dittatura dei pm. LA SANITÀ TOSCANA DI GIANI E DEL MENGA, LA COSTITUZIONE DI NONNO SERGIO E DEL “CI PENSA IL PD”, LA LUCILLA DONNA DELL’ANNO DI AGLIANA E… CHE RIDERE CON UNA PROCURA COME QUELLA DI PISTOJA

Un terzo millennio in mano ai cretini. Iniziò mortadella di Bologna con l’elogio dell’€uro e sta andando avanti con gli avanzi DC che hanno riempito, come le mucche di Bersani, il corridoio saturo d’imbecilli di una sinistra che ha solo pensato – da dopo le Mani Pulite – a far quattrini. Tanti, ma tanti da potersi permettere perfino di lasciare 24 mila € nella cuccia del cane a Capalbio


Se vuoi curarti devi farti marcare come uno dei vitelli del ranch

SE VUOI FAR LA CATARATTA

COL TAMPÓN TI SI RICATTA


I consigli del presidente Giani

 

Un distinto (non è vero, ma si può dire, tanto non ne facciamo il nome: come nei pezzi di cronaca nera del Donati sul Tirreno, dove l’unico nome che compare è quello degli avvocati); un distinto signore stamattina, verso le 9-9:30, si è recato presso il fantastico ospedale San Jacopo di Pistoia, la punta avanzata del disservizio sanitario super-esaltato dalla “giornalista” Daniela Ponticelli, influencer da fake news carissima e iper-protetta dall’ordine dei giornalisti di Firenze, in ispecie dall’attuale presidente Giampaolo Marchini.

Il distinto (insisto: si fa per dire) signore doveva eseguire un intervento a una cataratta. Aveva avuto la data un anno fa. Tenete presente anche questo, se non ho capito male: un anno di fila per una sega (oggi non è più impegnativo di questo) di intervento chirurgico ambulatoriale.

Gli chiedono il tampone e il distinto (si fa per dire) signore s’incazza come una jena. È un no-vax; e ha fatto benissimo a non farsi bucare dal governo e dal Figliolo: così non rischia né trombi (speriamo che il Marchini non mi quereli per sessismo con fece per difendere il suo amor di… Ponticelli), né infarti, né pericarditi, né anacardi, né frittate di cardoni e/o di mamme: non vaccinato, non rischia di essere vittima, seppure tardiva, di Conte di Draghi, del Pd e di simili maghi.

Niente tampone, dice. Prima con decisione. Poi i toni, e la voce, si alzano. Finché chiama – se non ho mal compreso – il 118, per difendere i propri diritti costituzionali di non essere toccato contro la sua volontà: «Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge» (art. 32). L’èra di Conte e di Draghi è passata da un pezzo: e ormai è chiaro che le vaccinazioni anti-Covid furono solo, oltre a una grande finocchiata col culo degli altri, un vero e proprio crimine contro l’umanità. Un genocidio passato per… salvezza della minchia.

Arriva – se ho ben capito – l’agente di Ps in servizio al San Jacopo/gommone/arca di Noè sulle acque (luride) della falda del Campo di volo.

E il distinto (si fa per dire) signore viene condotto al Terzo Piano. Anche qui, come nella procura di Coletta + 7 (oggi, però, solo 5 per la fuga della Serranti e della Gambassi), quel piano è l’anticamera dell’ufficio di Dio.

Al San Jacopo lo occupa la direttrice dell’ambaradàn; la famosa Lucilla Di Renzo, premiata, ad Agliana, da Bimbominkia-Benesperi come «donna dell’anno». I meriti, oltre quello di essere stata tesserata del Pd e presidente della sezione aglianese del partito, li conoscono soltanto il sindaco epigastràlgico e lei stessa, autrice – si sa – di un famoso e fondamentale studio scientifico sui danni da fumo di sigaretta. Peccato, però, che niente sappia dell’indagine epidemiologica sui tumori da inceneritore di Montale anche nella sua terra agrumiése.

Non insisto sulla descrizione degli eventi. Il distinto (si fa per dire) signore, taglia la testa al toro: niente tampone. Le famose «autorità costituite» della Gip Patrizia Martucci insistono, allora, dicendo che «c’è una circolare…».

Il distinto (si fa per dire) signore cita di nuovo l’articolo 32 e ricorda a tutti i presenti – che sono già una piccola folla – che una circolare rispetto alla legge è utile quanto uno strappo di carta igienica.

Vinse le elezioni e salì a Montenero

Giani ci si può nettàre anche quando torna dagli inchini alla Madonna di Montenero, di cui è fervente devoto. Christus vincit, Christus regnat, la Lucilla imperat!

Il distinto (stavolta parlo sul serio: è sempre distinto chi ragiona con la propria capa e non con quella tremolante di Giani…); il distinto signore chiude così: «Almeno rendetemi i quattrini del ticket che ho pagato, dato che non mi avete erogato le prestazioni dovute!».

La Lucilla, donna dell’anno, se ne libera e torna a respirare con sollievo nella penombra del suo ufficio. L’ordine è dato: «Accompagnàtelo a riprendersi i quattrini…».

Escono in gruppo dall’ufficio lucilliano anticamera di Dio e il gruppetto si dirige verso l’ascensore. Il distinto signore dice: «Io scendo a piedi!».

Tutti allora scendono a piedi: hanno paura, forse, che, per strada, da solo, si fermi a palpare il culo di qualche gentile (o meno gentile) infermiera, o Os, o sfruttata delle cooperative delle pulizie? Chissà.

Potrebbe essere un pericoloso eversivo perché non ha voluto farsi marcare con il vaccino anti-Covid e il tampone (deciso per circolare i-gianica), corrispettivo equivalente della marcatura a fuoco dei vitelli rossi del ranch, che vediamo trai cow-boy dei film antichi girati quando Biden andava ancora gattoni

Peccato che questo signore un po’… sversato (= anarcoide; senza il verso giusto) non fosse al corrente di un particolare che mi hanno riferito, proprio di recente, al ristorante La Torretta di Spazzavento.

All’interno delle mura dell’Usl, tanto osannate dalla super-protetta Ponticelli, cara al presidente dei giornalisti toscani Giampaolo Marchini, il popolo è preso a calci in culo. I Padroni Divini, al contrario, sono esaltati e accuditi. Secondo il principio dell’uguaglianza ex art. 3 della Costituzione.

Una vocina carbonara mi ha soffiato in un orecchio che, di recente, anche la nipote della Sora Lucilla è stata ricoverata al San Jacopo. E c’era tutta la pediatria in fibrillazione, a cominciare – sembra – dal primario dottor Agostiniani, che attualmente sta aspettando a gloria di essere nominato presidente della Sip, non i telefoni di un tempo, ma la Società Italiana di Pediatria. Anèla proprio.

Trattamenti democratici

Chissà come si sarebbe incazzato il distinto signore se avesse saputo che per lui, illustre nessuno, c’era un bel «tampone da circolare di carta i-gianica» ad aspettarlo; mentre per la nipotina di cotanta Lucilla, solo tappeti rossi srotolati e mille attenzioni e occhi (più d’uno) di riguardo. Anche nel gabinetto analisi, m’è stato detto, risultati-lampo.

Per i curiosi del Terzo Piano di Piazza Duomo, voglio chiarire che il distinto signore non rammentato non sono io in alcun modo. Se fosse capitato a me, sarei stato trasparente e mi sarei immediatamente qualificato.

Del resto io, personalmente di persona, non sono affatto un distinto signore, per il fatto che, grazie all’approssimazione superficialistica di gente di livello Snow White and the Seven Dwarfs, e all’inventività di Claudio Curreli, il protetto di Roma e di Genova, sono solo uno stalker e un volgare clandestino più indegno dei clandestini di Vicofaro.

Edoardo Bianchini
[direttore@linealibersa.info]
© LineaLibera Periodico di Area Metropolitana


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