DON ALDO CIOTTOLI A CENTO ANNI DALLA NASCITA

Don Aldo Ciottoli fra parenti e amici nella vecchia canonica
Don Aldo Ciottoli fra parenti e amici nella vecchia canonica

QUARRATA. Oggi, fosse ancora vivo don Aldo Ciottoli, per 45 anni parroco a Quarrata, avrebbe compiuto 100 anni. Il sacerdote, punto di riferimento per la comunità dal 1951 all’agosto 1996, era nato a Ferruccia (come il suo successore, don Mauro Baldi) il 19 gennaio del 1915.

Ordinato sacerdote nel 1940 guidò prima la pieve di Montale e poi in modo attivo quella di Pracchia, sulla Montagna Pistoiese, nel 1944, sotto l’occupazione tedesca. Fu allora – nel novembre di quell’anno, come si evince da una deposizione rilasciata ai carabinieri del paese montano – che si adoperò presso i comandi tedeschi e fascisti per la salvezza di decine di persone che erano state catturate “nelle razzie in risposta ad azioni partigiane”.

“Certo è – come scriveva Renato Risaliti all’indomani della morte di don Ciottoli – ricostruendo l’azione del sacerdote in difesa dei perseguitati durante la seconda guerra mondiale che non è stata resa compiuta giustizia a questo sacerdote che nel suo lungo apostolato fu anche parroco di Pracchia…”.

La sua azione pastorale ha avuto luogo tutta a Quarrata dove don Aldo Ciottoli è arrivato quando aveva appena 36 anni. Sarebbe lungo fare un elenco delle attività promosse durante gli anni della sua presenza: basti ricordare che quelli sono stati gli anni della crescita economica di Quarrata.

Con la città che si sviluppava e si ampliava don Ciottoli favorì anche la nascita di una ulteriore chiesa dedicata volutamente a San Giuseppe Artigiano, protettore dei lavoratori. Con lui vennero costruiti anche i locali parrocchiali di via Trieste (“La Pineta”), luogo di formazione per tanti giovani ma anche di ritrovo e crescita culturale.

Renato Risaliti scrisse di lui su La Nazione
Renato Risaliti scrisse di lui su La Nazione

Don Aldo Ciottoli oltre che pastore di anime è stato anche insegnante di religione alle scuole: ha visto nascere e morire molti quarratini. Tra le ultime realizzazioni il ciclo pittorico di Romano Stefanelli (iniziato nel 1981 e concluso nel 1991) e la realizzazione delle case-famiglia dell’Oami (Opera assistenza malati impediti) di Quarrata. Una figura che meriterebbe di essere riscoperta e valorizzata più di quanto lo sia stata finora. Per molto meno a Quarrata si sono organizzati convegni, scritti libri e intitolate strade o piazze.

È stato guida e stimolo per la città intera che non ha dimenticato oltre alla sua “paterna” presenza anche la sua grande cultura e quella oratoria davvero dotta e penetrante oltre ad una vita spirituale davvero ricca e significativa.

Personalmente mi legano a lui molti ricordi d’infanzia anche familiari essendo stato il fratello di una parente di mio padre.

Ringrazio Maurizio Geri, fiorentino, trasferito negli Usa due anni fa per un dottorato che mi ha scritto segnalandomi questa ricorrenza.

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