DITTATURA E NUOVA RESISTENZA

È proprio la fine
È proprio la fine

IL SOLE 24 Ore annuncia che domani Letta salirà al Colle per rassegnare le dimissioni (vedi).

A noi viene solo voglia di piangere nel vedere che tutti quelli che professano a spada tratta la lotta senza quartiere alla violenza contro le donne, macellano – e hanno macellato dal Monti in poi – la donna più importante, quella che andrebbe scritta con la D maiuscola, perché è quella Nazione in cui, nostro malgrado (a causa dei poteri che la fanno franca, s’intende), siamo casualmente nati e dobbiamo obbligatoriamente vivere.

Al circo equestre non c’è mai limite. Non c’è limite per i clown e per le lacrime che, guardandoli, non possono non scendere dai nostri occhi di uomini di buonsenso.

Per chi non se ne fosse accorto, siamo – da anni – in mano a una dittatura composita che si sfaccetta su più versanti: dalla Pubblica Amministrazione, intesa come strapotere della burocrazia dei Dirigenti creati scriteriatamente da Bassanini, alle Istituzioni (Comuni, Province, Regioni), in cui dominano incontrastatamente Duci Democratici e, quindi, peggiori del Duce che fu il duce.

In mezzo, come regolatori del traffico e vigili bizzarri che hanno perso il senso dell’orientamento, si colloca, ciascuno per quanto può (ed è veramente tanto), un caravanserraglio di politici che aspettano solo di riscuotere i propri 20 mila euro mensili di grasso che cola, convinti che il Carnevale sia eterno e possa durare anche dopo che avranno tolto e succhiato perfino l’ultima goccia di sangue al contribuente.

Sulla piramide e in bilico, il Potere Giudiziario che, dal dopo-manipulite ad oggi, ha lasciato fare ai politici quel che hanno voluto e anche peggio, senza vedere niente; mantenendo, su quel particolare tipo di potere, bassi (se non bassissimi) profili: in Toscana, evidentemente, nei confronti del Partito Dominante.

Sì. Siamo in una dittatura delle peggiori, da cui è difficile intravedere la via di fuga.

Perché in essa i Dittatori sono innumerevoli: e i destinati desaparecidos tutti quelli che osano alzare la voce e dire che non sono d’accordo, che vedono che le cose non vanno, che osano mettere in dubbio l’investitura divina del potere forzuto e senza ritegno.

Crediamo che sia l’ora di pensare e far partire una Nuova Resistenza: la più dura e la più difficile; la più pericolosa. Quella della parola demistificante contro la stupidità opprimente del potere e la mutevolezza batterica e succhiona della politica.

Che Dio – se c’è – salvi questo Paese!

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5 thoughts on “DITTATURA E NUOVA RESISTENZA

  1. BASTA CON LA POLITICA DEI NUMERI!

    Un politico non può permettersi di dire : – “ci sono più persone in un condominio di Viale Adua che sulla Montagna”.

    Non ci sono più soldi, neanche per fare la manutenzione ordinaria di una fogna, di una strada, per rimettre tre embricini sul tetto del palazzo comunale!!!

    Che vengano restituiti i 10-20 milioni di euro rubati alla COMUNITA’ MONTANA e chi di dovere svolga il compito per il quale viene profumatamente pagato, sempre che la Legge sia ancor eguale per tutti.

    Perchè per la storia del Cip e Ciop siamo arrivati ai colpevoli e per la storia della Comunità Montana dopo due anni si sono licenziati due dipendenti ma non si è ancora trovato chi in realtà ha rubato le somme??? peraltro non ancora restituire.

    Siamo montanini; sì!, … ma non siamo stati allevati a ricotta!

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