DOMANI LE ESEQUIE DI DON PIERO VANNELLI

I funerali del parroco di San Biagio in Cascheri morto in un incidente stradale saranno trasmessi in diretta da Tvl. Il ricordo e il saluto di Emilio Becheri

Don Vannelli

PISTOIA.[a.b.]  Le esequie di Don Piero Vannelli, il parroco scomparso in un incidente stradale, saranno celebrate domani lunedì 26 ottobre alle 10 nella chiesa di San Biagio in Cascheri. Nell’occasione i funerali saranno trasmessi in diretta su Tvl Pistoia.

Anche nella giornata odierna sarà possibile dare un estremo saluto a don Vannelli nella vecchia chiesa di San Biagio.

Causa Covid, la partecipazione sia dei sacerdoti che dei fedeli dovrà essere molto limitata e sottoposta alle regole sanitarie di questo momento. La diocesi di Pistoia consiglia pertanto di valutare la possibilità di restare a casa e di unirsi spiritualmente alle esequie.

Ecco di seguito il ricordo e il saluto di Emilio Becheri (da facebook)

DON PIERO VANNELLI. UN RICORDO ED UN SALUTO!

Sono stato molto incerto se scrivere quello che segue ma poi l’ho fatto perché molto colpito dal modo in cui è morto Don Piero Vannelli, priore di San Biagio in Cascheri a Pistoia.

Nella mia ormai lunga vita l’ho incrociato varie volte ed è stato per me un punto di riferimento anche se forse lui non l’ha mai saputo.

Da bambino, fra i dieci ed i tredici anni, l’ho ammirato perché quando il rettore del Seminario Monsignor Antonini leggeva una ad una le pagelle di fine anno scolastico, Piero Vannelli era quello con sempre i migliori voti, con molti nove e qualche dieci, insieme al Guidotti, mentre il Molon, Prefetto e responsabile della nostra camerata, aveva sempre i voti più bassi, quasi tutti sei.

La vecchia chiesa di san Biagio

La mia ammirazione giunse al culmine nell’agosto del 1958 quando, oltre ai mondiali in Svezia vinti dal Brasile di Pelé e Garrincha, vi fu anche un’altra partita che rimase nei miei ricordi, quella fra il Pontedera, che allora giocava in serie D ed era in ritiro a San Marcello, e la squadra del Seminario, composta dai seminaristi che erano in vacanza a Limestre, distante circa due km da San Marcello.

In quella occasione il Vannelli fu uno dei migliori in campo, insieme a Don Battani. Facevano parte della squadra anche Don Frosini e Don Bagni, segretario del Vescovo.

Il Battani, il Frosini ed il Bagni erano già Don, già preti, ed erano stati chiamati a rinforzare la squadra del Seminario.

Non ci crederete ma l’amichevole finì 4-1 per il Seminario; ricordo perché sono cose che un bambino non può dimenticare, uno splendido goal del Battani in rovesciata spalle alla porta dal limite dell’aria.

Un goal lo fece il Bagni, uno il Guidi, veloce ala destra, ed un altro proprio i Vannelli, grande centrocampista leader. 

Si dice che dopo quella partita i dirigenti dell’Empoli, in ritiro sulla Montagna Pistoiese, avessero cercato di ingaggiare il Vannelli ed il Battani per aggregarli alla prima squadra.

Una quindicina di anni dopo insieme a Silvano Calistri, a Franco Ravelli ed a pochi altri fondammo una squadra, il Viola Club, per partecipare ai campionati UISP, in provincia di Pistoia.

Ci venne in mente di ingaggiare Don Piero Vannelli, che pure aveva già 36 anni. Aderì in modo entusiasta ed ovviamente era sempre uno dei migliori in campo insieme a Alberto Frosini e a Silvano Calistri.

Poi ci siamo persi di vista ma ho continuato ad avere notizie di lui da qualche comune amico suo parrocchiano di San Biagio in Cascheri.

L’ultima volta che l’ho visto è stato più di cinque anni fa, nel Giugno 2015, al funerale di Monsignor Mario Leporatti che era stato anche suo e mio padre spiritale durante gli anni del Seminario, per me dal 1957 al 1960.

Non ci siamo più visti ma a metà del 2019, proprio per la grande stima ed il grande affetto che ho sempre avuto per lui, l’ho chiamato per avere un suo giudizio su un libro che stavo riscrivendo. Gli feci avere lo scritto, fu molto disponibile, come al solito. Fece alcune critiche e mi dette consigli che mi convinsero a modificare ancora quello che stavo scrivendo.

Il Vannelli era un uomo della mia generazione. Un prete di grande spirito, di grande cultura e soprattutto un prete del popolo, un uomo normale.

La citazione dei due episodi calcistici, uno dei quali comunque straordinario, deriva dalla passione per il calcio di chi scrive ma anche dalla volontà di mettere in risalto la sua estrazione e soprattutto la sua vocazione popolare, profondamente popolare.

Nel corso degli anni, il popolo troppo spesso è stato bistrattato e tirato da tutte le parti, in particolare proprio da chi a parole se ne riempiva la bocca a fronte di una politica reale autoreferenziale ed elitaria per la quale era solo un riferimento strumentale per congetture e sovrastrutturazioni.

Il Vannelli era davvero per il popolo. 

In questo senso appare coerente perfino il modo apparentemente assurdo con cui se ne è andato, un banale incidente d’auto, un modo fin troppo normale per morire.

Da parte mia mi sento un po’ più smarrito e un po’ più solo!

Emilio Becheri

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