
PISTOIA. I familiari di don Siro Butelli, stamani, su La Nazione, ricordano il 21° della sua scomparsa e forse non comprendono pienamente il favore che fanno ai tanti amici e ai tanti “ragazzi” di don Siro permettendo a tutti loro un “tuffo” nel passato remoto e nella amara constatazione di sensazioni che giungono “a getto”, per lo meno in qualcuno dei pistoiesi.
Don Siro non era un teologo ma, rileggendo le sue poesie, ci fa comprendere come fosse molto più teologo di tanti preti alla moda.
Don Siro accoglieva tutti – alla madre Amabile, rivolgendosi con il voi , “aggiungete un piatto” – senza necessità di protocolli d’intesa o baggianate varie che oggi “gestiscono” l’accoglienza con gli eccessi che tutti possono constatare.
Don Siro che la domenica mattina, prima della partita, celebrava Messa e si girava spazientito verso i chiacchieroni che disturbavamo il sacro ufficio, con bonarietà ma anche con rudezza. Perché prima di tutto, don Siro era un sacerdote. Anche quando accompagnava i ragazzi insieme a Bruschino a giocare; lui il prete, Bruschino il Compagno, vicendevolmente legati da stima e affetto senza bisogno di dirlo, ma solo manifestandolo nei reciproci atteggiamenti e comportamenti. Viene quasi da chiedersi se era proprio necessaria la Populorum progressio…!
Don Siro, senza tanta autopubblicità, raccattava i più disgraziati e disperati, dava loro da mangiare e da dormire, andava a prendere i resti di cerimonie e matrimoni, personalmente, con la sua macchina scalcinata e senza tanti ringraziamenti. La carità silenziosa che non pretende riconoscimenti, studi televisivi e “peloso” impegno sociale di cui certi preti, oggi, fanno sfoggio. Senza sapere, i tapini, che Don Siro li aveva già prevenuti di decenni, ma in silenzio e con umiltà.
Perché don Siro era un sacerdote e non un sociologo, era un membro dell’Ecclesia e non un attore da palcoscenico di terza fila come certi preti d’oggi.
Perché don Siro era… don Siro, anche un poeta, soprattutto di vita:
Si stempera
negli occhi stupefatti
dei bambini
ogni mia antica paura.
Provo ancora
dolcissimo
il gusto
di meravigliarmi.
Grazie a tutti i suoi parenti di avercelo ricordato.