dittatura dei pm. LA COSTITUZIONE, GLI IMBECILLI E LA GLORIOSA FESTA DELLA REPUBBLICA

Per quanti secoli ancora dovremo ascoltare le litanie dei buoni contro i cattivi, dei rossi&verdi contro i neri, dei culi contro le quarant’ore, delle scorregge di Biden contro Putin, delle case green contro quelle di tolleranza, della legalità dei giudici contro le loro impunite sopraffazioni e dei vescovi che vogliono la frociaggine nei seminari? Così Matteo Maria Zuppi si farà fare papa e abolirà la pedofilia come peccato puntando sul fatto che perfino il suo Dio aveva amato una minorenne
di nome Maria…


Con una Costituzione non ancora realizzata e in più presa in giro dalle «autorità costituite», cosa mai dovremmo festeggiare? La brillante sconfitta di noi stessi?

QUANDO UN SOLO POTER DI TRE COMANDA

REPUBBLICA NON C’È, MA UNA GRAN BANDA!


E questa? Non è una repubblica delle banane? Coletta, con Curreli & C., fa e disfà a suo piacere, poi dà lezioni di legge penale a chi non lo ossequia. E Roma e Genova gli fanno da sponda

 

Neppure dei geni come Tommaso Coletta o Claudio Curreli – soccorsi da mezzo tribunale penale di Pistoja e dal presidente Maurizio Barbarisi – ve la farebbero passare liscia, cari epigoni pistojesi dei panaj al servizio delle truppe romane in transito –; ve la farebbero passare liscia, dicevo, se voi, dopo avere acquistato una busta di Borotalco, la svuotaste del suo contenuto e la riempiste di polverina. Vi farebbero un culo come un pajolo: e farebbero bene.

Questa stessa regola, però, non può valere solo per un ragionamento di questo genere. Va – per logica, ma anche a semplice lume di naso – applicata a tutto il resto della realtà, se vogliamo evitare di essere delle orde di barbari fra loro associati per il semplice fine di delinquere.

Mi spiego meglio. Togliere dalla banana il famoso bollino Chiquita e appiccicarci sopra il simbolo della Durex, non fa, del cibo prediletto delle scimmie, un preservativo.

Almeno credo che questo possa essere condiviso persino dalla neandertaliana Elly, sempre con gli occhi spiritati. Ma persino da Massimo Giannini, Corrado Augias, quella socialista smessa della Lilli Gruber e quel comunista asfittico di Giovanni Floris, del quale più leninista non v’è neppure con il trattamento al principio attivo della stalinaggine.

E dunque? Dunque, sempre cari epigoni pistojesi dei panaj al servizio delle truppe romane in transito, è ovvio che non basta togliere dall’ItaGlia il bollino del regno, per appiccicarci sopra quello della repubblica: dato che questa nazione (che oggettivamente è un dono del cielo all’umanità per ciò che ha dato al mondo, sta dando e darà), miscuglio di razze e di popoli, sottoposta, dalle merde che dominano i mercati, a ingozzare anche mezza Africa e mezzo altro mondo; dato che questa nazione, dicevo, resta ciò che è: un’entità che trova e dà il meglio di se stessa, oltre che nei cervelli geniali, nella capacità di obbedire grazie non alla frociaggine di Bergoglio (maschilista e reassionario inattesamente manifestatosi), ma alla buaggine del Machiavelli.

La scoperta dell’acqua calda

Il popolo che risulterebbe sovrano in nome dei Padri Costituenti carissimi a Corradino Augias il culturale (ma nelle sue file stava anche quel genio di Benigni, ricordiamolo: ben poco fine con gli inni del corpo sciolto…), è un popolo di mosci e ca-mosci adatto alla gregariaggine.

Ha bisogno di un duce, o altrimenti non è, non esiste. Solo che, per l’entropia della storia che si ripete, la musica è sempre la stessa (il popolo bue) anche se i direttori cambiano (dallo zar agli zar del Pci, oggi Putin, dicono; da Benito all’esplosione di 14 milioni di comunisti berlingueriani oggi, sorpassati da “quella stronza della Meloni” e dai suoi eia-eia; dalla Dc egemone ai duci formicolanti, in toga nera ed anima rossa, nelle procure che dicono di lavorare per la «gente comune»).

L’ItaGlia non è più un regno: ma il sistema vigente è sporco e indegno. E lo si vede ictu oculi, come scrivono i giudici e gli avvocati, a colpo d’occhio. Se non fosse così, se cioè il potere non fosse tutto sempre e solo merda sopraffattoria ai danni dei gregari, Pistoja potrebbe mai avere un esercito del Terzo Piano che sbaglia (e Coletta applaude pure!) il 26% di ciò che afferma di elaborare?

Ci sarebbe un Curreli che lavora insieme alla moglie, Nicoletta Maria Caterina Curci, anche se non può, tollerato (ergo: protetto) da Roma come ci ha scritto due volte il presidente del tribunale Maurizio Barbarisi? Un Curreli che infrange doveri e leggi della repubblica, dirigendo il traffico illecito dei clandestini a Pistoja, e perseguitando chi, come Linea Libera, fa onestamente il suo mestiere seguendo il dettato dell’art. 21 della Costituzione che lo “smutanda” – lui e i suoi colleghi – dinanzi agli occhi di un popolo spesso preso letteralmente a calci in culo?

I Padri Costituenti di Corradino Augias – uno, Calogero Lino Di Gloria, lo ha avuto anche Pistoja, ed è morto il 10 agosto 1997 – sono un bel paravento per tutti quei paraculi di sinistra che, della Costituzione stessa (come direbbe il Curreli, lui in primis; ma sopra di lui perfino il fratello della Costituzione secondo Benigni) “fanno strame”. E che si presentano gementes et flentes in hac lacrimarum valle, dando della stronza fascista e nazista alla presidente del consiglio.

Abbiamo bisogno o no di magistrati fuori controllo?

Pigolano continuamente contro il fascismo, ma solo per una questione di colori. Il fascismo è anche buono, ma a condizione che sia rosso e/o verde come quei Fratoianni e Bonelli, che ci portano tra i coglioni dei Soumahoro i quali in séguito sbocciano per quello che immancabilmente sono: le fave (si usa dire a Pistoja), di solito lesse. E da fare schifo oltre che pericolose per i sardi che soffrono di favismo.

La grande Liliana Segre, amica del Bianco-Muto dal collo rientrato, si espresse bene una mattina in Tv. Pose una domanda che la conduttrice (non ricordo bene se l’Eleonora Daniele o la Bortone) troncò con un immediato «dobbiamo andare in pubblicità». «Dov’erano – disse – i 40 milioni di fascisti dopo il 25 aprile?».

Erano – e non può essere diversamente – proprio dove si trovano ancor oggi. Distribuiti, o meglio spalmati, dappertutto. E oggi che l’Elly ha rotto i coglioni con le sue bravaggini, sono più da altre parti che non a sinistra, l’area guerrafondaja imperialista che tifa per Biden-Bidé e ha le case a New York.

Concludo. Che tristezza la repubblica dei bollini scambiati! Che tristezza la magistratura deviata che ha ammazzato la Costituzione impadronendosi del potere! Che tristezza i cattolici-cattocomunisti! Che tristezza Bergoglio e una chiesa senza bussola né direzione! Che tristezza la puttanaggine mentale dei bempensanti che leccano il culo all’Europa (di fatto una solenne, emerita congerie di merde e di ladri), una realtà che, secondo quell’impresentabile di Mattarella, festeggerà a breve la propria sovranità! E su che? Su una “ghiacciata moltitudine di morti”?

Sui vaccini assassini anti-Covid che la democratica Europa ha imposto alla gente, costringendola a morire? Sulle ladrerie della Von der Leyen? Sulla cazzaggine mentale di Jens Stoltenberg ossessionato dall’idea di aggredire la Russia per darle una lezione?

C’è poco di che godere e divertirsi. Peggio di così cosa può esserci? Un colpo di stato di sinistre e magistrati per sopprimere chi non la pensa anti-Meloni? Eppure vi ho detto mille volte che io non sono un fratellino d’ItaGlia…

Ma se la repubblica è questa, in cosa mai si distingue dalla dittatura?

Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.info]
© LineaLibera Periodico di Area Metropolitana


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