don-imam & i tafferugli di vicofaro. ALDILÀ DEL PROBLEMA, RESTA IL SILENZIO COLPEVOLE DELL’ASL, DELLA QUESTURA E DELLA PREFETTURA: PERCHÉ PISTOIA È DA SEMPRE IN MANO ALLA «CATTOCOMUNISTÌA» DI STATO

5 minuti e mezzo a Vicofaro. Circola sui social


Il presidente Rossi e don Biancalani. Il padrone della non-sanità toscana ha sempre inopportunamente incoraggiato il parroco

 

DUNQUE, il don-imam Biancalani ne ha combinata un’altra delle sue a Vicofaro nella sua Parrocchia (?), pardon, nel suo centro sociale illegale.

Neretti che scappano da Spazzavento e tornano alla casa madre a fare a botte. Il video delle bravate dei suoi neretti è diventato virale ed è stato postato, quasi in tempo reale, su questo quotidiano.

Ma non è questo il problema. Il problema non è neppure se questo simil-prete sia un provocatore professionista o altro. Il problema non è neppure se sia un prete, un imam o uno sciamano.

Il problema è che questo poveraccio è chiaramente un “beota asintomatico” (mi appello al vocabolario Treccani per evitare querele), cioè uno che non sa di non sapere; è un prete del seminario dell’obbligo e un esibizionista delle televisioni e dei programmi da lavandaia, tipo quelli della D’Urso o di Tv7. È insomma in poveraccio che, almeno, ha il pudore di non mettersi la tonaca e i segni distintivi del suo “status”.

È circondato da vergini (?) insoddisfatte, almeno a leggere i commenti di sostegno, e da donne con problemi vetero riproduttivi; quelle famose di De André, “senza mai figli, senza più voglie”; insomma, lo ripetiamo: è un “beota asintomatico”. In più è “partigianamente” sorretto dal comitato antirazzista e antifascista di Vicofaro che ha, al suo interno, secondo buona memora storica e visiva, qualche delinquente che ha assaggiato anche le patrie galere e quindi il luogo è meritevole di attenzione e di caritatevole appoggio.

Ciò detto, e auspicando che qualche letterato della cerchia del don-imam gli spieghi il significato di “beota asintomatico” e lo faccia diventare “pauci sintomatico” perché di più è impossibile, alcune domande me le pongo, come già scritto in altre situazioni e avvenimenti nel quale il nostro parroco, dall’aspetto un po’ “buzzurro” si è, a parer mio, scientemente voluto trovare per sfruttare l’onda.

Don Biancalani e il presidente Rossi. Ma l’Asl non sarebbe dovuta intervenire? O interviene solo con i non-accoglienti di destra, padroni e sfruttatori del lavoro?

Ma se questo signor prete-imam ha potuto fare tutto ciò che ha voluto e se addirittura “don bolletta”, il cardinale di Bergoglio, gli ha pure mandato € 20mila ad onore e gloria dei bagni chimici e dei ristori dei “nerini”, le istituzioni locali dove erano e dove sono?

Il problema Vicofaro è nato molti anni or sono, sotto la consiliatura del coniglietto Bertinullam, ma allora tutto andava bene, eh? Adesso che il bubbone è scoppiato, anche un certo Walter Pipi del Pd (si scrive così?) interviene e cazzeggia verbalmente.

Prefettura, questura, dove cazzo siete? A fare vedere il ditone balneare pre-pensione della ex-prefetta Emilia Zarrilli? Perché non cito la Curia? Lasciamo stare…

Asl Toscana Centro e velineria di stampa & propaganda (che ha abbandonato lo straccio per abbracciare la penna in appoggio del potere), se il sindaco Tomasi dichiara alla Tv che eravate tutti da anni al corrente del problema e che siete i primi percettori del problema soprattutto per dovere di legge e per questo “obbligati” ad intervenire, che cacchio fate?

Mi dimenticavo: da settantacinque anni Pistoia è sotto dittatura dei cattocomunisti; e speriamo che il virus li stermini. Ma ho i miei dubbi.

Siete morti, a mio avviso, cattocomunisti: il prete-imam è la vostra bandiera e il comitato che lo sostiene (ma scappa e fugge) è il suo profeta.

Amen.

Felice De Matteis
[redazione@linealibera.it]
Diritto di critica e commento


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