MONTEMURLO. È di Montemurlo la campionessa mondiale di boxe thailandese (Muay Thai). Si chiama Emily Wahby, ha 31 anni, e, sotto un aspetto mite e gentile, nasconde la grinta e la determinazione dei grandi atleti. Emily, infatti, si è laureata campionessa nella categoria 57 kg ai Campionati Mondiali di Muay Thai Wmo, che si sono svolti a Bangkok in Thailandia dal 12 al 22 marzo scorsi.
L’Italia, che ha partecipato con otto atleti, si è classificata per la prima volta nella storia sul gradino più alto del podio, portando a casa cinque ori, due argenti e un bronzo, superando nazioni del calibro di Thailandia, Vietnam, Russia, Francia, Brasile, Iran, Gran Bretagna, Spagna, Turchia, Australia.
Emily Wahby ha vinto l’oro superato in finale la Danimarca. Una grande soddisfazione per quest’atleta che da 14 anni segue con determinazione l’obiettivo del medagliere. “Volevo vincere il mondiale a tutti i costi. In Brasile ero arrivata terza, perché mi mancava l’esperienza, ma in Thailandia ero molto focalizzata su quello che facevo – spiega la campionessa –. Preparare un Mondiale non è una cosa semplice: dietro c’è l’impegno d’interi staff tecnici e un lavoro di mesi. Sono necessari molti sacrifici, anche personali”.
Il sindaco Mauro Lorenzini e l’assessore allo sport, Giuseppe Forastiero, questa mattina hanno voluto incontrare Emily per portarle il saluto di tutti i montemurlesi per il raggiungimento di questo prestigioso traguardo: “È una grande soddisfazione sapere che una nostra cittadina è riuscita in un’impresa così importante – dicono –. Montemurlo eccelle anche nello sport: dopo Marco Innocenti all’Olimpiade di Rio, Jacopo Luchini in corsa per le Paralimpiadi, Emily tiene alto il nome della nostra città negli sport di combattimento. Alla nostra campionessa vanno i complimenti di tutto il Comune di Montemurlo e l’augurio che questo titolo sia solo l’inizio di una lunga carriera di successi”.
Molto spesso nella vita i momenti di difficoltà sono opportunità per dare una svolta al corso degli eventi e così, un paio d’anni fa, dopo il licenziamento dall’officina metalmeccanica dove lavorava, Emily ha preso la decisione di fare della sua passione sportiva un vero e proprio lavoro.
Per quattro mesi ha vissuto in Thailandia, dove ha avuto modo di apprendere un nuovo approccio e nuovi metodi di allenamento nel Muay Thai, che le sono serviti per vincere il mondiale: “Il titolo mondiale ti dà visibilità e ti apre tante porte – continua Emily –. Purtroppo in Italia per questi sport non c’è l’attenzione che esiste all’estero, dove gli atleti vengono pagati per allenarsi, dove si fa selezione e grande promozione. Noi dobbiamo conciliare l’attività lavorativa con gli allenamenti (due sedute di due ore al giorno) e quindi non è sempre facile raggiungere obbiettivi di livello”.
A questo punto della carriera di Emily il sogno sarebbe di recarsi negli Stati Uniti per un periodo di allenamenti intensivi: “Là – spiega Emily – c’è un altro approccio agli sport di combattimento completamente diverso che mi piacerebbe apprendere per completare la mia formazione, ma per farlo ho bisogno di sponsor che mi sostengano in questo progetto”.
Intanto, in una palestra di Prato, Emily segue il settore giovanile e nelle scuole porta avanti un interessante progetto sul bullismo. “Io ho iniziato da ragazzina questo sport quasi per gioco: ero in sovrappeso, timida, chiusa e insicura. La stessa insicurezza che è alla base del bullismo, di chi lo fa e di chi lo subisce. Lo sport mi ha aiutata ad acquisire equilibrio e fiducia in me stessa, obiettivi che cerco di far raggiungere ai ragazzi che seguo e i risultati arrivano”.
Presto Emily disputerà la Coppa del Presidente, che si svolgerà a Livorno nei giorni 23 e 24 aprile e poi i campionati italiani assoluti.
[masi – comune montemurlo]