Mentre gli artefici del sistema giudiziario pistojese vengono protetti e blindati da Quirinale, Csm, Anm, procura di Genova e «prossimità sociali» che coprono ogni loro errore, casuale o volontario, disonorando l’articolo 54 della Costituzione. E se sbagliamo? Convinceteci del contrario, invece di sequestrarci questo giornale!
IL POTERE MALE FA
SE L’ENCEFALO NON VA
Adopero le parole di Belpietro, del tutto adatte a dipingere il quadro della giustizia (?) a Pistoja.
Quella penale, per un verso, finora sorretta da Biancaneve e i sette nani, ma da qualche giorno ridotti a cinque, dopo l’exodus di due “colonne dei guai”: le sostitute Serranti e Gambassi; quella (in)civile per un altro, con la signora Nicoletta Maria Curci in Curreli, famosa per un sua particolare intelligentia rerum grazie alla quale con un debito di 80/90 mila euro, a Pistoja si finisce espropriati di cifre che oscillano tra il milione e i tre milioni di euro.
Vi piace una giustizia come questa, panaj pistojesi? Vi attrae? Vi soddisfa? Cosa c’è di edonistico che attiva il vostro delicato e schifiltoso nasino quando, dinanzi a personaggi che tutto sembrano fuorché giudici dotati di quello che di solito gli avvocati ripetono spesso, cioè il «prudente apprezzamento» e la capacità di capire; quando vi chinate, remissivi e plaudenti, preparandovi al bacio della pantofola dei patriarchi della legge?
Cosa volete di più, per esternare il vostro non-pensiero unico? Che personaggi come il Curreli o il Coletta, o altri ancora, possano provare un senso qualsiasi di pudore e la piantino di scorrazzare sulle terre di Vanni Fucci come orde di unni agli ordini di Attila?
La vostra augusta zucca (vuota), cari politici, amministratori, prefetti, questori, colonnelli dei CC, sindaci, assessori, democratici e fascisti, uomini, mezz’uomini, ominicchi, pigliainculo e quaquaraquà; la vostra augusta zucca (vuota), onorevoli & senatori che vivete alle nostre spalle e pensate solo a fare gli affaracci vostri, mentre arringate la folla con la bocca ancora briciolosa di polenta fritta di gran fariseo, deve essere ascoltata nella famosa premessa del senatore La Pietra/Plastilina, che dette ordine, ai suoi scagnozzi, di non svegliare mai il can che dorme (lèggasi la procura), perché se si sveglia azzanna come un rottweiler che non mangia da giorni e giorni?
Vi piace questo modo vessatorio di fare giustizia (o meglio di giustiziare) perseguito, senza mezzi termini, da Curreli in giù, ma sostenuto, sui fianchi, da Coletta che non intercetta la sorella di Luca Turco e dai sette (ora cinque) nani rimasti a finire di stracciare il tessuto della piena e corretta amministrazione della giustizia pistojese in termini di vera legalità?
Terzietà, imparzialità, indipendenza un corno, cari ciuccia-confetti pistojesi di zucchero!
Quest’immagine che vi ripubblico dopo anni e anni di segnalazioni (siete tutti duri come le pigne verdi!), rappresenta alla perfezione il sistema-Pistoja.
Una procura in cui a una avvocata (Giovanna Madera) si permette di scrivere a tutta la procura di sera e di notte in agosto, impestando le caselle mail personali e istituzionali, e le si dà considerazione e ascolto: mentre le cazzate segnalate entrano poi nei capi d’imputazione, ancorché messe in circolo in maniera irrituale; e si finisce perfino con l’inventare reati inesistenti (stalking giornalistico) quando si toccano personaggi cari a certi magistrati;
ma una procura in cui il titolare delle indagini (?) viola palesemente e spudoratamente l’art. 358 cpp nel silenzio generale e colluso di avvocati che, da una parte si allineano, per convenienza, alle armi di Coletta (e parlo di Andrea Ferrini, della Camera Penale); dall’altra non possono avere tanta voce in capitolo perché imparentati con la prediletta di Coletta, da lui esentata dal redde rationem.
Non possono proprio alzare la voce, perché la pagherebbero cara, considerata la tendenza non a fare giustizia, ma a giustiziare, tipica degli uomini del Terzo Piano, peraltro sempre affiancato da magistrati come la Gip Martucci e giudici come Gaspari, Azzaroli e Buzzegoli.
E i giornalisti, asserviti a Bartoli e a Marchini e all’ordine piddìno di Firenze, stanno a guardare come le stelle nel famoso romanzo di Cronin.
Edoardo Bianchini
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© LineaLibera Periodico di Area Metropolitana
Se Pm e sostituti di Pistoja leggessero attentamente tutte le carte e le studiassero a fondo per le indagini che svolgono (il più delle volte) male, non andrebbero incontro a quel 26% di errori (una follia) di cui Coletta si vanta pure, come se più di un quarto di spreco in cucina fosse un risultato eccellente e da guinness dei primati!