dittatura dei pm. VÀTTI A FIDARE DELLA FEDE DEMOCRATICA E LEGALITARIA DI TANTI BRAVI MAGISTRATI CHE NON VOGLIONO LE CARRIERE DIVISE PER NON PERDERE IL LORO POTERE

Chiarite le idee anche all’effeèffe Grieco. La questione della viabilità risultante dalle mappe d’impianto del catasto di Pistoja del 1954, è materia pubblicistica. Anche lui ha bisogno di un corso di aggiornamento accelerato. E così pure le avvocate del Perrozzi: dalla favorita Giovanna Madera – che scrive a mezza procura il sabato e la domenica di agosto dalle 21 alla mezzanotte – alla stessa Elena Giunti che non sa il latino


Evidentemente dire la verità e criticare il potere non è consentito nonostante l’articolo 21!

GUIDATI DA LEGALE SACRO ZELO

SON SANTI ALLA RICERCA DI UN SOL PELO.

SOTTO IL SOLE NON C’È NULLA DI NUOVO:

SANNO TROVARE SOLO UN PEL NELL’ÒVO!


Ma le volete applicare le norme o no? E la procura di Coletta veglia sulla legalità o si diverte a prendere in giro chi le paga lo stipendio?

 

L’acqua è poca ossia scarseggia e la papera non galleggia, concludevano sempre i Trettré del Drive in 1987. C’erano ancora in giro i socialisti ladri, tanto disprezzati poi dal popolo bue e da Mani Pulite (per modo di dire).

Quel sostituto tuttofare di Claudio Curreli (classe 1968) aveva, all’epoca, 19 anni appena. Stava finendo il superiore per poi entrare all’università, laurearsi e iniziare a far danni seguendo le voci del suo super-Ego. Portava i pantaloni corti (da scout) che ancora non ha lasciato. Non vestiva alla marinara come la Susanna Agnelli: ma ben presto avrebbe cominciato a nascondere i fascicoli a favore dei suoi malcapitati imputati, come Padre Fedele Bisceglia.

Più che figlio dei fiori, Claudio Curreli – un magistrato protetto dal Csm e dai suoi compagni di casta, Anm compresa (teste: Maurizio Barbarisi) – era figlio dei tempi, anche se non figlio d’arte come Coletta.

È stato, nella sua vita fino ad ora, determinato (termine filosofico come ontologicamente, caro a Coletta) dall’essere figlio del 68: viverne tutti i risvolti, in bene e in male. Il mio avo materno, Dante Lapini, avrebbe detto, citando il suo amico Niste del Poggetto di Buriano: «Son fiori di zucca fritti con l’acqua».

Di questo, lo scout che può fare come gli pare e nessuno gli tira le orecchie, ha dato ampia prova.

L’ultima, dell’ultimo lustro, risulta essere la famosa vicenda dell’invenzione dello stalking giornalistico: in ciò coadiuvato da Giuseppe Grieco che, pur essendo naturalizzato pistojese, ha snobbato l’asfittica mentalità panaja locale, evitando accuratamente – siccome fanno i confettieri locali – di mandare suo figlio al Liceo Forteguerri.

Il Forteguerri è gloria local-nazionale, ma forse solo fino ai tempi dei veri classicisti: Raffaello Melani, Imo Gorini e Giuliano Papini, in amicizia con il canonico don Bucci e con don Bruno Spadi. Oggi il Forteguerri nuota nella dissoluzione dei famosi Alumni forteguerriani, nostalgici, ma solo della nostalgia avvizzita caratteristica prima della pistojaggine, direbbe Bergoglio.

Grieco ha evitato accuratamente di iscrivere il figlio anche allo Scientifico, dove peraltro insegna la moglie del mai-comandante Nesti di Agliana, donna letterata, nòtagli assai, a Grieco, dato che il marito, usurpatore del posto di capo-vigili ad Agliana, sotto Grieco aveva “creduto, obbedito e combattuto” per almeno 4-5 anni di vice procuratore onorario in aula (Vpo).

Sarà per quello che il Curreli – per ipotesi in nomine Grieci – lo ha sempre difeso, peraltro insieme a sua moglie, Milva Maria Cappellini, «prossima sociale» di Alessandra Casseri, la segretaria storica di don Giuseppe?

Grieco (classe 1963) dei Trettré dovrebbe ricordarsene, dato che all’epoca del Drive In aveva 24 anni e si preparava a entrare tra i magistrati che non vogliono essere separati… dal loro (non di rado) deviato potere.

Questa nobile congrega – come me la definì con gentilezza, un giorno, un noto giudice fuggito da Pistoia e trasferitosi al tribunale di Livorno – è, comunque, il risultato del 68: o fase 1 (lo scoppio della rivoluzione che ha portato al nulla, specie cognitivo); o fase 2 (il post-comunismo di chic che, usando il colpo di stato delle Mani Pulite, ha riempito l’Italia di indegna sporcizia.

Per quale motivo è quasi impossibile vedere che la procura si interessa delle pubbliche amministrazioni? Ci fanno spendere soldi, si fanno pagare e poi fanno a corpo e non a misura. È questa la legalità?

La questione del Perrozzi ragionier non-dottore; quella del Nesti non-comandante dei vigili di Agliana; quella dei due coglioncelli di centrodestra aglianese (Benesperi-Bimbominkia e Ciottoli-Agnellon/Segatura) sono emblematiche per illuminare l’epoca delle «manE pulite» a Pistoia.

Un giorno – non si sa bene come – ti si sveglia un Curreli, che tutto è fuorché un magistrato affidabile (i fatti parlano da soli); e inizia a difendere, a spada tratta, un Perrozzi, in ipotesi a lui noto per la sua qualità di Ctu del tribunale dei protetti.

Mi, lo scout, dà dello stalker etcetera; coinvolge la Gip Martucci (magistrata che, in aula, è nervosa e intollerante quanto e come Alessandro Buzzegoli) e, dalla medesima – che non sa neppure cosa mi infligge: perché non lo sa, ed è documentale – mi fa pure mettere ai domiciliari per 104 giorni, perché turbo la vita e l’esistenza al non-dottore e alla sua fragile figliola che soffre (fonte: la dottoressa Sabrina Sergio Gori, medica di famiglia) di crisi lipotimiche. Detta così pare la descrizione degli effetti terrificanti del vermocane, mentre invece è semplicemente quella cagata pazzesca del cosiddetto “svenimento”.

La mia vita e la mia esistenza non è turbata da trent’anni di vero stalking, atti emulativi e stronzate varie che il Perrozzi (e i suoi amichetti di Lecceto) ha fatto ingoiare a me e ai miei, perché (guarda, Curreli e prendi nota) è un favorito dal Comune di Quarrata e ora anche da te e da tutta la procura dei confettaj.

Non ci credi? Sei come Luca Gaspari il cieco, che, pur disponendo di tutti i documenti, ha preferito credere a te che non alla realtà giuridica e legale di ciò che affermavo e che qui ribadisco per te.

Ripeto e sottolineo: Gaspari non ha voluto credere alla realtà, non a mie fisime senza fondamento. Come sostituto devi essere, scusami, piuttosto aggressivo e minaccioso per riuscire ad accecare il giudice che ti ha fatto l’inchino come Schettino al Giglio, finendo sugli scogli! Ora capisco meglio anche il malumore che striscia dal Terzo Piano (e non solo) fra i dipendenti sulle cui teste camminano vari magistrati e non con le babbucce, ma con in vecchi scarponi chiodati!

Il Vpo avvocato Massimiliano Tesi

Claudio, tu non leggi. Non so se per l’ignoranza sessantottina o per la superbia dell’io so’ io. Tu non ragioni. Non so se per difetto connaturato ovvero perché sei troppo protetto dai tuoi compagni di congrega. Tu non scrivi neppure, ma copi-incolli o fai compincollare i tuoi tirocinanti che non riseco a capire cosa potranno imparare dalla tua sostanziale inerzia.

Sei sempre troppo a giro. In aula scendi sono semel in anno, perfino con me. Altrimenti mandi giovini di buona volontà o quell’ hippy da Casa del Popolo di Massimiliano Tesi che (mi riferiscono) sta un po’ sul gozzo a molti dei suoi con-Vpo per l’invadenza del suo super-Ego…

Non si può andare avanti così, Claudio. Non è possibile che ti venga concesso non e non dico da noi, miseri mortali che non siamo dalla parte dell’io so’ io, ma da quella del e voi non siete un caxxo.

Orsù. Lèggiti quello che ti mando attraverso il tuo amico-subalterno Maricchiolo. La Sabrina Sergio Gori nel 2004 (ma la cosa viene dal 1954, data dell’impianto del catasto di Pistoia dopo le frittate dei fascisti odiati da tutti) fece spendere ai quarratini tanti soldini per il regolamento urbanistico che vietava di chiudere le strade vicinali e interpoderali.

Poi, però, i suoi “geometri in vendita”, tra un caffè, una strizzata d’occhio o, in ipotesi, anche altro; quei funzionari – che di mattina andavano a grattarsi i coglioni in Comune, e al pomeriggio a lavorare sul serio dai professionisti esterni – facevano passare le pratiche da loro medesimi elaborate a danno della «gente comune» del Pm che non intercetta i Turchi.

Sostituto Curreli, invece di aprire la terra e far entrare i clandestini a ruota libera, provi ad aprire il portafogli e mi compensi, di tasca sua, come facciamo noi cittadini comuni, per i danni che mi ha provocato in cinque anni di persecuzioni insensate!

Con questo articolo ho dimostrato, per tabulas non per cazzatas, che il Perrozzi è anche un tuo protetto, oltre che protetto e favorito del Comune della Sergio Gori, di quell’occhio di bue del Mazzanti e, ora, di quell’ologramma di sindaco (il Romitino) eterodiretto dal Mazzanti stesso.

Le ipotesi non possono essere che due, Claudio:

  1. o sei un sostituto in malafede;

  2. o sei un sostituto che ha vinto il concorso per chissà quale grazia della Nostra Signora di Bonaria a Cagliari.

Tertium non datur

Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.info]
© LineaLibera Periodico di Area Metropolitana


Perché si festeggia il 25 Arile? Che forse l’Italia è una repubblica democratica?


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