È MORTO ANGIOLO BIANCHI, DEMOCRISTIANO SCHIVO E GALANTUOMO

Angiolo Bianchi
Angiolo Bianchi

PISTOIA. [a.b.] Tra domenica e lunedì all’ospedale San Jacopo di Pistoia è morto a 91 anni Angiolo Bianchi. Commercialista molto noto a Pistoia nel dopoguerra era stato dirigente della Gioventù Cattolica e poi dirigente della Democrazia Cristiana ( eletto in tre mandati al consiglio comunale di Pistoia: dal 1951 al ‘56, dal 1956 al ‘60 e dal 1970 al 1971). Nel 1994 è stato eletto nel gruppo Ppi-Pistoia Unita ed è rimasto in consiglio comunale fino al 1998. Ha ricoperto tra l’altro la carica di Presidente della Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia e di presidente dell’Uniser. Tesoriere dell’Associazione Maria Madre Nostra fino alle dimissioni nel 2012.

I funerali di Angiolo Bianchi si terranno domani martedì 30 dicembre alle ore 10 nella chiesa di San Bartolomeo.

Ecco il ricordo del sindaco Samuele Bertinelli:

Stanotte, a novantuno anni, è morto Angiolo Bianchi, autorevole dirigente politico e apprezzato professionista pistoiese. La passione civile e politica lo portarono a sedere, ventottenne, sui banchi del consiglio comunale, tra le fila della Democrazia Cristiana, dal 1951 al 1960; per poi tornarvi dal 1970 al 1975 e, infine, eletto nella lista del Partito Popolare Italiano di Mino Martinazzoli, dal 1994 al 1998. Bianchi fu anche Consigliere provinciale dal 1964 al 1970 ed assessore provinciale tra il 1967 e il 1969, e concorse, dunque, all’originalissimo esperimento politico della Repubblica conciliare, ossia l’alleanza anomala tra Dc, Psu e Pci, nata per dare risposta pratica ad un problema di interesse generale quale il salvataggio della S.A.C.A., l’azienda di trasporto pubblico che precedette Copit. 

Durante le fasi storiche più difficili e significative per il Paese e per la città quali quelle della ricostruzione, della modernizzazione e del boom, della contestazione, del terrorismo e della fine della Prima Repubblica, Angiolo Bianchi è stato direttamente impegnato nelle istituzioni cittadine, animato da una passione che gli fece presiedere la Gioventù cattolica negli anni giovanili e che lo portò, poi, anche a guidare, per un breve periodo, la Democrazia Cristiana pistoiese. A tale impegno istituzionale e politico, Bianchi ha accompagnato una attività libero professionale di pari levatura, che lo ha portato a fondare uno dei più importanti studi professionali cittadini, e a presiedere, dal 1971 al 1987, la Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia e poi ad essere presidente ed amministratore delegato di Findomestic. Dal 2001 al 2011 è stato membro del Comitato di indirizzo della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e primo presidente della Società consortile Uniser. 

Tra i molti frutti del suo lungo impegno politico e civile, la città gli sarà, sicuramente, per sempre grata per la scelta, compiuta da presidente della Cassa di Risparmio, di acquistare e restaurare l’antico palazzo dei vescovi, allora un semplice condominio. Grazie alla sua sensibilità e lungimiranza Pistoia ha avuto restituito un patrimonio monumentale e culturale eccezionale. 

Angiolo Bianchi è stato un uomo integro, rigorosissimo e competente, qualità delle quali ha dato prova nell’adempimento degli incarichi che ha assunto nel corso della sua vita; incarichi importanti, che non ha mai cercato, ma ai quali, richiesto, non si è mai sottratto per senso del dovere e autentico spirito di servizio nei confronti della comunità. Bianchi è stato parte, a tutti gli effetti, di quella classe dirigente che, dopo la tragedia della Seconda Guerra Mondiale, ha fatto crescere civilmente, socialmente ed economicamente l’Italia, ricostruendola dalle sue macerie, morali prima ancora che materiali; per questo le donne e gli uomini protagonisti di quelle stagioni, e Bianchi tra loro, rappresentano ancora oggi, in un tempo non certo facile della vita nazionale, un esempio vivo per tutti noi. Da cittadino e da sindaco formulo, anche a nome dell’amministrazione comunale, le più sentite condoglianze alla sua famiglia e, in particolare, alla moglie Anna e ai figli Alberto e Francesco. 

“Pistoia – ha scritto Giampaolo Pagliai – ha perso un grande figlio: Angiolo Bianchi. Quando nel 1970 tornò per la terza volta in Consiglio comunale da vicesindaco socialista ebbi modo di gioire. Lo avevo sempre stimato fin da bambino attraverso la stima di mio padre anche le ultime volte che ho potuto incontralo gli ricordavo il perché e lui rideva e ribatteva con signorilità. Si mio padre diceva che Angiolo Bianchi presidente delle case popolari era Democristiano ma era un galantuomo. Qualche volta quando ci incontravamo insisteva per prendere un tè o un caffè insieme. Poi mi chiedeva notizia dei bambini moldavi, si frugava in tasca e mi diceva spendili per loro. Democristiani galantuomini ne ho conosciuti altri ma schivi come lui di onori e di apparire no. Lui era unico, era uno di quei consiglieri comunali che tutti ascoltavano in silenzio con attenzione e con rispetto. Oggi le cose vanno diversamente. Ciao Angiolo e grazie”.

“Un estremo deferente saluto al dottor Angiolo Bianchi, grande uomo e grande democristiano. Un altro dei primi riferimenti di quando ventenne – ha scritto Alessio Bartolomei – mi avvicinai alla politica se n’è andato con la sua alta caratura morale e la sua disponibilità all’aiuto di tutti coloro che avevano bisogno. Non dimenticherò mai le parole che mi dicevi: se noi siamo amici davvero, lo siamo sempre e per sempre e non a seconda delle contingenze e delle convenienze dell’uno o dell’altro. Che la terra ti sia lieve, Angiolino!”.

Vedi anche: http://quarratanews.blogspot.it/2012/03/fondazione-maria-assunta-in-cielo.html

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