La minoranza critica l’investimento da 16 milioni: impatto paesaggistico e dubbi sulla strategicità
PISTOIA-MONTAGNA – Il gruppo consiliare di minoranza “Provincia per Tutti” ha espresso forti perplessità sulla sostenibilità della funivia Doganaccia-Corno alla Scale, ritenuta strategica dall’Ente provinciale ma considerata problematica per molteplici ragioni. Le dichiarazioni sono state rese note attraverso un comunicato stampa, a seguito di un’audizione con il Comitato “No Funivia Doganaccia/Corno alle Scale” tenutasi venerdì mattina presso la sede della Provincia di Pistoia.
Secondo quanto riportato, l’opera ha un costo stimato di circa 16 milioni di euro, finanziati dalla Regione Toscana, e viene considerata anacronistica e non rispondente alle reali necessità del territorio appenninico. In particolare, i consiglieri di “Provincia per Tutti” hanno sottolineato come i cambiamenti climatici e il declino del turismo invernale e sciistico mettano in discussione l’utilità di un tale investimento.
Nel corso dell’audizione, il Comitato ha espresso legittime preoccupazioni sull’impatto paesaggistico dell’opera e ha evidenziato diverse criticità di metodo e procedurali. Tra queste, alcune sono state definite ostative, in quanto ritenute in contrasto con gli strumenti di pianificazione territoriale comunale e provinciale. Inoltre, sono stati sollevati dubbi su specifici aspetti tecnici della progettazione esecutiva, giudicati insostenibili o inappropriati.
Il gruppo consiliare di minoranza ha ribadito il proprio impegno a effettuare ulteriori approfondimenti per valutare l’effettiva strategicità dell’opera e le sue ricadute economico-sociali. Secondo il consigliere Salvatore Giuseppe Patanè, “l’opera, considerata strategica dall’Ente, non sembra avere più le presunte ricadute economiche e sociali significative per l’interesse collettivo. Inoltre, gli ingenti costi di gestione rischierebbero di gravare pesantemente sulla spesa pubblica”.
Il gruppo “Provincia per Tutti” si dichiara determinato a perseguire una valutazione politica che tenga conto delle reali esigenze del territorio e della sostenibilità complessiva dell’opera.
