PRATO. “I trent’anni di gemellaggio tra Prato ed Ebensee rappresentano la storia di un’amicizia tra due comunità unite dal momento più drammatico della storia europea, due città che hanno voluto stringere il loro destino nel nome della pace, della democrazia e della libertà”.
Così il sindaco Matteo Biffoni ha voluto sottolineare il significato del rinnovo del gemellaggio tra la città di Prato e la città di Ebensee, con la firma del protocollo che lo scorso anno fu siglato a Prato e che ieri, venerdì 4 maggio, è stato firmato nella cittadina austriaca.
“Oggi abbiamo la responsabilità di tenere viva la scelta fatta da persone che voglio definire giganti della pace, giganti del coraggio. Persone che a distanza di 30 anni noi possiamo guardare solo con rispetto per la forza e l’autorevolezza di ciò che hanno fatto, affinché le nostre città non dimenticassero ciò che è stato e perché questo gemellaggio diventasse emblema della forza del ricordo”, ha ribadito Biffoni, accompagnato nel viaggio della Memoria dall’assessore con delega ai gemellaggi Benedetta Squittieri e dalla Presidente del Consiglio Ilaria Santi.
Quest’anno il viaggio istituzionale assume un’importanza particolare, perchè rientra nell’ambito delle celebrazioni per il 30° anniversario dalla firma del Patto di Gemellaggio tra Prato ed Ebensee: la ricorrenza è stata commemorata con una serata conviviale nel Salone del Comune di Ebensee ed un concerto nella chiesa del vicino villaggio di Roith.
I partecipanti al viaggio questa mattina hanno preso parte anche alla cerimonia ufficiale per il 73° anniversario della liberazione del lager di Ebensee, preceduta dal Cammino della Pace nello stesso campo di concentramento, visiteranno il Castello di Hartheim (che fu sede di un centro di eutanasia nazista), mentre domani, domenica 6 maggio, si terrà la manifestazione internazionale per il 73° anniversario della liberazione del lager di Mauthausen e visiteranno il memoriale del museo del lager di Gusen.
Durante la visita il sindaco ha incontrato anche i ragazzi delle scuole che sono impegnati in un progetto di scambio culturale con gli studenti pratesi per un laboratorio di storia delle città.
“Le nostre comunità hanno fatto i conti con il loro passato doloroso, violento, fatto di morte e persecuzione, una storia che ha visto la negazione dei diritti dell’uomo, tracciata da quelle violenze che noi non abbiamo vissuto proprio grazie al sacrificio di chi ci ha preceduto e alla volontà di non dimenticare ciò che è stato.
La sfida ora spetta a ciascuno di noi — sottolinea Biffoni — dobbiamo avere la forza di non perdere il valore della memoria. Visto i venti freddi che ancora oggi soffiano in Europa, non ci possiamo permettere di stare a guardare, non dobbiamo aspettare che qualcun altro si prenda cura dei nostri valori fondamentali.
Bisogna recepire il significato vero di questo gemellaggio e tramandarlo a chi verrà dopo di noi. Chi vuole stare dalla parte giusta, dalla parte della pace, della libertà, della democrazia deve far sì che questi valori siano celebrati nel ricordo, cogliendo ogni momento, come il trentennale del gemellaggio tra la nostre città, per fermare quei venti freddi che ancora soffiano, rischiando di tirare indietro le lancette della storia ai momenti più bui del nostro passato. Quello che vogliamo è invece un’Europa di pace, di libertà, di democrazia. Un’Europa che non dimentica”.
Il Viaggio della Memoria in Austria è stato organizzato, come ogni anno, in occasione dell’anniversario della liberazione del campo di lavoro di Ebensee, avvenuta il 6 maggio del 1945. Il viaggio è stato promosso dalla sezione pratese dell’Associazione nazionale ex deportati nei campi nazisti, in collaborazione con il Museo della Deportazione e Resistenza di Figline di Prato, con l’Associazione per il gemellaggio Prato-Ebensee e con il contributo del Comune di Prato.
[edr — comune di prato]