Questo articolo è in linea anche qui.


 

MA LA “SOVRANITÀ” DEL POPOLO

È IL DOVERE DI ESSERE SCHIAVO?

 

È compatibile, con uno stato di diritto, che un Pm capo, dopo l’episodio di Daniele Cappelli al Csm, possa permettersi di impartire lezioni di morale e di legalità a cittadini «gente comune», i quali, nell’armadio, hanno molti meno scheletri di lui medesimo?

 

 

Ed è compatibile che Coletta si serva, senza porsi domande, di un Curreli che, per primo, è incompatibile a Pistoia, dove ha campo libero (con sua moglie Nicoletta Maria Caterina Curci) in palese violazione di legge?

Certe situazioni sono tollerabili o un vero e proprio insulto al cittadino che ti paga lo stipendio per far rispettare la legge?

Caro Nordio, tutto questo non lo dichiarano Linea Libera o i suoi uomini: lo ha messo per iscritto lo stesso presidente del tribunale di Pistoja, Maurizio Barbarisi. E non una sola volta: ma ben due!

L’articolo 3 della Costituzione (uguaglianza) non deve valere per i “signorini con toghina stirata e tocchetto spolverato”?

E l’articolo 54, con la sua «disciplina ed onore», lungi dall’applicarsi al popolo bue, non vale per tanti infedeli servitori della repubblica e delle sue leggi…?

Ma in che mondo ci avete costretto a vivere, «autorità costituite» indegne e, in buona sostanza, circondate da mura indistruttibili di protezionismi che fètono di ripugnante olezzo mafioso?

Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.info]
© LineaLibera Periodico di Area Metropolitana


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