È IL CASO DI RIDIRLO: MALEDETTI CICLISTI!

ciclista che viaggia contromano
Ciclista contromano

PISTOIA. Ci ritroviamo qui, ancora una volta, a parlare di questioni già trattate in passato e che, per dirla tutta, non dovremmo riaffrontare. Ci stiamo riferendo alla questione dei ciclisti che spadroneggiano per le strade cittadine.

Un anno fa circa ne scrivemmo, allegando foto scattate lo stesso giorno o quello prima. Ricevemmo una pioggia di insulti gratuiti, minacce di querele e accuse di razzismo verso la categoria dei ciclisti (siamo sicuri che il genio che mosse tale accusa è uno di quelli in sovrappeso che girano goffamente su biciclette di seconda mano indossando una tuta verde ramarro: al suo posto saremmo depressi e incazzati anche noi).

Oggi, di nuovo, alleghiamo un paio di foto di questo genere. Dunque ci risiamo, poiché gli scalmanati ciclisti continuano a comportarsi come se fossero i padroni della strada, come se il loro comportamento indisciplinato non creasse problemi agli altri.

Ciclista sul marciapiede
Ciclista sul marciapiede

Direte voi, ma perché proseguite con queste “denunce” di comportamenti scorretti ma, alla fin fine, non poi così gravi? È come combattere contro i mulini a vento. Il motivo è semplice e serio e va oltre la semplice condotta scorretta.

Difatti il punto della questione non è il disagio provocato momentaneamente dal ciclista menefreghista che occupa il marciapiede o la corsia riservata agli autobus.

No, il nocciolo della questione riguarda il malcontento generale, le pretese che ogni cittadino avanza e il piagnisteo perenne che contraddistingue gli italiani.

Bene, non possiamo pretendere alcunché dall’amministrazione comunale (o regionale o statale) se noi per primi ce ne freghiamo di regole dettate dal buon senso e dalla logica. Regole che impongono a un ciclista di non viaggiare sul marciapiede, o che vietano di scaricare i rifiuti di casa propria in mezzo alla strada.

Fino a quando questo sciattume, questa irresponsabilità, questo menefreghismo la faranno da padroni per le strade della nostra città, caratterizzando le condotte dei pistoiesi (vivaddio non tutti), noi continueremo a denunciare giornalisticamente tali comportamenti.

E se si tratta di una battaglia contro i mulini a vento poco importa. L’importante è che sia una battaglia.

[Lorenzo Zuppini]

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One thought on “È IL CASO DI RIDIRLO: MALEDETTI CICLISTI!

  1. Questo particolare aspetto di maleducazione e di impunità segnalato da Zuppini e che anch’io osservo quotidianamente, specie nelle zone che vanno da Via Macallè a San Vitale (ed a volte ho anche mandato al diavolo qualcuno ad alta voce, oppure lo ho parzialmente ostacolato nel suo incedere) ci rimanda alla domanda primordiale: ma i vigili, quando servono, dove cavolo sono? Ci sono problemi di organico al loro interno? Ci sono problemi legati alle loro modalità di impiego? Parliamone e cerchiamo di capire dove sta l’inghippo.
    Piero Giovannelli

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