coglionazzi. CREDERE, OBBEDIRE E COMBATTERE (PER LE LORO TASCHE)
Si è visto a sufficienza in questi ultimi vent’anni quanto i politici abbiano lavorato per le loro amatissime “classi subalterne”…
SI RIPARTE. Nicola Zingaretti ha salvato il Pd e ora, da ermafrodito che era (Pci-Dc), ne farà un macho poderoso con una bella tartaruga al posto delle puppe flaccide, magari facendogli bere parecchio Estathè.
Gad Lerner, prediletto dal suo «dio degli eserciti» che ha dato a lui, apòlide, una cittadinanza italiana e una solida poltrona da cui può predicare, con irosa malevolenza (e l’occhio che si strizza lo denuncia…), contro le “classi subalterne” che non lo ascoltano più, lui profeta, e gli vanno nello zipèppe votando Salvini il puzzone; strilla preannunciando tutto quello che scatenerà contro il pestilenziale populismo.
Sergio Mattarella, il presidente non-presidente eletto da un parlamento giudicato non parlamento dalla corte costituzionale di cui lui stesso faceva parte, dopo averne combinate d’ogni tipo, pur di impedire (auspice Napolitano e le sue truppe democratiche) che il centrodestra tentasse, almeno, di formare un governo, buttò tutto in vacca strizzando i gemelli di Lega e 5 Stelle con il procurato allarme di un governo tecnico guidato da Carlo Cottarelli, così caro ai democratici come Fabio Fazio, che ogni giorno pensa alle “classi subalterne” come Lerner, se non altro perché queste merde umane che si affannano da mattina a sera per cercare di battere la ganascia, gli mettono in mano, attraverso quella fabbrica di democrazia che è la Rai, milionate di euro per un programma che, quanto a vivacità, ne ha la stessa identica del Confetto Falqui, basta la parola! E oggi si presenta (Mattarella) come lo vedete nella foto.
Questo pio credente siculo, il cui pensiero, nel linguaggio del corpo (che nessuno o quasi nota), dice tutto il suo entroterra taciuto nel gesto ossessivo e ripetuto del girarsi la fede al dito, oggi ci invita a riflettere sul fatto che «Chi cerca sempre nemici non è compatibile con libertà e democrazia».
In parole povere, per il popolo bue o – se preferite – per le “classi subalterne” di Gad Lerner, il non-presidente sta dicendo: «Il problema siete voi, servi della gleba capoccioni che andate dietro a un pre-fascista come Salvini! Di cosa vi lamentate? Non avete forse mamma Rai che vi trastulla e sollazza? Non avete le partite di calcio, la Mara Venier e la Lorena Bianchetti che vi parla di Papi e Vaticano? Tutto va bene, popolo! Rinsavisci! Shemà, Israel!, ascolta popolo d’Israele: devi solo pensare positivo e… credere, obbedire e combattere!».
Personalmente non riesco a dare credito a chi dice una cosa e ne fa un’altra; a chi afferma che un parlamento è un non-parlamento e poi se ne fa eleggere [non]presidente della repubblica; a chi minaccia agitando Cottarelli come fosse Provolino portasculo o, peggio, un corvo travestito da gufo saggio.
Io, ultrasettantenne ma non ancora del tutto rincoglionito come e quanto vorrebbero, mi guardo intorno e vedo:
- una magistratura indipendente che in realtà dipende dai partiti e dal fenomeno dell’imborsazione (i pochi totalmente degni e davvero indipendenti, sono vittime dei più e di coloro che partono come giudici e finiscono come politici ad ogni effetto, compreso l’effetto-Palamara)
- una pubblica amministrazione per lo più ostile, acèfala, presuntuosa, incapace, arrogante e che pretende di essere impunita e adorata comunque (penso alla situazione di Agliana, ai quattrini dati a Tvl/Bardelli da funzionari obbedienti a un Magnanensi di turno che non si degna di chiarire e di chiedere scusa alle sue “classi subalterne”; alle storie annesse e connesse di un politico sopraffino come Rino Fragai, inviato nella Piana a tenere a freno tutto e tutti giocando con bambolini di plastica come la Tonioni o la Noligni e parlando, di sottobanco, con l’ex-comandante dei vigili
- funzionari più o meno dello Stato, ma non dello Stato (perché oggi inquadrati in una lobby di vampiri che puppano il sangue alle “classi subalterne”) come i Segretari Comunali, deresponsabilizzati da Bassanini e capaci di prendere oltre 100mila euro l’anno per non fare sostanzialmente quasi niente, come la dott.ssa D’Amico che non ha mai istituito la commissione di disciplina obbligatoria per legge; o fatto approvare il bilancio consuntivo del Mangoni, grazie anche al suo ufficio (carente, evidentemente) degli affari generali e/o della ragioneria
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Sindaci, come Ferdinando Betti di Montale, che ci mandano beatamente a quel paese perché, come quotidiano Linea Libera, non rientriamo nel suo occhio destro, che ama solo (contrariamente al suo ex-collega di Montemurlo, Mauro Lorenzini) giornalisti inquadrati allineati e coperti, e che fornisce, molto democraticamente, ai suoi cittadini di “classe subalterna”, una rassegna stampa fatta solo di notizie edificatorie (cosa che Gramsci, che quasi certamente lui, Don Ferdinando, non ha mai letto, rimproverava al Manzoni: insomma un sindaco-pusher che droga la gente di casa piazzandogli delle belle fettone di salame sugli occhi). Un venditore d’oppio dei popoli che (sembra Berlusconi) sbandiera una carta in aria, indignato e minaccioso, in conferenza stampa, dicendo che è un certificato della Procura della Repubblica di Pistoia che lo assolve, ma, richiamato all’ordine costituito della trasparenza, non è in grado di mostrare la copia di quel foglio, probabilmente non buono neppure a fungere da carta igienica, perché impregnato di troppa cellulosa e, quindi, rigido e poco assorbente
«E io – disse un notissimo avvocato lavorista dopo la testimonianza, risultata poi falsa, di un giornalista pistoiese – dovrei fidarmi di cosa scrive un energumeno di questa fatta?».
Faccio mia questa osservazione limpida e logica, o “classi subalterne” care a Lerner, perché, pensando con il vostro cervello, non crediate a questi falsi profeti che parlano solo in proporzione a quando buscano e intascano di volta in volta “alla faccia vostra”.
Fate come si fa con la rotta delle navi: a intervalli regolari applicate una necessaria “correzione di rotta” o altrimenti salperete per New York e finirete con l’approdare a Rio de Janeiro.
Il Frontline contro le zecche, in politica, è il non lasciare per troppo tempo la stessa gente nello stesso posto: si affeziona alle poltrone e finisce per dire quello che diceva sempre – e che ripeté anche dinanzi al Pretore del Lavoro – la preside più problematica che il Liceo Forteguerri abbia mai conosciuto, la professoressa Rita Flamma: «La scuola è mia!»
Buon ballottaggio, domenica 9 giugno, ad Agliana, dove ormai si dice che Alberto Guercini è già stato comprato da Vannuccini. E ricordate ciò che diceva don Camillo a Peppone: «In cabina Dio ti vede, Stalin no!».
Edoardo Bianchini
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