PISTOIA. Il 10 aprile dovrà essere approvato il documento di programmazione economica e finanziaria. Noi proponiamo subito alcuni punti che possono essere facilmente introdotti nel documento.
- Applicazione dell’aliquota al 15% per i guadagni maggiori dichiarati rispetto all’anno precedente e abolizione dell’uso del contante. Un Risparmio immediato per aziende e famiglie e maggiore liquidità per il commercio.
- Riduzione della spesa per “l’accoglienza” portando la cifra stanziata per il mantenimento di un richiedente asilo allo stesso importo di una pensione sociale.
Non si capisce perché un pensionato sociale italiano possa vivere con poco più di 400 euro al mese e per mantenere un richiedente asilo ne dobbiamo spendere tre volte tanto.
Il risparmio andrebbe a finanziare in parte il fondo per i rimpatri, ad oggi completamente azzerato dal precedente governo. Gli altri risparmi saranno destinati ad aumentare in maniera significativa le pensioni di invalidità e maggiori fondi per rendere gli asili nido gratis e aperti fino a tardi, anche d’estate, per agevolare le mamme lavoratrici e le famiglie.
- Infine maggiori fondi alla sicurezza e alle forze dell’ordine impiegando il 50% delle risorse sottratte alla mafia e alla malavita organizzata.
Poche cose, concrete ed immediate da inserire nel prossimo DEF.
Le tempistiche di approvazione del DEF non ci permettono di attendere un nuovo governo che non sarà definito in tempi brevi. Da una parte un iter parlamentare che ha i suoi tempi: l’insediamento dei parlamentari, l’elezione dei presidenti delle due camere, la costituzione dei gruppi.
Dall’altra una situazione politica incerta dovuta ad una legge elettorale che non permette l’individuazione certa di una maggioranza. Una responsabilità politica che ricade tutta su chi ha voluto questa legge.
Noi di Fratelli d’Italia abbiamo votato contro e avevamo proposto un premio di maggioranza e l’introduzione delle preferenze per dare un governo certo al paese e un maggiore coinvolgimento dal basso per le elezioni dei parlamentari. Purtroppo non siamo stati ascoltati.
Patrizio La Pietra
