PISTOIA. Un paio di mesi fa Alessandra Tuci scriveva: «Prima udienza dibattimentale questa mattina, 17 marzo, per l’ex professor Pier Giovanni Fontana di 58 anni, residente in Valdinievole, del liceo artistico Petrocchi. L’uomo è accusato di violenza sessuale, maltrattamenti su minori e abuso dei mezzi di correzione.
«I reati sono aggravati anche e soprattutto dalla posizione di insegnante che l’uomo aveva nell’istituto di Pistoia dove si sarebbero svolti i fatti nel mese di novembre dell’anno scorso e dove ora può avvicinarsi fino a non oltre duecento metri dal suo perimetro. Si parla di palpeggiamenti, derisioni e violenze fisiche e psicologiche nei confronti degli alunni».
Stamattina il presidente del collegio, dottor Tredici, sui richiesta dell’avvocato Bonaiuti della difesa di alcuni dei ragazzi, ha deciso di ridurre i testi a favore del Fontana dal numero di 20 ad appena 5, escludendo i familiari.
Contestualmente è stata respinta l’ipotesi di patteggiamento, sostenuta dal Pm Claudio Curreli, per due anni con la condizionale, senza risarcimento alle parti e, per giunta, con il rischio che il docente potesse (anche in via di mera ipotesi) tornare all’insegnamento.
L’avvocato Pamela Bonaiuti ha sostenuto, infatti, che le parti offese non avrebbero accettato neppure la più remota possibilità che il Fontana potesse tornare “di fatto” in cattedra: avrebbero invece voluto l’assoluta certezza che questa condizione venisse negata senza via di scampo.
Stamani in aula si è costituito anche il Miur, il ministero della pubblica istruzione, dalla parte dei responsabili civili: un Miur chiamato in causa per non aver mai proceduto ad adottare idonei provvedimenti nei confronti dell’imputato e dei suoi comportamenti.
Vedi anche: https://www.linealibera.it/docente-accusato-di-molestie-prima-udienza/