È L’ORA DI CONOSCERE E GIUDICARE CRAXI CON LA LENTE DELLA STORIA

La tomba di Craxi [Foto di Michela Grasselli – PG]
NON È UN MISTERO che io sia un convinto craxiano e che abbia visto, nella Tangentopoli di Di Pietro, un’inutile quanto dannosa guerra batteriologica totale che ha finito per ammazzare l’Italia e consegnarla a bande di delinquenti, pirati, faccendieri e ladri matricolati vestiti da persone per bene.

Il tempo è galantuomo? Forse. Ma sempre troppo tardi: quando il sangue è stato versato e la strage compiuta.

Meglio tardi che mai? Non mi consola affatto. E quando una rivoluzione scoppia solo per una puttanata – in senso metaforico e proprio, perché Tangentopoli fiorì grazie anche a questioni di corna e cornuti – il risultato non può che essere squallido come squallidi ne erano stati i motivi e le cause originarie.

E non me ne vergogno affatto [Foto di Michela Grasselli – PG]

Tanti pupattoloni di quelli che oggi siedono in parlamento, non erano ancor nati quando Craxi, come un Prometeo inchiodato al Caucaso, ma con lo stesso titanico orgoglio e coraggio, si presentò in aula e tenne il suo memorabile discorso per tutto e per tutti.

Ma ormai è troppo tardi…

Un Requiem anche per i puri e duri che hanno fatto vedere in séguito di che razza fossero.

Allora questi difensori della dissoluzione guardino, ascoltino e riflettano pensando alla Lotti[zazione] della magistratura e al coinvolgimento di Mattarella, denunciato da Lotti stesso.

Confrontino la risposta dello Statista di allora e del pavido non-presidente di oggi, tenuto lì a far lume agli interessi di un partito che, lungi dal risollevare l’Italia dal male, ce l’ha ficcata dentro e a capo fitto.

e.b.


È L’ORA…

di Nicola Cariglia | 24 Giugno 2019

Bettino Craxi

Mi auguro che l’evento editoriale possa fare rumore. E, soprattutto, possa contribuire a sfaldare definitivamente il muro di oblio eretto contro un uomo di governo fra i più importanti e innovativi della Storia italiana del secondo dopoguerra: la Storia vera, con la iniziale maiuscola, non quella fatta di agiografie o mutilazioni per piegarla alle esigenze della propaganda.

Mi riferisco a “Craxi le riforme e la governabilita’” cui è dedicato il terzo volume della collana dedicata ai temi e ai leaders del Riformismo, promossa dalla Fondazione Filippo Turati.

Sono 312 pagine tutte da leggere che consentono di conoscere e giudicare il politico socialista e lo statista attraverso i suoi scritti ed i suoi discorsi raccolti da Edoardo Tabasso e con l’ausilio di un approfondito saggio introduttivo di Zeffiro Ciuffoletti.

Si tratta di rinomati studiosi e docenti universitari. Pertanto la loro è una accurata e finissima ricostruzione storica, al riparo tanto dalla demonizzazione quanto dalla acritica esaltazione di Bettino Craxi.

La scheda

Vengono così ricomposti, con la massima oggettività, il pensiero e l’azione politica del leader socialista, i grandi cambiamenti sociali e culturali del suo tempo, i costi legali e illegali della politica in un contesto internazionale di progressivo sfaldamento degli equilibri della Guerra Fredda, le tensioni prodotte dagli “anni di piombo” e le ragioni dell’esplosione di “Tangentopoli”.

Sono pagine “saltate” di Storia. Pagine, come tante altre della Storia del Riformismo italiano, che la Fondazione Turati si è assunta il compito di proporre all’attenzione dell’opinione pubblica spesso per la prima volta e, in ogni caso, in una ottica più appropriata.

Come presidente della Turati sono grato agli storici che si stanno impegnando per la nostra Collana. A giorni renderemo noto un primo elenco di appuntamenti per la presentazione di “Craxi le riforme e la governabilita’”. Siamo a disposizione con storici e personalità della cultura per eventuali presentazioni che associazioni e circoli presenti sul territorio vorranno promuovere. E vi comunicheremo le modalità per acquistare il volume nelle librerie e anche tramite internet.

Nicola Cariglia

Ripubblicato da: http://www.pensalibero.it/e-lora-di-conoscere-e-giudicare-craxi-con-la-lente-della-storia/


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