Ciottolino e Benesperi, | ragazzìn dimolto seri, | se la piglian col Bianchini: | fan querele e fan casini. | Permalosi più degli orsi, | sono i primi ahimè ad esporsi | al ridicolo (s’intende): | finiràn cerotti e bende, | pien di màcoli e spellati | come cani bastonati? | Chi lo sa? Partìnno bene: | ribollìano nelle vene | di furor contr’ al piddì | e poi son finiti lì | anche lor, con quella storia | che ogni salmo va in baldoria. | Uno grida, arranca e strilla | e poi premia la Lucilla; | uno strilla, grida e arranca | poi s’impiega nella banca | del Comùn; né il cul più mòve | dalla seggiola, lì ’n dove | ha piazzato il lato bi : | ’ndo’ si sta meglio di lì…?
SORTE INGRATA
sorti di hì!
Ai bimbi bravi del Comun d’Agliana
a Pasqua anche l’agnello dà la lana.
Giust’è che il personal piddì si magni
un bell’ovino della dea Ferragni.
A Natale Trapél dié’ il panettone
e a Pasqua un premio di consolazione?
Ma il bello è che nessun l’ama lo stesso
e tutto va a finir dritto nel cesso…
Agnellon/Segatura sarebbe mai stato assessore a Agliana se la sua strada, e quella del fragile e cagionevole di salute Benesperi, non fosse stata aperta e spianata da Giacomo Mangoni e da Fabrizio Nerozzi i quali, con un senso profondo di democrazia e di responsabilità, si liberarono della staliniana, insopportabile presenza di Rino, il commissario politico di Cessnokgrad, la “città dell’aglio”?
Eppure questo signor “trapelo”, recuperatore di veicoli rotti, pur avendo, per decenni, sputato veleno contro il Pd, ora fa il “politicamente corretto” e l’indignado: premia le eccellenze rosse e si permette di fare rozzi commenti su chi, contrariamente a lui, sa bene quello che dice e quello che fa.
Ma la cosa più grave non è questo. La cosa peggiore è rappresentata dal fatto che questo politico (?) inconcludente trova sponda in persone (solo casualmente magistrati) che ignorano il significato dell’articolo 21 della Costituzione; che si inventano reati che non esistono per incastrare giornalisti e non solo; che dicono di avere svolto indagini accurate quando è evidente che le indagini sono, per loro, una cosa assolutamente ignota, una pura invenzione retorica.
Pistoia è, purtroppo, sotto una procura in cui alcuni magistrati se ne impipano allegramente delle direttive loro impartite dal Procuratore Capo. Colpa anche di un giornalismo locale che da quasi ottant’anni non ha fatto mai il suo lavoro come avrebbe dovuto; si è perlopiù inchinato al potere; ha chiuso gli occhi e ha tirato a diritto.
Devo morire, essere oppresso e soppresso solo perché, unica voce fra tutte, grido che il re non è solo senza pantaloni, ma è anche senza mutande.
E allora, che Dio – che non c’è – ci salvi da questa democrazia di persone perfette!
Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]_____________________________________________________________________
ABITUATEVI AD ESSERE CRITICATI:
SIETE UOMINI PUBBLICI PROPRIO PER QUESTO
Non sono più un giornalista, merito che lascio tutto agli “integrati” ex-colleghi proni e ubbidienti al potere costituito.
Sto scrivendo in nome delle libertà costituzionali come un qualsiasi cittadino perseguitato dallo “stato di diritto” (un corno).
Sono convinto che la vera lotta partigiana per la libertà è in Linea Libera e nei suoi uomini e non certo fra i troppi iscritti fasulli dell’Anpi.