Parlano di rispetto delle leggi, di legalità, di pace, di anti-mafia, anti-corruzione, anti-minchia e così via, ma è tutto e solo la solita presa in giro: «Noi comandiamo, popolo bue, e tu ci devi sempre e solo obbedienza»
Un po’ di sporcizia non ha mai ammazzato nessuno e quel che non uccide nutre…
«TERRA APERTA» E COSÌ SIA
(MA LONTAN DA CASA MIA)
Si può dire che non c’è più religione? Si può. Ed è un pezzo che è sparita. Voglio essere cinico come compete a chi è “giornalista montanelliano” e non un semplice addetto-stampa dell’Agesci-scout di Pistoia con tanto di casellina postale claudio.curreli@giustizia.it con l’aureola da santo.
I vicofarini – come ho sempre detto anche a loro – sbagliano tutto finché si presentano per prendere solo un tè spregiato dalle «autorità costituite». Chi comanda è un Marchese Del Grillo e loro non sono un cazzo. E si vede: anche se non l’hanno caro quando qualcuno glielo fa presente.
Non hanno ancora capito che l’imperante cultura del volemosebbène l’hanno inventata apposta i demo-costituzionalisti per fare credere che loro sono buoni e gli altri tutti dei malati mentali da ex Ville Sbertoli.
E quanto parlano di rispetto delle leggi, di legalità, di pace, di antimafia, anticorruzione, anti-minchia e così via, è tutto e solo la solita presa di culo di sempre: noi comandiamo, popolo bue, e tu ci devi obbedienza.
Avete diritti? Quali? Quelli di possedere una casa a Vicofaro? I vostri diritti non contano: vale di più il Vangelo secondo Curreli. Che poi è il Vangelo dei Coletta e dei sostituti, esempi viventi di quello che con un famoso proverbio si esprime in questi termini: Pancia piena non conosce digiuno.
E finché vi farete vedere civilmente impegnati a discutere dinanzi a una tazza di tè con pasticcini al burro, farete anche la figura dei coglioni.
Affittate un Italo intero per Roma e andate a Roma con i cartelli dinnanzi alla magione reale di Mattrella. Suonate le trombe da stadio sotto gli occhi della gente e presentatevi in massa anche al Csm, dove magistrati alla Curreli godono (ce lo ha detto ben due volte per scritto lo stesso presidente Barbarisi) di assistenza e sostegno, mentre sono soltanto poveri esseri umani senza dignità che adoperano la legge offendendola senza «disciplina ed onore».
È, questo, un messaggio rivoluzionario ed eversivo? O è la perfetta descrizione di ciò che la procura di Pistoia fa vivere a noi cittadini lasciati nelle loro mani?
Edoardo Bianchini
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